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SENTIERO DI MATTEO ... in attesa del 2015
Creato il 26 dicembre 2014 da Luca De Ronch @Luca_De_RonchPer concludere il nostro anno escursionistico,passato Natale e in attesa del 2015, scegliamo un itinerario ancora una volta in Val Resia. C’è una festa a Stolvizza, alla sera scenderà la grande stella dal Pusti Gost, prima faremo una bella escursione.
Era da tempo che volevamo percorrere questo itinerario dedicato all’ escursionista goriziano Matteo Mazzoni che ha perso la vita nel 2008 sulle pareti del Canin. Dopo la morte del giovane, tra i suoi genitori e la comunità di Stolvizza è nata una forte e solida amicizia, per questo motivo e per ricordare per sempre Matteo, è stato creato questo bellissimo percorso su questa interessante parte della Val Resia, attraverso i torrenti, i boschi e gli stavoli, a ridosso delle grandi pareti del Canin. Non è un percorso difficile ma la lunghezza dipende dalle varianti possibili. L’escursione inizia dove finisce Ladina, si va verso il Canin illuminato dal sole che spunta dietro il Monte Guarda, si imbocca il 634 che evoca ancor più affascinanti mete, si entra subito nel bosco, freddo e ombroso che in ripida discesa ci porta a percorrere per un pò i colori e i rumori del torrente Resia.
Questo tratto particolarmente suggestivo, costeggia il corso d’acqua, raggiunge un ponticello sul Rio Sart, salvo poi risalire a strette svolte sui fianchi opposti della forra ai ruderi degli stavoli Sartnaraven e al successivo bivio dove per ora abbandoneremo il sentiero 634 seguendo i cartelli del Sentiero di Matteo. Finalmente si esce un po’ al sole anche se le temperature di oggi si manterranno sempre frizzanti. Oggi è l’ultimo giorno di inverno anomalo da domani cambierà, le previsioni dicono neve e l’aria fredda è solo il preavviso. Mantenendoci sempre alti nella luminosa radura, tra timide eriche e isolate piccole primule, superiamo il solco con la graziosa cascatella del Rio Perodo e dopo una breve risalita di nuovo in falsopiano per confluire nella pista forestale proveniente da Coritis.
Dopo una breve sosta per consultare sulla carta topografica, quale direzione prendere di fronte alle due prospettive, optiamo di proseguire in salita lungo la strada a sinistra, pur consapevoli che le indicazioni sono sicuramente errate nella valutazione dei tempi. A destra si scende a Coritis e quindi a Stolvizza, a sinistra si sale agli stavoli Tanarawni. Alla fine la nostra scelta si rivelerà la più lunga ….. ma quella volevamo.
La strada forestale sale con comoda pendenza tra gli alti faggi che spogli di inverno restituiscono un bel bosco ampio e luminoso, regalandoci splendide viste sul versante resiano del Canin. Dopo alcune svolte e dei tratti rettilinei che ci sposteranno sempre più verso est, sulla strada confluisce il sentiero 657 che offre la possibilità di abbreviare un po’ toccando la bellissima radura degli stavoli Pucciualza ben ristrutturati e in posizione panoramica sull’alta Val Resia.
Proseguiamo lungo questo tratto di sentiero che ci permette di evitare le numerose svolte della strada salvo poi confluire in essa nella sua parte finale. In falsopiano e leggera salita ancora nello splendido e luminoso bosco di alti faggi proseguiamo lasciando che gli sguardi vengano prima rapiti dalle severe pareti del Canin, e poi dall’anfiteatro sotto il Sart e il Picco di Mezzodì che ci accolgono al nostro arrivo agli stavoli Tana Rawni.
Uno degli stavoli è stato graziosamente ristrutturato e la posizione felice del luogo ci invita a fare una bella sosta, che tuttavia non possiamo prolungare a causa della temperatura rigida e del vento disturbatore.
Iniziamo a scendere, si procede ancora una volta nel bosco, i raggi radenti del sole nel pomeriggio di inverno premiano i faggi con luci ed ombre che li rendono ancor più vanitosi del solito. Comunque è un piacere scendere in mezzo a loro, con gli scarponi che sprofondano sotto una spessa coperta di foglie. Vento, foglie e più giù i rumori delle acque del torrente che giocano con le rocce ci accompagnano lungo il sentiero fino agli stavoli Colc e poi ancora agli stavoli Sartnaraven per riprendere il percorso dell’andata.
Il percorso è lo stesso, la stessa discesa, il ponticello, la forra, la vecchia fornace, la ripida salita finale fino a Ladina, ma la luce è diversa, lo dicono le acque del torrente Resia , lo dice la grande parete del Canin che mi invitano a giocare un po’ con la macchina fotografica. In attesa della stella che pian piano scenderà a sera dall’altipiano del Pusti Gost a Stolvizza, facciamo visita al Museo dell’Arrotino, ci scaldiamo un po’ in piazza con del vin brulè e un buon piatto di minestrone, poi la Cometa si illumina, scende pian piano su Stolvizza a rallegrare la festa di Natale.
Per noi sarà l’ultima escursione ……………. del 2014 ! Anche l’anno scorso abbiamo finito l’anno in Val Resia, vedremo se possiamo ricominciare con una bella ciaspolata !
qui i dettagli delle foto e lo slideshow
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