Sergio Mattarella è il 12 esimo Presidente della Repubblica
Il giudice della Corte Costituzionale Sergio Mattarella, palermitano, classe 1941 (compirà 74 anni il prossimo 23 luglio), è il nuovo Presidente della Repubblica. Il Parlamento in seduta comune, con la partecipazione dei delegati regionali, ha eletto oggi con 665 voti alla quarta votazione il dodicesimo Capo dello Stato.
“Il mio pensiero va alle speranze e alle difficoltà dei nostri cittadini”. Sono le prime parole del neo Presidente della Repubblica dopo la comunicazione ufficiale da parte della Presidente della Camera, Laura Boldrini, e della Presidente Vicaria del Senato, Valeria Fedeli, dell’esito della votazione. Mattarella presterà giuramento di fedeltà alla Repubblica e di osservanza della Costituzione dinanzi al Parlamento presso l’Aula di Montecitorio martedì 3 febbraio alle ore 10.00. La cerimonia di insediamento al palazzo del Quirinale avrà luogo sempre martedì a partire dalle 11.30.
Mattarella si è recato oggi pomeriggio in visita privata alle Fosse Ardeatine. Dopo essersi fermato in raccoglimento nel luogo dell’eccidio compiuto dai nazisti nel quale furono trucidate 335 persone ha dichiarato: “L’alleanza tra nazioni e popolo seppe battere l’odio nazista, razzista, antisemita e totalitario di cui questo luogo è simbolo doloroso. La stessa unità in Europa e nel mondo saprà battere chi vuole trascinarci in una nuova stagione di terrore”.
Chi è il nuovo Capo dello Stato? Di seguito la scheda tratta dall’Internazionale:
Sergio Mattarella è nato a Palermo il 23 luglio 1941, dal 2011 è giudice della corte costituzionale. Il padre è stato uno dei fondatori della Democrazia cristiana in Sicilia. Il fratello, Piersanti, aveva intrapreso la carriera politica fino a diventare governatore della regione Sicilia. Attivo contro la mafia e la corruzione, il 6 gennaio 1980 fu ucciso in un agguato di cosa nostra. Nel 1983 Sergio Mattarella, avvocato e docente di diritto parlamentare all’università di Palermo, viene eletto deputato con la Dc. Negli anni ottanta è ministro dei rapporti con il parlamento nei governi di De Mita e Goria. È ministro dell’istruzione durante il sesto governo Andreotti, ma nel 1990 insieme ad altri quattro ministri si dimette dall’incarico per protestare contro l’approvazione della legge Mammì, che favorisce le reti televisive della Fininvest. Quando il governo Andreotti chiede la fiducia, Mattarella dichiara: “Naturalmente voteremo la fiducia, ma questo non significa che non abbiamo fatto bene a dimetterci dal governo” (La Stampa, 27 luglio 1990). È il relatore della legge Mattarella, poi chiamata “Mattarellum”, che nel 1993 riforma il sistema elettorale introducendo il sistema maggioritario. Il Mattarellum viene sostituito nel 2005 dalla legge Calderoli, nota come “Porcellum”. Tra il 1992 e il 1994 Mattarella è direttore del quotidiano Il Popolo. Dopo lo scioglimento della Democrazia cristiana è uno dei promotori del Partito popolare italiano. Nel 1996, anno della vittoria elettorale dell’Ulivo guidato da Romano Prodi, è nominato capogruppo dei popolari alla camera. Finito il governo Prodi ricopre l’incarico di vicepresidente del consiglio nel nuovo governo D’Alema. Nel successivo governo D’Alema è nominato ministro della difesa. Nel 2001 è eletto deputato nelle liste della Margherita e in seguito riconfermato per la lista dell’Ulivo con un incarico che ha ricoperto fino al 2008. Il 5 ottobre 2011 il parlamento lo elegge giudice della corte costituzionale.