l'articolo originale
Siamo alla fine degli anni ’80.
C’erano le lire e c’era il servizio di leva (il “militare”) obbligatorio.
Un insegnante decide di protestare riguardo alla politica militare del paese non versando nelle tasse la quota che lo stato impiega per spese militari. Obiezione fiscale.
C’erano anche gli “obiettori di coscienza”, ovvero quelle persone che sceglievano di sostituire la leva con un anno di servizi sociali.
Ma se l’obiettore di coscienza era un diritto garantito per legge, l’obiezione fiscale non lo è mai stata (e non lo sarà mai. Anche se alcune cosette tipo il canone RAI meriterebbero questo ed altro…).
Quindi lo stato per recuperare quelle ventimilalire passa a pignorare dei beni a casa dell’insegnante per poi metterli all’asta e recuperare l’importo non versato.
Gli ufficiali abbandonano la casa portandosi via… un frullatore!
Dopo diverse aste l’oggetto risultava ancora invenduto.
Forse oggi, nel 2011, è ancora in vendita.
Oggi parliamo di notizione importanti, eh?
Dal “Resto del Carlino” di una ventina di anni fa. Vi ho scandito l’immagine dall’originale.
BERGAMO - Nel 1987 aveva compilato fedelmente la denuncia dei redditi e aveva versato in meno ventimila lire: l’equivalente di quanto lo stato avrebbe destinato a spese militari. Ma lo stato non concede sconti e a distanza di due anni gli ha pignorato il frullatore. Protagonista della vicenda è l’insegnante Alberto Bonacina, abitante a Bergamo. Il “frullatore multiuso”, come si legge nell’etichetta, è stato messo all’incanto, e per due volte non ha trovato acquirenti: tra tasse e interessi di mora, il piccolo elettrodomestico è gravato di 94.807 lire.