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Serve una mutazione spirituale

Creato il 04 ottobre 2011 da Maurizio Lorenzi

VERSO UNA MUTAZIONE SPIRITUALE DELL’UOMO

DI ENNIO DI FRANCESCO

 

Serve una mutazione spirituale
Se un uomo di 93 anni come Stephan Hessel da solo è riuscito ad infiammare ovunque tante persone con l’esortazione del suo pamphlet “Indignatevi”, vuol dire che c’è tanto sdegno ma anche tanta speranza nel mondo. Allora perché, a cominciare dall’Italia, non sognare e operare insieme affinché:

ciascun “eletto” di Senato, Camera dei Deputati, Regioni, Province, Comuni, si impegni e comprovi di devolvere sistematicamente parte della propria remunerazione globale a un fondo di solidarietà, trasparentemente costituito e gestito, a favore di coloro che non hanno lavoro né pensione o assistenza, insomma ai più fratelli poveri. Non c’è bisogno di alcuna legge né costituzionale né ordinaria. L’elenco sarebbe reso pubblico perché se ne tenga conto;

il Governo italiano, quelli del cosiddetto G20, le Organizzazioni internazionali come, ONU, FAO, OMC, UE, UNESCO.., dando l’esempio in tal senso, si facciano promotori di un contributo di solidarietà a favore dei Paesi in cui regna la fame e la miseria, impegnandosi ad ivi far sorgere ospedali, scuole e infrastrutture…

che gli stessi si impegnino sin da subito a congelare e bandire per il futuro la fabbricazione di armi. Una minima parte di quel badget sarebbe sufficiente ad evitare la morte e la mutilazione di milioni di persone, specie bambini. E che le industrie di video giochi escludano dal commercio giochi in cui si diano messaggi anche subliminali di violenza o disvalori ai minori.

che una volta al mese le autorità della Chiesa abbandonando lussuosi paramenti e ori indossino un saio bianco, ricordando la profezia: Egli è giusto e vittorioso e umile, cavalca un asino, annuncerà la pace alle nazioni. E sistematicamente dialoghino con altre religioni o dottrine ispirantesi all’umanità come espressione di amore divino e cosmico.

che in ogni città italiana imprenditori, magistrati, “tutori dell’ordine”, giornalisti si incontrino insieme e gratuitamente, in luoghi pubblici o di loro pertinenza, con studenti, operai immigrati, disoccupati, precari raccogliendo stimoli e idee su come pacificamente contribuire, insieme ad un migliore convivere sociale.

che i responsabili di mass-media, televisioni, giornali, creino “sistematicamente” spazi di riflessione e confronto gestiti da e insieme a giovani.

Forse si riuscirebbe così piano piano a dare risposta all’augurale domanda che Tiziano Terzani in lettere contro la guerra rivolgeva a ciascuno: “perché non immaginarsi che quest’uomo con una nuova mutazione diventi un essere più spirituale, meno attaccato alla materia, più impegnato nel suo rapporto col prossimo, meno rapace nei confronti del reso dell’universo?”

Dice Nelson Mandela: “La pace non è un sogno, si può costruire. Ma per fare ciò occorre sapere sognare”.

Chiunque condivida questo appello e lo voglia arricchire in spirito di rispetto, pace, rifiuto di ogni odio e violenza, è benvenuto.

www.enniodifrancesco.it


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