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Creato il 20 agosto 2015 da Annalife @Annalisa
Vedo bene che non sono la sola...

Vedo bene che non sono la sola…

Siccome, notoriamente, ci sono alcuni grandi siti di vendita online che non si comportano troppo bene verso i dipendenti e verso la tassazione, cerco sempre di più di evitarli.
Ammetto che è una specie di “guerra tra poveri”, nel senso che se io non posso permettermi di comprare libri a prezzo pieno e c’è qualcuno che me li offre a prezzo scontato e senza farmi pagare la spedizione, be’, le alternative sono: o compro da loro, o non compro affatto.
Questo per tranquillizzare chi, anche giustamente, segnala che la grande distribuzione sta ammazzando i piccoli librai. È vero, probabilmente, ma è anche vero che, una volta chiusa (per assurdo) questa grande distribuzione online, il mio libraio (se mai ci fosse un libraio dove io abito) non mi vedrebbe comunque.
Questa è la premessa.

Il fatto è questo: proprio per evitare questi colossi internazionali birichini, mi sono riavvicinata a un sito di grande distribuzione libraria, stavolta italiano. Mi illudo che almeno loro le tasse le paghino e non abbiano completamente dimenticato chi è stato il loro fondatore.
Comunque, ordino due libri, scontati. Anzi, bis-scontati perché ordinando uno mi hanno super-scontato l’altro e ordinando l’altro mi hanno super-scontato il primo. Poi ho atteso. Qualche giorno. Il Colosso internazionale consegna in un giorno gratis, questi consegnano in quattro, cinque giorni pagando (ameno che tu non spenda più di un tot), ma va bene lo stesso.
Il giorno dell’arrivo previsto del pacco sono in casa. Attendo. Niente.
Poi trovo nella posta un avviso di consegna: il pacco non è stato consegnato per mia assenza.
Vabbe’, capita, facciamo le prove col citofono, il citofono funziona, il postino mi suona per una raccomandata e mi trova, un altro corriere del Gruppo Poste stranamente invece mi trova in casa e mi consegna un altro pacco, ma insomma, capita, magari non ho sentito io.
Allora telefono. Una signorina mi dice che consegneranno il giorno dopo tra le undici e la una e mezza.
Perciò, attendo. E niente.
Scendo alle dodici e mezza, e niente, nemmanco l’avviso.
Alla una e cinque, miracolosamente, l’avviso c’è. Dice che il corriere è passato alle undici e un quarto e io non c’ero.
Allora telefono al corriere, quello che ha una sigla che sembra l’inizio di un codice fiscale. Telefono alla sede vicino a casa mia. Il gentile (?) incaricato mi spiega che se io dico che ero in casa e il suo corriere dice che non c’ero, perché dovrebbe credere a me invece che a lui? Comunque, mi consegneranno il giorno dopo, tra le undici eccetera.
Per farla breve. Io ho qui tre avvisi che dicono che non ero in casa.
Perciò telefono al servizio clienti del sito di Grande Distribuzione Libraria italiano, spiego che non voglio più il pacchetto perché, comunque, mi arriverebbe troppo tardi. La signorina dice: vabeeeene. Io chiedo, come faccio a vedere se il pacchetto è stato rifiutato? La signorina dice: eeeeeh, se non lo vuole più, veeeedrà che non ci sarà più.
Io insisto: ma ha capito perché non lo voglio più?
E lei: eeeeeh, peeeerché non le interessa più.
Io. No, è perché vi servite di un corriere inefficiente.
La signorina. Aaah, eeeeh, va beeee’, lo segnalerò.
E io: e quando mi rimborsate: eeeeh, dieci giorni.
E io: apperò!

Non ho motivato...

Non ho motivato…

Comunque, passa un giorno, io ho ancora l’ordine in corso (sul sito di Grande Distribueccetera) ma se “visualizzo lo stato di spedizione” vado a finire sul sito del Corriere espresso che segnala che ho rifiutato il pacco (la settimana prima!) “senza motivazione”.
Ritelefono al Corriere espresso spiegando con calma che io ho rifiutato il pacco CON motivazione e il gentile incaricato mi spiega che forse sono un po’ scema, e che “rifiuta senza motivazione” è il loro modo di dire che ho rifiutato il pacco. E comunque l’avviso il Corriere me lo aveva messo perché io non c’ero. Quando spiego che l’avviso della undici e un quarto l’ho trovato alla una e un quarto, il gentile incaricato mi spiega con pazienza che gli avvisi sono foglietti di carta leggera, perciò il corriere me lo ha messo dentro la cassetta della posta alle undici e un quarto, poi forse il foglietto (leggero) è volato via alle undici e venti, qualcuno l’ha trovato in terra e me lo ha rimesso dentro. Alla una e un quarto.
Vabbè. Amen.
Amen?
No. Ieri (19 agosto) trovo un altro avviso, tutto appiccicato alla porta esterna con delle etichette bianche e rosse del Corriere espresso. No, sapete, tanto per essere sicuri che non voli di nuovo fuori dalla cassetta della posta. Siccome su questo avviso non c’è scritto nulla, né che non c’ero, né che ore erano, io, scema, penso: ah, sarà per dire che il pacco è stato rifiutato.
No.
Stamani mi arriva un avviso del sito di Grande Distribuzione che mi sollecita a dire come e quando voglio ‘sto cazzo di pacchetto ché loro ce lo hanno in giacenza.
Controllo e scopro che: sul sito della Grande Distribuzione Libraria il mio pacco
Ancora lì??

Ancora lì??

risulta ancora spedito e in consegna, sul sito del Corriere risulta che mi hanno messo un avviso il 17 (mai avuto) e che me ne hanno messo un altro il 19 (avuto, quello incollato alla porta), e che io ieri ero assento dopo lasciato avviso.
Che cosa credete che abbia fatto?
Ho telefonato al Corriere espresso. Ho ritrovato il gentile che mi ha detto subito: ah, be’, glielo consegniamo domani.
E io ho detto: mi lascia parlare (visto che tra l’altro la telefonata la sto pagando io)?
E lui: sì.
E io gli faccio la storia del “rifiuta senza motivazione” ma comunque: RIFIUTA.
E lui: sì, ma glielo avevo spiegato che rifiuta senza motivazione è un nostro modo di dire che lei rifiuta.
E io: allora era lei l’altro giorno.
E lui: sì.
E io: e le avevo detto che non volevo più il pacco.
E lui: allora lo rimandiamo indietro.
E io: ecco.

Adesso sono qui. Ho scritto una mail alla Grande Distribuzione Italiana, spiegando che se ho rifiutato il pacchetto, ho rifiutato il pacchetto. Sono incerta se riprendere in mano il telefono anche con loro. Mi trattiene il fatto che, con i numeri di chiamata di questa gente qui, tutti a pagamento, io davvero ho speso in telefono quasi come i libri che ho ordinato e rifiutato.
Sono qui. Senza libri. Senza il rimborso. Con un po’ di nervoso.

E penso al colosso internazionale che vendo libri e altro, dove qualcuno dei miei ha ordinato uno zainetto che è arrivato con un simbolino davanti nero anziché rosso e una cerniera semplice anziché doppia. Penso al servizio clienti cui ho segnalato la necessità di parlare con loro per sapere cosa fare. Penso al gentile incaricato che mi ha richiamato, a spese loro, dopo nemmeno tre minuti, e mi ha guidato al reso, mentre io mi vergognavo di rendere uno zainetto (scontato del 60%) solo per via del rosso e di una cerniera e lui mi tranquillizzava dicendo: se lei ha visto la foto di quell’altro zaino, quello doveva ricevere, non si preoccupi.
Ho portato lo zainetto in posta e lasciato là con le loro etichette prepagate. Dopo due giorni avevo il rimborso; dopo cinque giorni mi hanno avvisato che lo zainetto era rientrato, grazie (cioè: mi hanno rimborsato PRIMA di ricevere il prodotto indietro).

Ora, critichiamo pure questi Grandi distributori stranieri per tutto ciò che hanno di brutto, ma ricordiamo che il nostro Presidente del Consiglio aveva detto che avrebbe sistemato le cose durante il semestre di presidenza europeo e non ha fatto niente (ma si sta muovendo qualcosa adesso), onde per cui questi colossi del web continuano a non dover pagare le tasse dove fanno soldi, e questo può fare arrabbiare.
Però, al di là di questo enorme discorso, proviamo una volta gli addetti del servizio clienti del Grande Sito online che vende libri e di tutto, e poi quelli che invece ho incontrato io.

(poi andiamo magari a vedere, per farci un’idea delle posizioni e delle questioni aperte, un vecchio articolo della Lettrice rampante e una pagina Facebook)



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