Scritto da lorenzobaudino
Certe stagioni vanno così, non certo per caso, ma per una perfetta combinazione di qualità, esperienza, agonismo, fame di vittorie e, ammettiamolo, anche di fortuna. Certe stagioni ti permettono anche di vincere quando davanti al tuo cammino ti imbatti in una squadra formidabile come la Roma che non meriterebbe assolutamente, quantomeno sul piano del gioco, di uscire battuta sul proprio campo. La Juve, quest’anno, ancora di più degli scorsi due, sta vivendo una di queste stagioni. Nella penultima giornata di Serie A, all’Olimpico, si gioca con due ore di anticipo Roma-Juventus. Le due squadre non si contendono più un obiettivo concreto nel campionato (tranne il possibile raggiungimento dei 100 punti da record dei bianconeri), ma, come è giusto che sia al termine di una così entusiasmante lotta per il primo posto, nessuna delle due è disposta a cedere di nemmeno un centimetro.
ROMA (4-3-3): Skorupski; Torosidis, Benatia, Castan, Bastos; Nainggolan, De Rossi, Pjanic; Gervinho, Totti, Destro.
JUVENTUS (3-5-2): Storari; Barzagli, Bonucci, Chiellini; Lichtsteiner, Padoin, Pirlo, Pogba, Asamoah; Tevez, Llorente.
Il primo tempo si gioca ad alti ritmi ed intensità di gioco. Nei primi minuti, i ragazzi di Rudi Garcia pressano altissimi, debilitando l’organizzazione di gioco dei difensori bianconeri, e dimostrano fin da subito di voler aggredire la partita, come se fosse una finale. Tuttavia, il primo vero pericolo del match nasce dai piedi di Tévez, quando, al 15′, ricevuta palla al limite dell’area di rigore, si fa ingolosire, ma il suo tiro si spegne in calcio d’angolo deviato da un difensore. I giallorossi rispondono grintosamente due minuti dopo con l’imprendibile Gervinho che, dribblato Barzagli, mette in mezzo un traversone basso su cui arriva Torosidis che spedisce dentro il pallone dopo esserci aiutato con il braccio. Gol giustamente annullato. Intanto, la partita si anima anche a livello fisico e il direttore di gara, Russo, è costretto ad ammonire Chiellini per un fallo su Totti. Tra i due non scorre di sicuro buon sangue e infatti continueranno a beccarsi per il resto della partita. Senza sosta, le due squadre continuano a creare grandi palle gol. Al 24′, Destro sbaglia un controllo solo davanti ad un prontissimo Storari. Poi, Llorente è doppiamente sfortunato prima al 26′, quando Skorupski devia un suo tiro in calcio d’angolo, poi al 36′, quando calcia alta la palla ricevuta dall’ “assist” di Chiellini su rimessa laterale. Seguendo lo stesso spartito, il primo tempo si chiude con un palo clamoroso di Pogba che mette a sedere Castan e Benatia e fa partire un missile su cui mai sarebbe potuto arrivare il giovane secondo portiere polacco.
Nella ripresa, assistiamo a ritmi nettamente inferiori. Cresce comunque la tensione, sia per la voglia di vincere di entrambe le squadre sia a seguito di alcune irregolarità, tra cui una gomitata di dubbia volontarietà inflitta da Chiellini ai danni di Pjanic. Né l’arbitro né i guardalinee se ne accorgono, ma le proteste dei giallorossi sono numerose e, infatti, il replay sembra confermare quello che sarebbe stato un doppio cartellino giallo per il difensore livornese. Mentre dalla curva romanista si sentono i soliti cori razzisti contro i napoletani (di cui non vale nemmeno più la pena rendere conto), Conte e Garcia operano cambi: dentro Osvaldo, Marchisio e Caceres per la Juve, mentre per la Roma entrano in campo Toloi, Florenzi e Taddei. Per il centrocampista brasiliano, quella di stasera sarà l’ultima partita con la maglia giallorossa. È all’82′ che prima Nainggolan poi Florenzi si divorano la clamorosa palla-gol dell’1-0. Il merito, però, va tutto a Storari che mette la ciliegina sulla torta ad una partita fin qui impeccabile, compiendo un doppio miracolo che soffoca in gola l’esultanza dei padroni di casa. Quando poi il match sembra scivolare verso un inesorabile pareggio, avviene il più classico dei classici. All’ultimo secondo dell’ultimo minuto di gioco, Osvaldo, fischiatissimo ex della partita, riceve liberissimo in area di rigore da Lichtsteiner e, non pensandoci due volte, calcia di prima, togliendo le ragnatele dall’incrocio dei pali. 1-0, quindi, per la Juve e Conte corre impazzito ad abbracciare l’italo-argentino.
Al termine della gara, entrambe le squadre festeggiano in campo, dopo essersi onorate in una bella partita. La prossima domenica, allo Stadium, nell’ultima giornata di Serie A, la Juve proverà ad agguantare i tanto ambiti 100 punti contro il Cagliari.