Lorenzo Barberis, "Il pozzo e il pendolo" (2009)
I “cormorani polifasici”.
Li ricordi?
Bambino imbevuto di benzina
nel tempo
innocente
non sarai.
Secchi i tuoi pensieri nuovi,
e quelli vecchi di là da venire.
In un futuro di città incerte,
sei già residuo?
Immaginati:
nel Pleistocene non hanno mai amato i fannulloni,
il tuo scrivere è vacuo,
come chiamarti?
-
Ti si chiama, ti si urla.
Fiume esaurito,
con un solo occhio
il tuo cadavere attraversa sponde adulte;
in una danza tribale
di modernità da rottamare,
vieni sacrificato.
Bambino sporco
in acqua sporca
nel tempo
innocente
diverrai.
Ma è già tic tac,
nel tuo parlare interrotto
non hai ossa per farti bistecca umana.