Serie A: De Jong decide il derby della Madonnina
Si conclude con il famigerato derby di Milano una domenica calcistica determinante nella corsa allo scudetto di questa stagione. La 36esima giornata di campionato, infatti, ha proclamato, la Juventus campione d’Italia per la terza volta consecutiva dell’era Conte, grazie alla pesante sconfitta della Roma per 4-1 sul campo del Catania. Questa sera, tuttavia, Milano può permettersi di dimenticare le fortune dei vicini bianconeri e concentrarsi nello storico derby della Madonnina, che, a scapito della disastrosa nottata romana di Coppa Italia, può arrecare un po’ di sollievo nei veri tifosi italiani, regalandoci una partita serena e ricca di emozioni. In una sfida dove i 3 punti in palio saranno decisivi per l’accesso all’Europa League per entrambe le squadre, possiamo dire che il campionato può ancora regalarci qualche sorpresa.
Veniamo, dunque, alla partita e, quindi, alle formazioni:
Milan (4-2-3-1): Abbiati; De Sciglio, Rami, Mexes, Constant; De Jong, Montolivo; Poli, Kakà, Taarabt; Balotelli.
Inter (3-5-2): Handanovic; Ranocchia, Samuel, Rolando; Jonathan, Hernanes, Cambiasso, Kovacic, Nagatomo; Palacio, Icardi.
Il primo tempo ci mostra una partita non al livello delle aspettative. I ritmi blandi, i numerosi errori e la bassa qualità di gioco, non permettono mai realmente alla partita di decollare. Il nervosismo tipico dei derby non giustifica 45 minuti di imprecisioni ed errori tecnici che sarebbero potuti essere limitati grazie, appunto, alla lentezza del gioco. Ne esce comunque migliore il Milan, forse perchè maggiormente motivato, guidato dal genio e dalla classe di Kakà, che illumina a tratti il grigiore della partita. Sua è, infatti, l’occasione più importante della prima metà: il trequartista brasiliano riceve palla a metà campo, si smarca con un gran controllo e sferra un tiro a giro molto potente che colpisce in pieno la traversa. Per il resto, né una buona percussione offensiva di Nagatomo per l’Inter, né per il Milan un tiro-cross di De Sciglio che si infrange sull’esterno della rete, riescono a sbloccare il risultato. Sul soporifero risultato di 0-0 le due squadre vanno quindi negli spogliatoi.
Nella ripresa, stessi giocatori, stesse emozioni, almeno per il primo quarto d’ora di gioco. I due attacchi non riescono a creare pericoli, andando spesso a sbattere contro le difese avversarie. I due “Bad Boys“, Balotelli e Icardi, che tanto fanno parlare di gossip, oggi vagano inoffensivi sul prato del Meazza. A questo punto, la partita potrebbe essere decisa da una giocata. Al 65′, su un’interessante calcio di punizione, Balotelli mette in mezzo una palla tesa e molto invitante su cui si fionda De Jong che incorna, spedendola in rete da due passi. L’olandese firma un gol importantissimo che sblocca la partita, portando il Milan in vantaggio. I neraazzurri provano a rispondere pochi minuti dopo, con Palacio il cui tiro da buona posizione viene, però, deviato in corner da un grande intervento in tackle, ancora una volta, di De Jong, fin qui il migliore dei suoi. Momento di cambi poi, quando, al 70′, Seedorf richiama in panchina Poli e poi un applauditissimo Kakà, per Muntari e Pazzini. Mazzarri, invece, vuole più agonismo a centrocampo, quindi sostituisce Cambiasso per Guarin. Il finale di gara non ci regala, però, grandi sorprese e, anzi, è il Milan che rischia di siglare il 2-0, quando Balotelli tira da fuori area e la sfera, dopo una serie di rimpalli, entra in porta spiazzando Handanovic. Il gol viene giustamente annullato per fuorigioco, perchè l’ultima deviazione decisiva è di Pazzini, che si trova chiaramente oltre la linea dei difensori. Gli ultimi sforzi in attacco dell’Inter non modificano il risultato che, al fischio finale, è, dunque, di 1-0 per il Milan.
Sotto gli occhi del capitano Javier Zanetti, in panchina nel suo ultimo derby da calciatore, non si gioca di sicuro il Milan-Inter più esaltante della storia. Nonostante ciò, i 3 punti conquistati quest’oggi dai rossoneri contro un’Inter assolutamente nel pallone, riaprono la lotta per il 5° posto necessario in chiave Europa League, il cui raggiungimento, potrebbe essere, per il molto discusso Seedorf, tesoro utile per prolungare di almeno un altro anno la propria esperienza da allenatore al Milan.