Serie A: Donadoni sogna l’Europa League
Parma-Napoli è la partita valida per il posticipo della 32esima giornata di campionato di Serie A. Le due squadre arrivano alla gara di questa sera con umori completamente opposti. Se infatti i padroni di casa hanno incassato due sconfitte nelle ultime partite giocate, ridimensionando quindi i propri sogni europei, gli azzurri di De Laurentiis provengono da una grande vittoria conquistata al San Paolo ai danni dei bianconeri campioni d’Italia. Al Tardini, tuttavia, si prospetta una partita complicata per Benitez e i suoi in quanto il Parma non perde su questo campo dal 2 novembre dell’anno scorso, erigendo un vero e proprio fortino (quasi) inespugnabile. Le motivazioni, però, non mancano da ambedue le parti: mentre i Crociati devono ritrovare la vittoria, i campani vogliono vendicarsi per la sconfitta rimediata all’andata e consolidare il suo attuale terzo posto utile in chiave Champions League.
Veniamo alle formazioni. Donadoni schiera un 4-3-3 con: Mirante; Cassani, Paletta, Felipe, Molinaro; Acquah, Marchionni, Parolo; Biabiany, Palladino, Schelotto. Da sottolineare la presenza a sorpresa di Paletta, reduce da un infortunio, in difesa e quella di Palladino in attacco, preferito a Cassano dall’ex CT della Nazionale.
Benitez risponde con il tipico 4-2-3-1 formato da: Reina; Henrique, Fernández, Albiol, Ghoulam; Jorginho, Inler; Callejón, Hamsik, Insigne; Higuain.
Al fischio d’inizio di Bergonzi le due squadre incominciano a studiarsi e, in una prima fase di lento possesso palla, l’unico pericolo da segnalare viene creato da Fernández al 10′, quando raccoglie in area la punizione di Insigne e riesce a battere di testa Mirante. Il gol però viene giustamente annullato da Bergonzi, poichè il difensore del Napoli è in chiara posizione di fuorigioco. Il primo tempo prosegue così vivace e piuttosto intenso ma senza vere occasioni da gol. Alle due squadre sembra mancare l’ultimo passaggio e, nonostante numerosi contropiedi potenzialmente pericolosi, gli eventi salienti di questi primi 45 minuti sono conseguenze di nervosismo fuori e dentro al campo. Tra la dubbia manata di Ghoulam su Parolo e il litigio di un animoso Donadoni con l’assistente di gara, si chiude un primo tempo avaro di tiri in porta ed emozioni.
Tutta un’altra partita quella che si sviluppa nella ripresa. Le due squadre sembrano trovare più spazi e idee per ferirsi ma sono gli emiliani che hanno la meglio quando al 55′, al termine di una bella azione, Parolo finalizza con il piattone destro portando sé e i suoi compagni in vantaggio. 1-0, questo, meritato fin’ora per il Parma che ha iniziato bene il secondo tempo con aggressività. Dall’altra parte Benitez non è affatto contento della prova dei suoi e tenta di cambiare l’andamento della partita con l’innesto di Mertens e Zapata al posto di Callejón ed Higuain. I due cambi apportano più energia tra le file dei partenopei che riescono a rendersi più pericolosi in fase offensiva. Al 75′, il neo entrato Duvan Zapata riceve palla in area di rigore e, dopo essersi allungato palla, entra in contatto con Mirante in uscita, cadendo a terra. Bergonzi interviene decisamente sulla scena ammonendo per simulazione l’attaccante colombiano ma i replay lasciano spazio a perplessità. A seguito di questa decisione la partita si infiamma e gli animi si surriscaldano: aumentano gli scontri in campo e le irregolarità per cui l’arbitro è costretto ad ammonire prima l’autore del gol, Parolo, che era diffidato e poi Albiol. Gli ultimi dieci minuti tuttavia mostrano un Napoli volenteroso, anche se un po’ disordinato: Insigne spreca all’82′ su bell’assist di Mertens e Zapata la manda alta di testa nel finale di gara. Cala quindi il sipario a Parma sul risultato invariato di 1-0.
Ghirardi festeggia vistosamente sugli spalti del Tardini, una vittoria che potrebbe significare l’Europa League per la sua squadra. Grazie ad essa infatti, gli emiliani si portano a pari punti con l’Inter (quota 50) al 6° posto del campionato di Serie A. La squadra di Donadoni si dimostra nuovamente una delle realtà più sorprendenti del nostro campionato grazie ad un’abile organizzazione di gioco ed una struttura molto solida costruita dal tecnico bergamasco. Quella del Napoli, invece, è una sconfitta che brucia, rimediata e meritata a seguito di una partita giocata a buoni livelli solo negli ultimi dieci minuti. Questa sconfitta, inoltre, sancisce definitivamente la fine della corsa per il secondo posto per i napoletani, ormai a -12 dalla Roma di Rudi Garcia.