Servizio pubblico parte impacciato ma offre spunti interessanti, bene il setaccio ma non buttiamo la farina buona.
Creato il 04 novembre 2011 da Slasch16
C’è stato un momento che ha reso ottimista ed è stato quando una ragazza ha detto chiaro e tondo che è la politica che deve dettare le regole alla finanza e non viceversa.
Credo che Della Valle sia onesto nelle sue intenzioni ma anche lui, bravo imprenditore corretto, deve capire che il mercato non è tutto specialmente se è governato da banditi che sono deleteri anche per gli imprenditori onesti.
Da anni mi batto contro il qualunquismo della politica tutta schifosa, tutta venduta, tutta marcia, con il risultato che si fa governare il mondo dal vero marciume morale ed ideale, il capitalismo parassita e speculativo che pensa solo ed esclusivamente al suo tornaconto economico.
Questo cancro mondiale è tutto americano ma purtroppo si è sparso in tutto il mondo proprio perchè la politica vera, di destra o di sinistra ha abdicato al suo ruolo di controllo, invece di imporre regole ferme e trasparenti alla finanza speculativa ha rincorso il liberismo sfrenato ed incontrollato che ha mandato in crisi l’economia globale.
Il primato nei governi, negli Stati deve tornare in mano alla politica altrimenti ci si gioca la partecipazione democratica diventa un regime dove il più forte impone le sue regole che non sono più eque ma più adatte, solo adatte al profitto con buona pace di tutte le filosofie umane politiche e religiose che mettono al centro dell’universo l’uomo.
Il dollaro o l’euro non sono l’uomo, servono all’uomo.
L’11 settembre del 2011 ho scritto questo post:
Non è un post dettato dalla situazione attuale sono cose che penso da quando avevo 25 anni ed ero nel Pci, in sezione insistevo sul fatto che i nostri consumi, se fatti con la testa e calibrati, avrebbero potuto condizionare l’economia.
Sapevo che era una lotta difficile perchè se fai la guerra alla Nestlè, una delle multinazionali più amorale e senza etica che il mondo abbia mai avuto, fai per conseguenza la guerra ai suoi dipendenti ma è un prezzo da pagare se vogliamo cambiare le cose.
Quello che sta succedendo con la Fiat adesso è sintomatico, tutti vogliono aiutare i dipendenti della Fiat, a parole, nei fatti comprano la concorrenza con giustificazioni a volte insostenibili ma consolidate nel pensiero comune, le Fiat di oggi non sono la Duna, con il risultato che i dipendenti Fiat si trovano tra il martello di Marchionne e l’incudine del mercato che essi stessi alimentano, molti di loro lavorano in Fiat ma hanno la Golf.
Con questo ho detto tutto.
Dobbiamo capire che tutto è politica, tutto è economia e le multinazionali che dominano il mercato e dettano le regole ai dipendenti, ai politici, ai consumatori, sono diventate grandi e potenti grazie ai nostri consumi sbagliati, indotti dalla pubblicità conscia ed inconscia e da necessità che non sono naturali ma indotte.
Persino quando compriamo le sigarette foraggiamo le solite multinazionali che hanno il monopolio.
E’ chiaro che la massa è impreparata ad un consumo consapevole che premi le aziende sane ed oneste e penalizzi la concorrenza sleale, non si rende nemmeno conto che i suoi consumi potrebbero dettare la linea di una economia più equa, che non significa il nazionalismo francese o il razzismo leghista.
In Francia, già negli anni in cui avevano la R4 o la 2Cv, i francesi compravano auto francesi per l’85% mentre noi italiani che costruiamo auto da prima di loro, nonostante avessimo Fiat, Alfa, Lancia, Innocenti,Autobianchi, Ferrari, Maserati e ne dimentico qualcuna ci siamo messi a comprare auto tedesche o inglesi in testa la politica con le auto di rappresentanza.
Negli anni 50/60/70 le auto della politica, polizia, carabinieri, ambulanze, insomma di tutte ciò che è pubblico e servizi erano italiane è bastato che negli anni 80, quelli da bere, qualche ministro ricevesse qualche mazzetta e ci siamo trovati con tutte macchine straniere, quando inquadrano il bandito che viaggia con la sua scorta 4,5 auto se non di più, se una è italiana è una moca bianca.
Insomma un po’ di male ce lo facciamo da soli, so che portare all’asilo il bambino con il Suv con le ruote da tir e 6000 di cilindrata fa un effetto diverso che portarlo con la Panda, ci si sente potenti ed invidiati, ma per l’economia e la logica, le megalomanie di questo tipo andrebbero curate da un dottore.
Uno stronzo, una stronza, lo sono a prescindere che abbiano la panda o il Suv con il mitra sul tetto.
Se i giovani si rendono conto che la politica è prioritaria rispetto all’economia parassita siamo sulla strada giusta per cambiare il mondo ed aggiungo di più.
In questa strategia metto come priorità assoluta il primato della politica sull’economia ed è ovvio che come conseguenza, direi come precedenza, ci dovrebbe essere la scelta consapevole del voto, non l’astensione perchè fa il gioco del nemico, votare e dare al responsabilità ad una maggioranza che porti avanti le nostre istanze, dopo, solo dopo, una volta riconquistata la democrazia partecipativa, ci si deve dare da fare per ripulire la casta, il mondo politico ed il suo sottobosco dalle mele marce e dai banditi che l’hanno invasa.
Certo dovrà essere un impegno costante ed infinito perchè l’uomo è quello che è, l’importante è che una volta scoperto venga castigato come si deve, e non è impossibile, in molti paesi del mondo destra o sinistra che sia lo fanno da sempre. Punire i colpevoli.
Ritirarsi, rifiutarsi di avvicinarsi alla politica perchè schifati dal sistema fa solo il gioco del sistema e creare movimenti che puntano alla luna senza una struttura organizzata e politica nei partiti fa solo parte di una sceneggiata di democrazia che ci lasceranno fare per dare l’impressione che il sistema sia libero e democratico anche se, ultimamente, cercano di inibirci anche questa possibilità di manifestare.
Gli indifferenti sono il nemico peggiore e per salvare il mondo si deve essere tutti partigiani, di parte, se credete che la strada giusta sia il liberismo ed il mercato vi schierate da una parte, se credete che la strada giusta sia il primato dell’uomo, dei diritti, dell’uguaglianza sul profitto e la finanza parassita vi schierate dall’altra.
Mettersi ai lati a cercare il lato debole, il brufolo, di uno o dell’altro serve solo al sistema capitalistico che ci ha portati al fallimento per dominare altri trecento anni sulla politica e quindi sul governare nell’interesse di tutti e non dei pochi ricchi e potenti che dettano la linea.
Siamo arrivati al punto che se un manipolo di parassiti investitori si alza al mattino mettendo giù il piede sbagliato in una settimana fanno morire, economicamente, un intero paese.
Se vogliamo difendere la democrazia e l’evoluzione verso un mondo più equo e migliore ciò non deve essere permesso a nessuno e per farlo ci sono solo due strade, la rivoluzione o l’evoluzione democratica.
Il resto sono chiacchiere.
Guardate che quello da fare non è il comunismo, a qualcuno ptrebbe venire l’orticaria, ma è solo far rispettare la nostra Costituzione è scritto tutto dentro lì e se fosse stata rispettata non saremmo in queste condizioni.
Cito solo due punti: il diritto al lavoro, l’istruzione, sanità ed il fatto che ognuno deve dare in base alla sue possibilità.
Qui, dal 25 aprila del 1945, hanno sempre preso ai poveri per dare ai ricchi.
Fortunatamente La Russa ha il senso dello Stato ed ha acquistato 19 Maserati per i suoi papaveri, questa volta niente Audi.
Facciamo una ipotesi assurda ma realistica, se in tutti i paesi che fanno parte dell’Unione Europea vincessero le elezioni i partiti di sinistra, socialdemocratici, la linea politico economica la porterebbe avanti la BCE o il parlamento dell Unione?
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