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ZONCOLAN, COLLE DELLE FINESTRE, ETNA, CROSTIS, GIAU, FEDAIA… LO SPETTRO DEL DOPING SARA’ ANCORA LASSU’ PER CHIAMARE A SE DEI FALSI CAMPIONI?
DOPO UN MESE TRIBOLATO ECCO L’ANTEPRIMA DELLA GRANDE FAVOLA ROSA 2011. RIEMPIAMO L‘ANIMO DI PASSIONE, PRONTI PERO’ AD ESSERE SEVERI CON CHI CERCHERA’ D’IMBROGLIARCI ANCORA.
Presentato a Torino, dove partirà per omaggiare l’Italia nei suoi 150 anni d’unità tricolore, l’edizione 2011 della corsa rosa si è svelata agli appassionati. Un Giro che non lascia troppo spazio a giornate dove si potrà tirare il fiato, e che presenta diverse tappe con finali a trabocchetto. Trampolini non duri, ma quel che basta per dare a chi vuole l’occasione per accendere le polveri.
Poi ci sono le salite e ve ne sono di dure; la Marmolada, lo Zoncolan e la novità del Crostis, per far piangere le gambe. La crono-scalata dell’Alpe del Nevegal per dirci chi non potrà più vincere la corsa, ed il Colle delle Finestre per il probabile verdetto finale. Per motivi di “celebrazione” Zomegnan e compagni l’hanno resa una corsa strapiena di trasferimenti. Una rottura di scatole che nella terza settimana si aggrappa ai fisici dei ciclisti, e porta via quella brillantezza che una notte di sonno ancora ti da nei primi dieci giorni. Un Giro che sarà duro come quello dell’anno scorso, con la differenza che l’edizione passata ha tritato le gambe negli ultimo 8 giorni, mentre questo lo farà poco alla volta fin dalla prima settimana.
Un Giro che è disegnato per gli uomini della montagna, con ciclisti come Riccò o Contador che, se correranno la corsa italiana, saranno i probabili favoriti visti gli 8 arrivi in salita, crono-scalata compresa. A cronometro si chiuderà il sipario a Milano, tornando così nel capoluogo lombardo per salutare tutti. Per i velocisti ci sono alcune tappe disegnate appositamente per loro, altre se le dovranno guadagnare tenendo duro in alcuni finali insidiosi. Ma viste le tappe, non è da escludere che per le ruote veloci il Giro si chiuderà alla 12^ frazione con l’arrivo a Ravenna.
UN’ALTALENA DI EMOZIONI.
QUESTA LA SENSAZIONE CHE PRENDE GLI APPASSIONATI, NEL VEDERE L’ALTIMETRIA GENERALE DELLA CORSA. PREMIATA LA PROVINCIA DI BELLUNO CON DIVERSI GIORNI VESTITI DI ROSA (COME IL COLORE DELLE DOLOMITI QUANDO IL SOLE TRAMONTA).
Fra tappe che vi transitano, altre che l’hanno eletta a sede di tappa, oppure come partenza di giornata e infine come sede per il secondo giorno di riposo, la provincia di Belluno sarà casa ospitante della carovana dalla fine della seconda settimana, fino a metà dell’ultima. Per 5 giorni si parlerà di Giro nella terra delle Dolomiti.
Incantato reame di leggende, che il sole al tramonto illumina di rosa, lassù dove si estendono dei scintillanti ghiacciai o degli assolati pascoli cosparsi di laghi montani, contenenti acque azzurre come poche, e dove si aprono vallate e conche il cui fondo verde smeraldo dei pascoli, spicca tra un verde più cupo di foreste. Quelle foreste che da secoli ed in silenzio, immerse nell’Adriatico, stanno sostenendo Venezia che può così continuare a mostrarsi agli occhi del mondo.
RAI; la presentazione è stata un passo indietro. Ormai anche il Giro sta diventando sempre più un prodotto della RAI, e si è visto quando sono stati fatti salire sul palco Martinello, Beppe Conti e Savoldelli, con Martinello che si dava arie da santone del ciclismo. Se penso che Gianni “sette bellezze” Mura ha più cultura ciclistica di quei tre messi insieme… Passi per Cassani, ormai di casa, quest’anno nessun filmato a descrivere nessuna tappa. In compenso, eccoti l’idea di copiare il Tour con il filmato d’apertura del Giro scorso, se non fosse che certe inquadrature la RAI se le sogna. In alcune regioni italiane (Veneto compreso!) buchi audio hanno reso snervante la spiegazione di alcune frazioni. Sul fronte del doping pochi accenni sulla questione, anche perché ci pensa la De Stefano a far girare i discorsi su altri temi quando questa piaga viene toccata.
Un’ultima annotazione; al Giro del Millennio (2000) arrivo a Feltre, al Giro del Centenario passaggio per Feltre, al Giro per i 150 anni d’unità tricolore Feltre sede di partenza. Manca la ciliegina sulla torta; datemi la Guderzo!!!
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