"L’Italia, si legge nella decisione del tribunale, "ha mancato di riconoscere l’immunità riconosciuta dal diritto internazionale" a Berlino per i reati commessi dal Terzo Reich".Il contenzioso tra Italia e Germania ebbe inizio già il 23 dicembre 2008, quando Berlino decise di ricorrere contro la sentenza della Cassazione del 21 ottobre 2008 che riconobbe la Germania come responsabile per essere stata "la mandante" dei militari nazisti che il 29 giugno del 1944 uccisero 203 abitanti di Civitella, Cornia e San Pancrazio (Arezzo), provocando la morte di donne, bambini, uomini e vecchi, compreso il parroco del paese.
Sentenza che venne dichiarata come "precedente storico", sancendo di fatto per la prima volta, il diritto per le vittime delle stragi naziste ad essere risarcite, considerando che fin'ora nessun altro Paese aveva portato avanti cause di risarcimento nei confronti della Germania, grazie alla clausola dell’immunità giurisdizionale.
Quella odierna invece suona come una sconfitta e dimostra come, ancora oggi, lo stato di coscienza di chi possa emettere una decisione tale, sia irrimediabilmente compromesso