Il governo di Belgrado ha fatto sapere oggi che, per quanto riguarda l’importazione di frutta e verdura, la Russia non emetterà sanzioni nei confronti della Serbia.
Nelle scorse settimane era nata una controversia tra i due paesi; il Cremlino sospettava infatti che il paese balcanico importasse frutta ed ortaggi dai paesi dell’Unione Europea, sottoposti ad embargo da parte di Mosca per quanto riguarda il commercio di generi alimentari, per esportarli poi verso la Russia, diventando così un ponte che l’Europa avrebbe potuto utilizzare per bypassare le sanzioni.
Il malinteso, stando alla nota del governo serbo, si è quindi risolto positivamente ed i commerci tra Mosca e Belgrado, uno dei partner più stretti (non solo in campo economico) della Russia nel continente europeo, non subiranno alcuna interruzione.
Una questione simile si era generata in passato con l’Albania, con la quale, come precauzione, il commercio di frutta e verdura era stato però interrotto per essere poi ristabilito solo pochi giorni fa [1].
In seguito agli scontri seguiti alla rivoluzione europeista in Ucraina, Unione Europea e Stati Uniti hanno emesso sanzioni economiche nei confronti di Mosca, la quale ha occupato militarmente ed annesso la Crimea al territorio della Federazione ed è inoltre accusata di sostenere i miliziani filorussi che, nel Donbass, combattono contro le forze regolari di Kiev.
In risposta il Cremlino, tra le varie contromisure, ha imposto un embargo nei confronti dell’Occidente che interrompe l’importazione di svariate categorie di generi alimentari, tra le quali appunto frutta ed ortaggi, i quali verranno acquistati su altri mercati.
[1] http://www.notiziegeopolitiche.net/?p=50753
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