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Servo per due fa divertire Verona

Creato il 16 febbraio 2014 da Athenae Noctua @AthenaeNoctua
Termina oggi al Teatro Nuovo di Verona, all'interno della rassegna Il grande teatro, la tournée di Servo per due, la commedia diretta e adattata da Pierfrancesco Favino e Paolo Sassanelli dal testo di Richard Bean One man, two guvnors (2011), a sua volta ispirata all'Arlecchino servitore di due padroni del nostro Carlo Goldoni (1745). Partita da Firenze il 26 novembre 2013, essa ha portato risate e divertimento per tutta la penisola, avvalendosi della brillante regia, del progetto della compagnia Gli Ipocriti, di un doppio cast di attori della compagnia REP - Danny Rose (uno per le rappresentazioni di novembre e dicembre, l'altro per la seconda parte del tour), di un talentuosissimo gruppo di musicisti... e della partecipazione del pubblico!
Servo per due fa divertire Verona
La commedia si apre, nel pieno rispetto della tradizione del teatro moderno, all'interno di un salotto borghese in cui si sta svolgendo una cerimonia di fidanzamento. Subito, tuttavia, con l'irrompere sulla scena di Pippo, novello arlecchino che annuncia l'arrivo del suo padrone, l'ordinario lascia il posto alla stravaganza, all'irriverenza, a intermezzi cantati di eccellente virtuosismo e a pregevolissimi giochi di teatro nel teatro.
La vicenda di Servo per due si svolge nella Rimini degli anni Trenta e ci descrive le mirabolanti acrobazie di Pippo che, afflitto dalla fame, si mette al servizio di due personaggi non esattamente raccomandabili: Rocco, un malvivente del Nord che cerca di impadronirsi del denaro di Bartolo attraverso il fidanzamento con sua figlia Clarice e Ludovico, amante di Rachele, sorella di Luvodico. Bartolo, tuttavia, aveva avuto notizia della morte di Rocco per mano dello stesso Ludovico e, con l'apparizione improvvisa del fidanzato creduto morto, l'amore di Clarice con l'aspirante artista Amerigo rischia di non potersi realizzare nel matrimonio. Sebbene Rocco smascheri se stesso di fronte a Clarice, rivelandosi in realtà la sorella di lui, Rachele, arrivata a Rimini per incontrare Ludovico e fuggire con lui, la finzione viene tenuta in piedi dalle due ragazze per permettere a Rachele di realizzare il proprio piano e viene ulteriormente complicata da Pippo che, all'oscuro di tutto, provoca una serie di equivoci nel tentativo di non far scoprire a ciascuno dei due padroni di essere al servizio dell'altro.
Servo per due fa divertire Verona
Le tre ore di spettacolo corrono velocemente fra colpi di scena, sorprese, battute e scambi di persona, dando vita ad una celebrazione della Commedia dell'arte e dei suoi personaggi perfettamente rispondente alla sensibilità contemporanea e arricchita da un buon grado di attualizzazione. Strabiliante il livello dell'interazione fra gli attori e i musicisti, che trasformano diverse parti del dramma in musical, varietà e spassosi siparietti. La vicenda viene descritta e agita in una continua dialettica fra il tempo della commedia goldoniana, quello del'ambientazione riminese e il nostro attraverso un uso brillante dell'abbattimento della quarta parete. In Servo per due, insomma, si realizza pienamente il progetto sotteso alla collaborazione fra Gli Ipocriti e REP di «fare un teatro che avvicini il pubblico al suo spirito più autentico, un teatro che consideri lo spettatore parte del processo creativo»[1].
C.M.
NOTE:
[1] Cit. dall'opuscolo di presentazione del Teatro Nuovo.

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