Riprende il campionato di Serie A dopo la pausa natalizia: in un gennaio anomalo, in cui clima e temperature fanno un po’ i capricci, riaccogliamo felici il nostro sport preferito. Nei match pomeridiani si affrontano Empoli ed Hellas, che se la cavano con un punto a testa senza segnare e con un’espulsione per parte, Genoa e Atalanta e, infine, Chievo Verona - Torino.
GENOA – ATALANTA 2-2 (37′ Zappacosta (A), 49′ Morález (A); 51′ rig. Falque, 69′ Matri)
Genoa (3-4-3): Perin; Roncaglia, Burdisso, De Maio; Edenilson, Bertolacci, Rincón, Antonelli; Iago Falque, Matri, Lestienne. All.: Gasperini.
Atalanta (4-4-1-1): Sportiello; Bellini, Benalouane, Stendardo, Dramé; Zappacosta, Baselli, Carmona, D’Alessandro; Morález; Denis. All.: Colantuono.
Al Ferraris il Genoa ha voglia di tornare a vincere come a inizio campionato e riprendersi quelle prime posizioni assaggiate per lungo tempo, ma mai avrebbe pensato di trovare di fronte un’Atalanta così aggressiva e propositiva. Aggressività che arriva di sicuro dalla brutta posizione in classifica che non fa star tranquilli gli uomini di Colantuono.
Come pronosticato è il Genoa a fare la partita nel primo tempo con tante conclusione e possesso palla, ma la propositività dei padroni di casa non è premiata e anzi punita. Infatti sono gli ospiti a passare due volte in vantaggio, una volta con Zappacosta al 37′, al suo primo goal in Serie A, e la seconda volta al 49′ con Morález con un bel tiro a incrociare.
I nerazzurri, galvanizzati dal proprio allenatore, disputano un primo tempo fantastico proteggendosi bene dalle incursioni dei rossoblu e colpendo con freddezza quando possibile.
Lo stato di trance del Genoa, che gioca tanto ma non conclude come si deve, termina nelle prime fasi del secondo periodo e finalmente mette in campo audacia e voglia di ribaltare il risultato sfavorevole. Gasperini si sbraccia e carica i suoi, che aprono subito la gara con un rigore di Iago Falque 2′ dopo il raddoppio atalantino, e pareggiano con Matri al 69′.
I tifosi di casa tirano un sospiro di sollievo e prendono con gioia il punto confiscato in ottica comunque permanenza nel campionato maggiore.
CHIEVO VERONA – TORINO 0-0
Chievo Verona (4-4-2): Bizzarri; Frey, Cesar, Dainelli, Zukanovic; Birsa, Izco, Hetemaj, Schelotto; Meggiorini, Paloschi. All.: Maran
Torino (5-3-2): Padelli; Darmian, Maksimovic, Glik, Silva, Molinaro; Vives, Gazzi, Farnerud; Amauri, Quagliarella. All: Ventura
Sono le 15.00 in punto quando il nuovo fischietto della Serie A, Rosario Abisso, che fa bene il proprio lavoro al debutto nel massimo campionato, dà inizio al match salvezza fra il Chievo e il Torino, due squadre separate da un solo punto e che lottano per recuperare le posizioni perse.
Risultato molto difficile da pronosticare. Sicuramente si pensava potesse offrire spettacolo e gioco frizzante visto il bisogno estremo di punti delle due formazioni, che si vedono relegate ai limiti della zona retrocessione, luogo sicuramente non loro consono.
Le aspettative appena confessate, di bel gioco e spettacolo, sono state amaramente deluse: il match di oggi, visto ciò che è stato fatto dalle due formazioni, se non fosse stato giocato sarebbe stata la stessa cosa. Squadre svogliate e mai realmente in competizione.
Infatti, già dai primi minuti, dagli spalti e da casa tutti avevano già capito che la partita era destinata a spegnersi nel grigiore di un misero 0 a 0, che sarebbe potuto essere anche un bel risultato se fosse stato condito da un po’ di colore.
Chievo e Torino, tuttavia, guadagnano un punto che tutto sommato va bene, vista la posizione scomoda che le due squadre occupano nel campionato di Serie A.
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