Serie A: Ekdal demolisce l’Inter; Milan, altro stop

Creato il 28 settembre 2014 da Retrò Online Magazine @retr_online

Le partite clou di questa domenica di Serie A vedevano impegnate le tre squadre favorite nella lotta per il terzo posto: l’Inter, il Milan e il Napoliazzurri di scena alle 12.30-.

Giornata nera per gli uomini di Mazzarri, sbranati – 1 a 4 il risultato finale- dalla tripletta di Ekdal e, più in generale, da un Cagliari che finalmente comincia a prendere la forma voluta dal suo allenatore Zeman; non si può festeggiare nemmeno dall’altra parte del Naviglio, visto il misero punto portato a casa dai rossoneri dopo l’1-1 contro il Cesena. Gioisce, invece, il Napoli, che trova finalmente la vittoria contro il Sassuolo grazie alla rete di Callejón.

INTER – CAGLIARI

Benvenuti a Zemanlandia non è il titolo di un film, o quanto meno non ancora. È il 1989, il  Foggia di Pasquale Casillo, neo-promosso in Serie B, viene affidato alle cure del misconosciuto boemo Zděnek Zeman; l’ambiente è quello ideale per la messa in atto delle idee rivoluzionarie e un po’ folli del nuovo tecnico. Personaggio serioso, tenebroso, di poche parole ma sempre ben pesate, Zeman propone fin da subito un calcio molto offensivo, fatto di velocità, verticalizzazioni e aggressività, e i risultati gli danno ragione: il “Foggia dei miracoli” vince il campionato di B, chiudendo la stagione con il miglior attacco.

Questo è solo il primo grande passo di una carriera, quella di Zeman, costellata di successi – ultimo dei quali, la promozione in A con il Pescara nella stagione 2011-2012- e macchiata da qualche momento d’ombra – vedi l’ultima infelice esperienza alla guida della Roma -, ma sempre marchiata a fuoco dall’impronta indelebile di un uomo che ha sempre rifiutato il compromesso difendendo a spada tratta le sue convinzioni. Ecco dunque Zemanlandia, non il titolo di un libro né di un film, quanto più un modo di pensare e di vedere il gioco del calcio e più in generale lo sport: un calcio spettacolare, divertente, spregiudicato e libero dai subdoli interessi che spesso lo rovinano.

La nuova avventura di Zeman si chiama Cagliari e non è iniziata benissimo: nelle prime quattro giornate di campionato, i rossoblù infatti hanno mostrato preoccupanti segni di debolezza difensiva e inconsistenza in fase offensiva. Bisogna aspettare la trasferta a San Siro -luogo tanto caro al neo-presidente cagliaritano Giulini – per vedere i primi segni di Zemanlandia. La malcapitata difesa a 3 dell’Inter viene letteralmente fatta a brandelli dal terzetto Sau-Cossu-Ibarbo e divorata dai tre gol di Ekdal. Sau apre le danze al 10′ ma l’Inter ha la forza di reagire e riagguantare il pareggio con Osvaldo al 18′. Il gol dell’italo-argentino serve a poco perchè il Cagliari fa quello che vuole e, complice l’espulsione di Nagatomo, riesce a dilagare con le tre reti di Ekdal – al 29′, 33′, 44′ – , permettendosi di sbagliare anche un calcio di rigore. Male, malissimo l’Inter, apparsa impotente e in costante difficoltà in difesa; il 4-1 deve servire a calmare un po’ gli animi, tornare con i piedi per terra e preparare con maggiore attenzione una stagione che si prevede lunghissima.

CESENA  - MILAN

Non convince ancora il Milan di Inzaghi; i rossoneri sembrano sempre rinchiusi in quello stato di vorrei ma non posso, e danno quella spiacevole impressione di incompletezza, specialmente quando si tratta di lavorare di squadra per difendere la propria porta. Ecco, dunque, che anche la trasferta contro il Cesena di Bisoli, squadra solida ma tutt’altro che irresistibile, assume dopo pochi minuti il sapore della grande sfida: sono i cavallucci, infatti, ad andare in vantaggio dopo 10 minuti di gioco con Succi, che sfrutta la sciagurata respinta di Abbiati sul destro di Marilungo. Il gol del Cesena sveglia i rossoneri, che mettono sul campo la loro superiorità tecnica e danno il via ad un assedio che si conclude con la rete del pareggio di Rami, sugli sviluppi di un calcio d’angolo. Nella prima metà di gioco c’è ancora il tempo per vedere il gran destro di Bonaventura, di poco alto sopra la traversa, e il tocco vincente mancato da Torres sul cross di De Sciglio.

Il secondo tempo comincia con un grande forcing da parte del Milan, che però non riesce a trovare la via del vantaggio; l’espulsione di Zapata  al 72′ complica l’impresa dei ragazzi di Inzaghi, che nell’ultimo quarto d’ora rischiano di subire il gol beffa –  annullato quello di Lucchini all’85′- e si accontentano di tornare a casa con un punto e con l’aggancio in classifica ai danni dei cugini dell’Inter, a quota 8 punti.

SASSUOLO – NAPOLI

Al Mapei Stadium di Reggio Emilia, vincere sembra essere l’unico imperativo per il Napoli di Benítez. Vincere per calmare le polemiche, per fare pace con i tifosi e per curare qualche “mal di pancia” che sembra affliggere alcuni pilastri dello spogliatoio azzurro. I ragazzi del Napoli recepiscono il vantaggio ed entrano molto bene in campo e, a coronamento di un buon primo tempo, trovano il gol del vantaggio al 28′ con il tap-in vincente di Callejon.

Nel corso del secondo tempo succede poco o nulla, il Napoli gestisce il risultato e il Sassuolo non sembra avere i mezzi per impensierire i partenopei. Negli ultimi dieci minuti di gioco, però, Di Francesco suona la carica e i neroverdi vanno per due volte vicinissimi al pareggio: all’81′ Pavoletti fallisce un facile colpo si testa, mentre all’84′ il tiro di Peluso, deviato da un difensore napoletano, scheggia la traversa. Passato l’incubo pareggite, il Napoli si tiene stretti questi tre punti e proprio da questa vittoria dovrà ripartire per cambiare il volto di una stagione iniziata col piede sbagliato.


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