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Serbia. Taglio di 27.000 dipendenti pubblici per rispettare accordi con Fmi

Creato il 23 dicembre 2014 da Giacomo Dolzani @giacomodolzani

serbia_flagdi Giacomo Dolzani

La grave crisi economica in cui versa la Serbia ha portato il Fiskalni Savet Srbije, il Consiglio Fiscale della Serbia, organo statale che si occupa di regolare la politica monetaria e fiscale del paese, ad annunciare che nel 2015 il numero di dipendenti impiegati nel settore della pubblica amministrazione e nelle imprese statali sarà tagliato del 5%, il che significa una riduzione, in fatto di posti di lavoro, di 27.000 unità.
Secondo quanto affermato in conferenza stampa da Pavle Petrovic, membro del Consiglio, dei 15.000 o 20.000 dipendenti che andranno in pensione nel prossimo anno solo una parte saranno rimpiazzati con nuove assunzioni inoltre, necessariamente, diverse migliaia di impiegati dovranno essere licenziati.
Questo provvedimento, unito ai precedenti di riduzione dello stipendio dei lavoratori pubblici, volto a ridurre le spese che pesano sulle disastrate casse del governo di Belgrado, è finalizzato principalmente a rientrare negli standard richiesti dal Fondo Monetario Internazionale il quale, il 20 novembre scorso, ha concesso alla Serbia un prestito triennale da 1 miliardo di euro a patto che questa non violi le condizioni stabilite; già una volta, nel 2012, le trattative tra il Fmi ed il paese balcanico si erano infatti interrotte a causa del mancato rispetto da parte di quest’ultimo degli accordi di stabilità.

da Notizie Geopolitiche



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