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Senza diversita’ non c’e’ civilta’

Da Rossellagrenci
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SENZA DIVERSITA’ NON C’E’ CIVILTA’

Genio e follia, o solo accettare la coesistenza fra le due, è quello che ha portato la civiltà a crescere. E’ un argomento che mi affascina da tempo, da quando ho intuito che la dislessia era una porta aperta per vedere il mondo in modo diverso, così come la sindrome di Asperger (una forma di autismo ad alto funzionamento). Perchè ogni modo diverso di vedere e comprendere le cose porta a migliorare la società, a fare un salto di qualità dell’intera civiltà in cui i soggetti vivono. In fondo tanti personaggi famosi ritenuti dislessici sembra abbiano avuto anche la Sindrome di Asperger (vedi Einstein, Darwin e Van Gogh ad esempio).

Questa è anche la tesi della ricercatrice inglese Penny Spikins del Department of Archaeology dell’University of York, che ritiene che i progressi della civiltà moderna sono frutto di diverse personalità colpite da disturbi dello spettro autistico. Per capire come ciò è potuto avvenire basta studiare la storia.

“Per migliaia di anni infatti l’uomo ha costruito strumenti di pietra elementari: raschietti e punteruoli utilizzati per migliaia di anni e poi, centomila anni fa un completo cambiamento tecnologico. Arrivano archi e frecce, costruzioni di diverso tipo, addirittura trappole ingegnose per catturare gli animali. 

Questi individui hanno infatti la capacità di essere molto sistematici e di applicarsi in maniera focalizzata ai loro compiti, e quindi potrebbero essere stati loro a migliorare l’ideazione e la realizzazione degli utensili. Sorprendente anche il fatto che, proprio nello stesso periodo, si assista anche a un’impennata della creatività artistica, testimoniata dal ritrovamento di collane e decorazioni in osso, o di semplici strumenti musicali. Di lì a poco i nostri antenati avrebbero cominciato a dipingere figure realistiche ed espressive di uomini e animali sulle pareti delle caverne, disegni dei quali è stata rilevata l’estrema somiglianza con quelli effettuati anche oggi da persone affette da autismo. Contemporaneamente, cominciavano a svilupparsi la spiritualità e la religione e a diffondersi gli sciamani, con i loro miti, i loro stati di trance e le loro allucinazioni uditive. Probabilmente persone che oggi sarebbero diagnosticate come schizofreniche, ma che a quel tempo giocarono forse un ruolo fondamentale nel creare le prime comunità e i primi aggregati della civiltà.”

Spiega la professoressa:

Negli anni più recenti c’è stata una crescente attenzione verso altre condizioni autistiche come la sindrome di Asperger che, da una parte crea una chiara differenza nella “mente”, ma dall’altra non comporta per forza una significativa esclusione sociale.

 Fonte: Corriere della Sera


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