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Senza regole (di mercato).

Creato il 07 marzo 2014 da Cronachedallalibreria @MarinoBuzzi

Il mercato è libero, w il mercato.È passato il concetto che un mercato libero porta benefici ai consumatori ma un mercato senza regole non porta, dal mio punto di vista, benefici a nessuno. Non ne porta alle lavoratrici e ai lavoratori, non ne porta alle/ai commercianti, non ne porta a chi acquista.Ci siamo abituati, soprattutto in tempo di crisi, a guardare al nostro portafogli ed è normale e giusto così, lo facciamo tutti, noi abitanti del mondo reale che dobbiamo fare i conti con la quotidianità. Io prima andavo al cinema tre volte a settimana, ora va bene se ci vado una o due volte al mese. Acquistavo DVD, cd, libri, ora ho fatto delle scelte .Ma il problema, che è un problema spinoso e me ne rendo conto, rimane, anche se si presta a parecchie interpretazioni.Faccio esempi pratici perché voglio essere chiaro.Un’azienda importante del panorama internazionale decide che vuole essere l’azienda leader in ogni paese. Non entro nel merito, non sono di certo io a dover dire se è giusto o sbagliato. L’azienda studia il mercato, prima di entrare propone di acquistare le aziende importanti, quelle che potrebbero infastidire  la scalata al potere. Le aziende che rifiutano di vendere vengono individuate come aziende da distruggere.Ovviamente l’azienda , che da qui chiamerò Alfa, non è sprovveduta e parte con dei punti di vantaggio. Innanzitutto ha trovato il modo di non pagare le tasse sul territorio in cui ha aperto gli stabilimenti o i magazzini, la ragione sociale è in luoghi che possiamo definire “paradisi fiscali”, utilizza manodopera spesso stagionale in luoghi ad alto tasso di disoccupazione imponendo contratti che prevedano il minimo sindacale, tutto il lavoro è organizzato in modo tale da evitare ogni tipo di spreco e per spreco intendo anche spreco di tempo portando, spesso, le lavoratrici e i lavoratori a ritmi insostenibili con pause programmate anche per andare in bagno.L’azienda Alfa, quindi, entra in un mercato in cui trova concorrenti che non utilizzano i suoi stessi stratagemmi, è ovvio che può proporre condizioni economiche più vantaggiose per  i consumatori. Può, per esempio, non far pagare le spese di spedizione e proporre sconti costanti su tutti i prodotti. Ha una tecnologia tale da individuare i prezzi di un singolo prodotto all’interno del mercato dell’on line e, in base ai prezzi, individuare quello più basso e proporre un ulteriore abbassamento del costo per il suo prodotto (bastano anche solo 0,50 cent in meno). Le altre aziende cercano di adeguarsi al mercato imposto dall’azienda Alfa ma possono farlo solo per periodi limitati e, a questo punto, devono cercare di adottare le stesse strategie dell’azienda Alfa. Cosa impossibile se non si decide di delocalizzare l’azienda in luoghi in cui la manodopera costa meno, dove c’è meno burocrazia e meno diritti per le/i lavoratrici/lavoratori e dove si possono pagare tasse con percentuali inferiori.L’azienda Alfa vince perché, sul lungo termine, le altre aziende soccombono.Ora l’azienda Alfa è rimasta la sola azienda del mercato.Cosa credete che accadrà?Lo so che qualcuno penserà “chissenefrega io intanto non pago le spese di spedizione e ho lo sconto” ma questa è la forma di mercato che si sta affermando. E se oggi tocca a “noi” soccombere domani forse toccherà alle vostre figlie e ai vostri figli, o alle/ai vostre/vostri nipoti o a una sorella o a un fratello.Il mercato deve avere delle regole, la concorrenza deve essere una concorrenza leale.Se non capiamo queste semplici regole verremo fagocitati ancora di più da un sistema capitalista che ci sta già distruggendo.Forse è il caso di cominciare a pensarci.

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