(foto di Jim Hubbard)
Santi di marmo che aspettano la pioggia
affacciati davanti a turiste bionde
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Santi che pregano in ginocchio
altari giapponesi macchiati di pizza
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Santi assassini della bellezza
Così gracili e volgari
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Santissimi
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Il marchio dell’infamia
Ha tonalità giallastre
Come l’inno nazionale
Suonato da filastrocche
Colorate di malattie.
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Misurate le vostre lune
In barattoli di conserva
E nel cappello conservate
Cori di pidocchi
che danzano nervosi
Dentro foreste bruciacchiate
E colli freddi di marciapiede.
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E chi vi guarda?
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Nemmeno lei
Ha tempo per voi
Se non di notte
accanto a termosifoni d’amore
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Nemmeno lei
Ha dunque il coraggio
Di dirvi ciao
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Per non sentirsi chiamare
Puttana
Da chi è quadro inconsapevole
Di insetti-poeti
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Senza cuore nè mediocrita.