Magazine Cinema
Puntate : 6 da 52 minuti circa ( 7 da 45 minuti circa nella versione presentata al Sundance Festival)
In Nuova Zelanda nella piccola cittadina di Laptop un caso di cronaca è sulla bocca di tutti. La dodicenne Tui, figlia di un piccolo trafficante locale, ha tentato di uccidersi immergendosi nel lago ghiacciato su cui si affaccia il paesino.
Viene salvata e si scopre che la ragazzina è incinta.Viene chiamata ad indagare sul caso l'ispettore della polizia di Sidney, Robin Griffin, nativa di Laketop , ritornata per assistere la madre malata di cancro.
Si scontra contro un muro di omertà anche da parte dei suoi stessi colleghi che maldigeriscono i suoi metodi da poliziotto di città e soprattutto gradiscono poco di essere comandati da una donna.
La ragazzina sparisce e Robin che continua ad indagare sarà preda dei fantasmi di un passato che aveva faticosamente sepolto nell'oblio....
Allora vediamo un po' gli ingredienti di questa serie grandi firme: Jane Campion la scrive e dirige qualche episodio, c'è Peter Mullan, uno dei miei attori preferiti anche se giuro che ci ho messo qualche minuto per riconoscerlo mentre guardavo la prima puntata, c'è Holly Hunter, altra attrice che gradisco molto e che si sta vedendo in giro molto poco e poi la superba Elisabeth Moss vista un sacco di volte( Mad Men) e che finalmente riesco a studiare più con calma.
Studiare perché la cara Elisabeth non avrà una bellezza che segue i consueti canoni estetici, ma ha uno sguardo che mi attizza non poco, insomma una di quelle donne che ti prendono molto di più di quanto sarebbe lecito aspettarsi.
Ah si, quasi dimenticavo. E poi c'è la Nuova Zelanda con i suoi immensi, sontuosi scenari naturali che da soli valgono il cosiddetto prezzo del biglietto.
Altra cosa che mi intrippa particolarmente e questa serie ne è dotata è l'ambientazione nel piccolo paese un po' come nell'amatissima serie inglese Broadchurch, una sorta di scrigno in cui sono racchiuse tante storie che dovrebbero ravvivare la narrazione.
Dovrebbero.
Intendiamoci : Top of the Lake è un prodotto televisivo di qualità altissima ,confezionato come meglio non si potrebbe, recitato superbamente da un cast più che all'altezza, con una fotografia plumbea che quasi ti prende alla gola eppure non è riuscita a catturarmi come successe con Broadchurch che letteralmente divorai.
Eppure dentro vi si scorgono chiaramente le tematiche del cinema della Campion, il peso di una natura sconvolgente e meravigliosa, l'atavica lotta bene contro male che diventa spesso una lotta tra sessi, il tema dell'innocenza violata, con il sesso maschile prevaricatore e quello femminile a curarsi le ferite esterne ma soprattutto quelle cicatrici che stanno dentro e che non si vedono da fuori.
Robin è alla ricerca di una ragazzina di 12 anni incinta, violentata non si sa da chi, eppure è chiaro che il suo è un viaggio soprattutto alla ricerca di se stessa in una sorta di cortocircuito in cui lei stessa, violentata quando era giovanissima, cerca di salvare Tui per ottenere l'arrivo di quel percorso catartico che in realtà non aveva mai intrapreso dopo la sua traumatica esperienza.
Insomma Robin, cerca Tui per seppellire definitivamente il suo passato.
Tematiche fascinose che percorrono trasversalmente molto cinema della Campion che qui si scontrano con una resa televisiva alquanto farraginosa, lenta con una concentrazione inusitata di colpi di scena solo nel finale.
Non ho mai avuto l'impulso di abbandonare la visione perché l'occhio è sempre stata appagato ma Top of the Lake non mi ha mai preso, mai catturato come mi sarei aspettato.
E non è una questione di lentezza perché allora avrei dovuto schifare anche True Detective che invece ritengo il miglior prodotto televisivo visto in questi ultimi tempi per come mi ha ipnotizzato e incatenato davanti allo schermo.
Il problema è che in Top of the Lake succede poco o nulla o per meglio dire ci sono degli interminabili momenti di stanca intervallati a puntate( o parti di esse) in cui il ritmo è molto più alacre , emerge qua e là un certo autocompiacimento e forse anche una certa presunzione , forse chi l'ha creata ha ritenuto che il risultato fosse garantito per via dei grandi nomi coinvolti.
Non sto parlando di un prodotto televisivo brutto o realizzato sciattamente, nulla di tutto questo.
Semplicemente è una di quelle serie che non mi ha suscitato passione ed empatia per la vicenda narrata.
Nonostante abbia divorato con gli occhi Elisabeth Moss ogni volta che era in scena....
PERCHE' SI : una serie tv grandi firme, scenari naturali neozelandesi maestosi, fotografia eccellente, Elisabeth Moss
PERCHE' NO : farraginosa, lenta, succede poco, non appassiona.
( VOTO : 6,5 / 10 )
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