Magazine Cinema
Produzione : Your Face Goes Here Entertainment, Cinemax
Episodi Stagione 1 : 10 da 50 minuti cadauno
Dopo aver scontato 15 anni di galera per una rapina milionaria di cui non è mai stato ritrovato il bottino, un criminale di cui non sappiamo il vero nome arriva nella città di Banshee ( dal nome di una creatura mitica irlandese portatrice di sfortuna un po' come la città abitata in prevalenza da una comunità Amish ma popolata anche di brutta, bruttissima gente), dove la sua ex complice e amante Anastasia si è ricreata un'identità ( ora si chiama Carrie Hopewell, ha due figli e ha sposato il procuratore distrettuale Gordon Hopewell).
Prima che la trovi è implicato suo malgrado in un fatto criminoso in cui muoiono tre persone: due banditi e un altro uomo che era il nuovo sceriffo di Banshee, Lucas Hood.
Aiutato da un suo amico hacker e dal proprietario del locale dove si è verificata la sparatoria, il criminale assume l'identità del nuovo sceriffo di Banshee.
E ne succederanno delle belle perché continua a cercare il bottino,ritorna in contatto con la sua ex amante, deve fronteggiare colui che rapinarono quindici anni prima e devono guardarsi dagli affari criminosi di Kai Proctor, l'uomo più potente di Banshee....
Come ho avuto più volte modo di ribadire non amo troppo la serialità americana perché ritengo siano prodotti troppo "industrializzati" per i miei gusti, hanno spesso stagioni troppo lunghe e dispersive e non hanno quella profondità necessaria per garantire la mia fidelizzazione.
Problema mio, senza dubbio, ma amo qualcosa di più snello, non tanto per la durata del singolo episodio ( ormai gli americani fanno episodi sempre più corti, siamo arrivati a 40 minuti o giù di lì) ma quanto per la durata complessiva.
Questo Banshee, prodotto americano fino al midollo per come descrive gli stereotipi di una provincia per certi versi idilliaca nel suo aspetto esteriore ma marcia fin nelle fondamenta se solo guardiamo appena oltre le apparenze, invece aveva la caratteristiche giuste per solleticare il mio interesse.
Uno spunto molto molto interessante ( un criminale che assume l'identità di uno sceriffo, come se i due opposti si toccassero in un moto di sottile perversione), la descrizione di un ambiente in cui le contraddizioni abbondano e gli estremi arrivano a toccarsi più volte che dona una certa profondità orizzontale che attraversa tutta la serie, un numero di episodi limitato, non si lesina in sesso e violenza, utilizzati in dosi massicce tanto per non farsi mancare nulla , cosa non tanto scontata in un mondo della serialità americana che il più delle volte per ragioni di mercato deve mostrarsi tranquillo e rassicurante.
Creata da Jonathan Tropper e David Schickler a partire da una web series che ne ha raccontato i prodromi ( Banshee Origins composta da microepisodi che vanno dai due ai cinque minuti ), prodotto tra gli altri da Alan Ball , Banshee qualche volta dà l'impressione di perdere di vista il racconto principale che orizzontalmente percorre i vari episodi, divagando spesso e volentieri in momenti che sembrano abbandonare del tutto la strada tracciata dal resto della serie.
Banshee più che di una storia inattaccabile dal punto di vista logico e narrativo ( perché è attaccabilissima con tutti i buchi che ha , soprattutto la facilità con cui il protagonista diventi sceriffo praticamente senza colpo ferire senza nessuno che controlli un po' più a fondo la sua identità, è davvero così facile assumere l'identità di un tutore dell'ordine e davvero il protagonista ha le competenze legali necessarie per adempiere alle sue funzioni di sceriffo?) si segnala per un pugno di personaggi interessanti, carismatici, delineati a tutto tondo, diciamo che funziona molto meglio a livello di particolari che su un piano complessivo perché, ripeto, in certe circostanze dà veramente l'impressione di non sapere dove andare a parare e un paio di episodi ( per esempio quello dei due banditi che prendono in ostaggio professori e studenti nella scuola, o quello del colpo tentato dal millantato sceriffo, ma poi perchè uno che fa lo sceriffo deve continuare a fare il rapinatore non si sa) sono veramente avulsi dal resto della narrazione.
Detto questo bisogna ammettere che Banshee invoglia alla visione perché in fondo lo sceriffo Hood ha una concezione molto pragmatica di giustizia che piace molto e lo rende decisamente simpatico e poi perché le dà e le prende in proporzioni variabili praticamente in ogni episodio con un'attenzione particolare per il dettaglio cruento ( la lotta col pugile o il pestaggio/tortura a cui viene sottoposto a fine stagione).
Inoltre c'è sensualità , di quella selvaggia che si scatena ogni volta che Hood incrocia lo sguardo con la sua ex Anastasia ora diventata Carrie.
E il marito di lei, il gran cornutone, se ne accorge con qualche puntata di ritardo.
Insomma una serie che non dispiacerebbe a Chuck Norris per come il nostro sceriffo rotei calci e pugni.
Meniamo le mani.
PERCHE' SI : spunto molto interessante, personaggi carismatici, botte da orbi e tanto sesso
PERCHE' NO : la trama orizzontale spesso va a farsi benedire, un paio di episodi totalmente avulsi dal resto della narrazione, un po' troppi buchi logici e narrativi.
( VOTO : 7 / 10 )
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