Passata la "buriana" delle elezioni, torneremo a sentire parlare di stadi di proprietà e di quanto siano indispensabili per la vita futura delle nostre squadre.
L'affermazione di per sé è corretta. Gli stadi multifunzionali tendenzialmente massimizzano e diversificano le fonti di ricavo delle squadre. Incrementandole.
Fra le ragioni del successo di un'iniziativa come quella della costruzione di uno stadio di proprietà, vi è però il load factor, ovvero la percentuale di riempimento dell'impianto in occasione di ogni partita.
Uno stadio nuovo costa mediamente dai 2.500 a 4.500 euro a seduta, a seconda di dimensioni ed allestimento. Quanto più alta è la percentuale di riempimento, tanto più facile sarà che l'investimento si paghi e produca un reale beneficio per la squadra.
Nell'attesa degli stadi nuovi, però, le squadre dovrebbero trovare il modo di studiare delle politiche di recupero dei tifosi. Nella passata stagione la Serie A ha fatto registrare un totale di 8.720.771 presenze, con un load factor medio del 58,4%. Questo valore sarebbe stato ancora più contenuto (il 56,6%) se non si considerasse la Juventus, che ha inaugurato lo Juventus Stadium facendo registrare una percentuale di riempimento del 93,2%.
Abbiamo provato a capire che potenziale economico oggi la Serie A stia lasciando sul campo, ed il risultato fa riflettere: ipotizzando un costo medio del biglietto di 20 euro, se si arrivasse ad un load factor del 80% le squadre avrebbero altri 70 milioni di Euro da dividersi, valore che sale a 85 milioni ipotizzando l'85% ed a 100,6 milioni nell'ipotesi del 95%.
Fonte: Lega Serie A, Lega Serie B e per i dati storici nostra elaborazione su www.stadiapostcard.com
Particolarmente significativo l'effetto su squadre come Milan, Inter, Roma e Lazio che sembrano non riuscire più ad attrarre i propri tifosi. Eppure nello scenario target di ogni investimento sugli stadi (con un load factor al 90%) si parla di ricavi addizionali per fra i 6 ed i 10 milioni di Euro.
Già lì, a disposizione. Da andare a prendere.