Le regine della classe dello scorso anno aprono le danze della seconda giornata di Serie A: alle 18:00, il neopromosso Empoli ospita una Roma reduce da una convincente vittoria contro la Fiorentina; alle 20.45, invece, allo Stadium, la Juve dei record ereditata da Max Allegri affronterà i bianconeri di Udine guidati dal bomber Di Natale.
Empoli 0 – 1 Roma (45′+1′ Sepe)
Allo stadio Castellani di Empoli, la Roma è chiamata alla prima insidiosa trasferta dell’anno, contro una squadra molto organizzata e che gioca a memoria. Gli azzurri e i giallorossi propongono un modulo speculare: 4-3-3 per entrambe, segno importante del fatto che si sfideranno a viso aperto. Da una parte, quindi, il tridente Mch’edlidze-Vecino-Tavano, dall’altra Florenzi-Ljajic-Destro.
La gara comincia su ritmi blandi, i capitolini provano a gestire il possesso palla, ma sono poco lucidi in fase di impostazione. La prima emozione arriva al 13′, quando Maicon recupera palla nell’area di rigore avversaria e mette in mezzo un rasoterra insidioso, ma Sepe sfiora quanto basta per far sfumare l’azione. Poco dopo, nell’area dell’Empoli si verifica una situazione dubbia: Tonelli da dietro tocca Destro che cade abbastanza platealmente, dunque il direttore di gara decide di lasciare proseguire. Nel finale di primo tempo, i giallorossi riescono a rendersi finalmente pericolosi: prima Maicon in mischia colpisce il palo, poi Nainggolan dalla distanza scarica un destro che si stampa (anch’esso) sul legno, con la sfera che carambola sulla schiena di uno sfortunato Sepe per poi finire in rete. Roma, dunque, in vantaggio al rientro negli spogliatoi.
La seconda frazione si apre con la sostituzione di Castan, infortunato, che viene rilevato da Astori. La ripresa, ad ogni modo, risulta più vivace, in quanto la Roma cerca insistentemente il raddoppio per archiviare la pratica: l’azione più significativa dei ragazzi di Garcia è però neutralizzata da un ottimo Sepe, che nega la gioia a Maicon dopo un grande scambio con Florenzi. Gli azzurri, dal canto loro, non si fanno cogliere impreparati e tentano di ripristinare la parità: Mch’edlidze è l’uomo che più dà speranze ai toscani, prima rischiando di conquistare un rigore (contatto con Manolas non ravvisato), poi impensierendo, senza sorprenderlo, l’esperto De Sanctis. Nel frattempo animi caldi sulla panchina dell’Empoli per la mancata concessione della massima punizione, con mister Sarri che viene invitato ad abbandonare il campo. La Roma, dunque, decide di amministrare il vantaggio senza più tentativi di affondo, riuscendo a conquistare tre punti importantissimi in chiave campionato, in attesa dell’impegno della Juve.
RISULTATO FINALE: Empoli 0 – 1 Roma
Promosso: l’organizzazione di gioco dell’Empoli, che concede poco ed esce sconfitto per un episodio sfortunato.
Rimandato: Pjanic, inseguito da mezza Europa, non incide come dovrebbe. Ne risente, dunque, la manovra della squadra di Garcia, che, da vera grande quale è, riesce comunque a tornare a casa col bottino pieno nonostante le poche idee sul campo.
Juventus 2 – 0 Udinese (8′ Tévez, 75′ Marchisio)
All’esordio di fronte al pubblico di casa, la Vecchia Signora è chiamata ad un incontro ostico contro la squadra di Stramaccioni, il primo tecnico a violare il fortino della Juve. Allegri, per questa sfida, ripropone il 3-5-2 dell’ex Conte, perché “squadra che vince non si cambia”: Llorente e Tévez in attacco e il nuovo arrivato Pereyra a sostituire l’infortunato Vidal. Per i friulani, invece, ci saranno Muriel e l’eterno Di Natale a tentare di pungere la difesa piemontese.
Parte subito forte la Juve, che cerca insistentemente il vantaggio. Sorpasso che arriva dopo appena 10′: buona giocata dell’ex Pereyra, che premia la sovrapposizione di Lichtsteiner; lo svizzero mette in mezzo e Tévez a rimorchio trafigge Karnezis. Lo Stadium esplode. I ritmi sono altissimi, entrambe le squadre si battono per ogni pallone a metà campo e sono già lunghe. Sono i padroni di casa, comunque, a rendersi più pericolosi anche dopo il vantaggio: in più di una occasione Pogba si libera al tiro, senza mai però mettere in difficoltà il portiere ospite. L’Udinese risponde sempre in contropiede, come alla mezz’ora, quando Muriel brucia Cáceres con un doppio passo e prova a servire Di Natale sul secondo palo, anticipato di un soffio da Ogbonna. Dopo questo episodio, è solo più Juve che attacca a pieno organico. Il raddoppio, tuttavia, tarda ad arrivare. E il primo tempo finisce sull’1-0.
Il secondo tempo si apre come il primo si era chiuso: ancora gli uomini di Allegri propositivi in avanti ma la difesa di Stramaccioni tiene aperta la partita. La velocità del gioco, però, presto si riduce, ma è comprensibile, se si pensa all’intensità del primo tempo. I friulani sornioni sfruttano le ripartenze e i calci piazzati, come quello al 64′ in seguito al quale Bubnjic mette in rete, ma l’assistente ha la bandierina alzata e il gol non viene convalidato. I padroni di casa, allora, provano a chiuderla: al 75′, azione corale da sinistra a destra, la sfera termina sui piedi di Marchisio che, dal limite, buca Karnezis sul primo palo con un destro secco, mettendo il sigillo sulla partita. Allegri, quindi, concede qualche minuto a Coman e a Morata, con quest’ultimo che sfiora il gol del 3-0 a tempo scaduto. Juve che risponde immediatamente alla Roma e si porta in testa a pari merito con i giallorossi a quota 6.
RISULTATO FINALE: Juventus 2 – 0 Udinese
Promosso: Marchisio, per nulla appariscente è però fondamentale per il gioco dei campioni d’Italia in carica, recupera e smista infiniti palloni ed ha il merito di chiudere definitivamente il discorso tre punti.
Rimandato: Muriel, il colombiano ancora stenta a ingranare e non garantisce in attacco quel peso che Stramaccioni si aspetterebbe da un talento come lui.