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“Senso”

Creato il 14 ottobre 2010 da Cinemaleo

1954: Senso di Luchino Visconti

“Senso”
“Senso”

Uno dei più celebrati titoli del nostro cinema, uno di quei lavori che nobilitano la cinematografia che li ha realizzati.

 

Dopo tre capolavori come OssessioneLa terra tremaBellissima, Luchino Visconti affronta per la prima volta non solo il film in costume (1) ma soprattutto il colore e i relativi problemi. Il risultato è smagliante (ed è dir poco): “Un technicolor assolutamente nuovo, insospettato, con toni sbiaditi dall’oro al rosa, al giallo al verde marcio di quella Venezia notturna che difficilmente dimenticheremo” (Giorgio Signorini, Il Nuovo Corriere), “Mai finora in un film era stata raggiunta una tale bellezza visiva. L’Enrico V di Olivier, è superato dall’incredibile fantasia, dall’armonia di colori di Senso. Una tavolozza magnifica, ricca delle tonalità più pallide e più accese, più calde e più gelide, dà allo spettatore quasi lo stesso piacere della pittura” (Sergio Frosali, La Nazione).

Un film che è una gioia per gli occhi e che a distanza di tanti anni impressiona ancora per lo sforzo produttivo, per la qualità degli interpreti, per il mirabile affresco che offre di una società destinata ormai a scomparire.

All’epoca della sua uscita, Senso scatenò polemiche e controversie a non finire (tra l’altro Visconti fu accusato di tradire il neorealismo e di non offrire un edificante ritratto del Risorgimento), e fu oggetto di tagli e censure varie. Ma i critici più illustri si accorsero ben presto di avere dinanzi un gioiello di rara fattura: “Un capolavoro del cinema italiano, il film forse più congeniale all’autore e certamente, con La terra trema, il più bello, per la felice fusione raggiunta, in un melodramma realista nella più viva tradizione verdiana, fra la vicenda narrata e la concretezza, l’immediatezza dello sfondo storico risorgimentale, per la prima volta fatto rivivere in termini estranei alla magniloquenza oleografica delle celebrazioni ufficiali” (Gian Piero Dell’Acqua), Senso mi sembra una delle migliori realizzazioni del Visconti” (Carlo Ragghianti), “…di rado si rivelò su di uno schermo una così sapiente orchestrazione visiva” (Mario Gromo), “Uno dei capolavori di L. Visconti che vi riesce a conciliare visione critica della storia e gusto del melodramma, passione estetica e chiarezza razionale, Verdi e Bruckner, innata vocazione decadentistica e ideali progressisti” (il Morandini), “Un film che rasenta la perfezione… Frutto di tutte le più belle qualità del regista, la pellicola ha una carica espressiva di ineguagliabile bellezza” (il Farinotti).

Il film segna il rinnovato trionfo di Alida Valli. Celebre in Italia dal 1939 (Ma l’amore no che canta in Stasera niente di nuovo divenne la più famosa canzone degli anni 40), lanciata in America come «la nuova Ingrid Bergman», offre qui una delle sue interpretazioni più intense, una performance che evidenzia talento e fascino a profusione (2).

p.s.

Tra gli altri, contribuirono alla realizzazione di Senso nomi illustri come Giorgio Bassani, Suso Cecchi D’Amico, Giorgio Prosperi, Tennessee Williams, Paul Bowles (sceneggiatori), Francesco Rosi, Franco Zeffirelli (assistenti alla regia).

note

(1)  Senso è la novella di Camillo Boito che chiude la seconda raccolta di Storielle vane, uscita nel 1883

(2)  Alida Valli ricevette il premio Duse nel 1989, il David alla carriera nel 1991 e il Leone d’oro al Festival di Venezia nel 1997

scheda 

premi e riconoscimenti

sito ufficiale

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