Al Bentegodi di Verona va in scena l’ultimo atto della stagione interista, una stagione difficile e travagliata che ha visto i nerazzurri riuscire a conquistare il 5° posto in classifica e quindi i playoff di Europa League. Chievo – Inter è però, soprattutto, la partita di congedo dei quattro eroi del triplete, i quattro senatori argentini Zanetti, Samuel, Milito e Cambiasso, simboli e resti di un’Inter vincente pronti a lasciar spazio ad un nuovo ciclo.
Il clan dell’asado - dal nome del tradizionale piatto argentino – lascia l’Inter dopo aver scritto pagine importanti della storia nerazzurra, pagine di battaglie, vittorie, ma soprattutto amore per una maglia che hanno saputo onorare e difendere per molti anni. Già perchè oltre alla nota – e straordinaria – carriera di Zanetti, occorre citare le 314 partite in Serie A di Cambiasso, i 9 anni in nerazzurro di Samuel e i 75 gol segnati da Milito con la casacca dell’Inter; giocatori, ma soprattutto uomini che hanno saputo incarnare una mentalità vincente senza mai perdere la professionalità e l’umiltà che li caratterizza.
L’ultima tappa di questa stagione di Serie A è praticamente una formalità, l’opportunità di dare il giusto saluto ai partenti e l’occasione per chi ha giocato un po’ di meno per mettersi in mostra. Corini sceglie un 5-3-2 con: Squizzi; Frey, Bernardini, Dainelli , Dramé, Rubin; Bentivoglio, Radovanovic, Hetemaj; Paloschi, Lazarevic.
Mazzarri schiera un undici inedito, dando spazio a Carrizo, Andreolli, Taider e Botta. Questo il 3-5-2 degli ospiti: Carrizo; Campagnaro, Cambiasso, Andreolli; Zanetti, Kovacic, Taider, Alvarez, D’Ambrosio; Milito, Botta.
Il Chievo parte meglio, la squadra di Corini ha voglia di dimostrare di valere più di quei 33 punti che sono stati il minimo indispensabile per la salvezza. Dopo 10′ di gioco Paloschi ha la prima grande opportunità della partita, con un colpo di testa da palla inattiva che si va a stampare sulla traversa; l’Inter gioca in modo poco armonico, affidandosi più che altro agli spunti di Kovacic e alle giocate dei singoli. Al 30′ è di nuovo il Chievo a rendersi pericoloso, con il diagonale sinistro di uno scatenato Lazarevic fermato soltanto dal palo. La partita sembra poter passare da un momento all’altro nelle mani dei padroni di casa, che tuttavia al 41′ vengono beffati dal gol dell’ex Andreolli: sul calcio di punizione di Taider il difensore interista raccoglie una respinta della difesa gialloblù e scarica in rete un destro imparabile. Inter dunque in vantaggio con l’uomo meno atteso, Andreolli, che segna il suo primo gol in Serie A con la maglia dell’Inter e riscatta, in parte, una stagione per lui deludente.
Il secondo tempo si gioca su ritmi più bassi del primo, le azioni da gol sono poche e solo l’ingresso di Obinna riesce a cambiare le cose. Il giocatore nigeriano vive una partita da assoluto protagonista: entra al 73′ e dopo nemmeno un minuto di gioco timbra il cartellino contro la sua ex squadra riportando in equilibrio il risultato. Il pareggio sembra allora essere il risultato più giusto, ma la fame di gol del numero 10 clivense – alla sua seconda presenza stagionale – sembra non avere fine e ad un minuto dal termine, Obinna trova la rete che stende i nerazzurri con un tiro da fuori area che sorprende un rivedibile Carrizzo.
Chievo – Inter finisce dunque 2 a 1, un risultato che non fa male all’Inter ai fini della classifica, ma che in parte rovina la festa d’addio del clan dell’asado. Zanetti, Cambiasso, Samuel, Milito… Siamo sicuri che l’Inter del futuro possa prescindere da questi 4 qua?