Se non è una legittimazione di fatto della pedofilia, poco ci manca. In Olanda ci sono andati vicini, con una sentenza di secondo grado a dir poco shoccante e aberrante: non possono essere vietati i club che promuovono la pedofilia, ossia i rapporti sessuali tra adulti e minori.
Roba da matti. La logica seguita dalla Corte olandese è a dir poco sconcertante. Secondo i giudici infatti i testi e le foto presenti sul sito web della fondazione non contravvengono alcuna legge olandese. Inoltre, il fatto stesso che alcuni dei suoi membri siano stati condannati per reati sessuali, non va connesso al lavoro della fondazione stessa. Perciò, ribalta la sentenza di primo grado, che aveva sciolto il gruppo ‘Stitching Martijn’, rilevando che le sue proposte sui contatti sessuali tra adulti e bambini sono contrarie alle norme ed ai valori della società olandese, osservando comunque che la società olandese è sufficientemente resistente per affrontare «le dichiarazioni indesiderabili ed il comportamento aberrante» promosso dal gruppo fondato nel 1982.
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In altre parole, la Corte d’Appello olandese ha detto che non si può impedire che un gruppo promuova la pedofilia, confidando nel fatto che sarà la società olandese a rigettare e isolare questa aberrante attività, nella forma di una qualsivoglia organizzazione che la contrabbandi come legittima.
Ma del resto cosa potevamo aspettarci? Non a caso, fu proprio in Olanda, che nel 2006 nacque il primo partito dichiaratamente pedofilo e che auspicava persino la legalizzazione del sesso con gli animali, l’abbassamento dei rapporti sessuali legittimi a 12 anni, il diritto dei sedicenni a recitare in film porno e questi trasmessi in TV a qualsiasi ora del giorno. Ricordate?
Fonte: La Stampa
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