Non sono ancora finiti i campionati in corso che si inizia già a sentir parlare della sessione di calciomercato a venire, con non solo nomi di giocatori che vanno e vengono ma anche di allenatori che, a fine stagione, potrebbero cambiare panchina.
Intanto, le squadre, nel nostro caso quelle della serie A, rimangono concentrate sulle partite mancanti, solo più quattro: negli anticipi di sabato delle 18, l’Atalanta e il Bologna non si sono fatte male e si sono spartite la posta in palio; in trasferta, l’Udinese ha superato di misura il Cagliari, 1 a 0, non perdendo così il contatto con il “treno Europa League”. Nel anticipo serale, in Napoli ha consolidato maggiormente il secondo posto, vincendo 3 a 0 col Pescara, già retrocesso; in questo modo, i partenopei hanno allungato sul Milan (?) e hanno rinviato la festa scudetto della Juve.
Nel pomeriggio di ieri, domenica 28 aprile, si sono disputati gli altri incontri: Chievo – Genoa; Palermo – Inter; Parma – Lazio; Roma – Siena; Sampdoria – Fiorentina; Torino – Juventus (nello speciale); a chiudere il turno, ci hanno pensato Milan e Catania, nel posticipo.
Chievo 0 – 1 Genoa (73′ Borriello)
Il Genoa ha espugnato il Bentegodi grazie alla marcatura di Borriello, messa a segno nella ripresa, dopo un primo tempo privo di emozioni e lampi: ne contiamo uno a testa. Il primo è al 44′ con Stoian che impegna Frey; un minuti più tardi, su calcio d’angolo, Moretti incorna di testa ma troppo sul portiere veneto che mantiene lo 0 a 0. I grifoni del secondo tempo sono molto più propositivi ma è sempre Frey a negare il gol ai padroni di casa al 71′. La risposta è immediata e porta alla rete decisiva: su corner, Borriello anticipa Dramé e porta avanti i suoi. La partita si vivacizza e, qualche istante dopo, al 79′, Andreolli prova a imitare l’attaccante napoletano ma la mira è imprecisa. Sempre l’ex Roma, all’81′, accarezza la doppietta ma il suo primo è quello vincente. Il Genoa non abbandona la rincorsa alla salvezza e ci spera ancora; per il Chievo la rimanenza in A non è in discussione ma, dopo il successo sul Siena, perde in casa.
Palermo 1 – 0 Inter (10′ Ilicic)
La Fortuna è bendata ma sembra che ci veda benissimo con l’Inter che torna a perdere sia sfide sia uomini. Il Palermo si mostra aggressivo e convinto sin dai primi minuti: all’8′, Handanovic è chiamato a respingere il tiro di Miccoli. I siciliani non demordono, insistono e la loro spinta viene premiata: Silvestre allontana goffamente il pallone che, conquistato da Miccoli, giunge a Ilicic, il cui tiro dal limite batte Handanovic, probabilmente coperto dalla difesa. Trovato il vantaggio, i padroni di casa continuano ad attaccare mentre l’Inter, sotto di un gol, deve fare i conti anche con la lista infortunati, in continuo aumento: al 14′, si fa male seriamente Zanetti, costretto, in seguito, ad uscire. Per lui, la stagione è finita. Il Palermo prova a sfruttare il momento con Miccoli ma l’estremo difensore nerazzurro gli sbarra la strada. Per vedere la prima occasione dell’Inter, bisogna aspettare il 44′ con Rocchi che ci prova di testa ma non inquadra lo specchio della porta. Nella seconda metà di gara, tra i rosanero, il più pericoloso resta Miccoli, che mette più e più volte in affanno la difesa di Stramaccioni. Per gli ospiti, invece, segnaliamo il dinamismo di Alvarez: l’argentino cerca fortuna prima dalla distanza poi, dopo uno slalom, in area di rigore ma spara alto sulla traversa. Con questa vittoria, il Palermo risponde al Genoa, con cui procede a braccetto. All’Inter non resta che cercare di concludere dignitosamente la stagione, visto che, con un intero 11 titolare indisponibile, l’Europa League è a forte rischio.
Parma 0 – 0 Lazio
Al Tardini è andata di scena la gara tra le due squadre che hanno racimolato meno punti nel girone di ritorno. La ragione è nitida sin dall’inizio: al 3′ Amauri, di testa, chiama in causa Marchetti. Poi, domina la noia fino al 25′, quando Klose replica ad Amauri ma svirgola il tiro. Questi sono i primi 45′ di gioco. La seconda frazione di gara è più scintillante: quasi fosse un replay del primo tempo, Amauri sfiora nuovamente il vantaggio. Ma, fortunatamente, non è una ripetizione: i biancocelesti, infatti, non aspettano molto tempo e si fanno vedere dalle parti di Mirante con Ederson, la cui conclusione termina fuori di pochissimo. Segue una breve pausa, poi il Parma torna a farsi temibile con Valdés e Amauri mentre la Lazio con Kozac, che, preso il posto di Klose, impegna subito Mirante, Radu, che, di testa, si mangia un gol già fatto, e Floccari, il cui destro esce a lato di un nulla. La partita non è finita qui perché nei minuti di recupero viene giustamente annullato un gol per parte. Gli emiliani, già salvi, proseguono la loro striscia senza vittorie che dura da un mese; con questa ultima chance sprecata, la squadra di Petkovic rischia di non qualificarsi per l’Europa League.
Roma 4 – 0 Siena (14′, 41′, 67′ Osvaldo, 16′ Lamela)
La Roma continua la corsa verso l’Europa League, battendo 4 a 0 il Siena. La squadra di Andreazzoli ci mette poco a indirizzare la gara nel verso giusto: messo alla prova Pegolo, i giallorossi lo trafiggono e, nel giro di 2′, con Osvaldo e Lamela, si portano avanti di due reti. Al 24′, Emeghara fa capire che, nonostante tutto, il Siena è ancora in partita ma è sempre Osvaldo a incutere timore col palo preso e a far abbassare la cresta ai toscani, come per intimidirli. Il Siena tenta di rialzare la testa con Valiani ma sempre lui, l’attaccante italo-argentino, chiude la partita e la fa loro nuovamente abbassare. Nella ripresa, i bianconeri sembrano più vivaci ma sono sempre i giocatori di Andreazzoli a dominare: Emeghara cerca di sfruttare le poche chance che gli vengono concesse però Lobont si fa sempre trovare preparato. Il dominio giallorosso, precedentemente citato, porta al quarto gol: Totti conclude in porta, Pegolo respinge in modo non impeccabile e Osvaldo fa tap-in. Col passare dei minuti, i ritmi calano e se da una parte la Roma porta a casa una meritata, dall’altra Osvaldo porta a casa il pallone della tripletta. All’Olimpico di Roma, si è vista tanta Roma e pochissimo Siena: se Iachini desiderasse salvare la sua squadra, l’atteggiamento da tenere in campo dovrebbe essere diverso da quello visto contro Totti e compagni.
Sampdoria 0 – 3 Fiorentina (36′ Cuadrado, 41′ Ljajic, 73′ Aquilani)
Prosegue il momento brillante della squadra di Montella che sbanca Marassi e impone un 3 a 0 senza storia alla Sampdoria. Per buona parte della prima frazione di gara, i liguri riescono a limitare i viola che fanno la partita e gestiscono il possesso palla. Al 12′, Pizarro conclude verso la porta ma Romero blocca. La svolta arriva al 36′: da fuori area, Cuadrado fa partire un missile che sorprende Romero e gonfia la rete. La Samp è in bambola e la Viola ne approfitta: Ljajic sfiora il raddoppio su punizione ma, al minuto successivo, fulmina Romero con un tiro ravvicinato che vale il 2 a 0. La spinta dei blucerchiati per la marcatura che riaprirebbe la partita arriva solo nei secondi 45′ di gioco ma si affievolisce coi minuti. Così torna a dominare la Fiorentina che mette in ghiaccio la partita con Aquilani: il centrocampista di Montella, servito da Ljajic, autore di un’ottima prestazione, segna indisturbato per il 3 a 0 finale. Resta da annotare l’ennesima fuga di un incontenibile Ljajic che costringe Gastaldello, espulso per l’intervento, a usare le maniere forti per fermarlo. Sarà un finale di campionato tutto da vivere per la lotta al secondo e al terzo posto. Il Napoli è avvantaggiato ma la Fiorentina è in forma e si è visto anche questa domenica. Il Milan è avvisato ma è altamente probabile che non si farà fermare da nulla. La squadra di Delio Rossi, al contrario, è stata poca roba.
Milan 4 – 2 Catania (44′ Flamini, 74′, 77′ Pazzini, 92′ Balotelli – 30′ Legrottaglie, 65′ Bergessio)
Per la partita col Catania, il Milan ha ritrovato sia Balotelli, assente nelle ultime due partite, sia la vittoria. Sebbene il Milan parta bene, impensierendo il portiere etneo Frison con Balotelli e Montolivo, è il Catania a passare, al 30′, con Legrottaglie: il difensore “spizza” di testa con precisione il pallone calciato da Lodi su punizione e batte Amelia. Il Diavolo non ci sta e reagisce immediatamente: al 32′, Boateng colpisce in pieno la traversa su assist di petto del Faraone; in questi minuti ravvicinati, i rossoneri creano più occasioni di quante ne abbiano creato nei primi 30′ della partita e sfiorano più volte il pari ma il Catania si difende con tutti gli uomini e lascia pochi spazi liberi. Il portiere etneo è ancora protagonista su Balotelli, quando al 42′, salva il risultato sulla sua punizione. Il primo tempo sta per finire ma i rossoneri sono ancora alla ricerca del primo gol, meritato per quanto visto in questi primi 45′ di gioco. La rete arriva al 44′ e porta la firma di Flamini che, sulla sponda di petto di Boateng, conclude con un diagonale radente. Nella ripresa, continua la pressione rossonera e il Catania ne approfitta per partire in contropiede. Al 65′, Izco riparte dalla destra, si accentra e serve Barrientos; il numero 28 serve in profondità Bergessio che, sorpreso Abate, supera Amelia con un elegante pallonetto. A questo punto, Allegri tenta il tutto per tutto e manda in campo un’altra punta, Pazzini, per Nocerino e la mossa si rivela azzeccata: al 74′, infatti, il Pazzo ribadisce in rete il tiro di Balotelli respinto non al meglio da Frison: 2 a 2. Non è finita qui: al 74′, Pazzini sfrutta una nuova respinta di Frison sul tiro di El Shaarawy e sigla il 3 a 2. C’è da dire che il gol del sorpasso rossonero è maturato dopo un fallo subito da Gomez e non fischiato dal direttore di gara. Nei minuti di recupero, Balotelli, dialogando con Muntari, viene toccato da Izco e cade in area di rigore: dagli undici metri, Supermario trasforma per il 4 a 2 finale. Per quanto visto nei 90′ complessivi, il Milan ha meritato la vittoria, che arriva dopo il k.o con la Juventus e porta nuovamente gli uomini di Allegri al terzo posto. Nel primo tempo, il Catania ha giocato una partita passiva, sfruttando l’unica palla-gol creata; nella ripresa, cambiando modulo e inserendo un uomo a centrocampo, ha dato maggiori problemi alla difesa di Allegri ma non è bastato per fermare il Milan.
Classifica:
Juventus 80
Napoli 69
Milan 62
Fiorentina 61
Roma 55
Udinese 54
Inter 53
Lazio 52
Catania 48
Cagliari 42
Bologna 40
Parma 40
Atalanta 39
Chievo 39
Sampdoria 38
Torino 36
Palermo 32
Genoa 32
Siena 30
Pescara 22
Articolo di Alessandro Liturri.
Foto goatling, licenza CC BY-SA