Negli scorsi giorni, a margine di un infuocato weekend teso alla discussione del Ddl Cirinnà, attraverso manifestazioni di piazza favorevoli e contrarie, Riccardo Iacona ha proposto una interessante inchiesta targata Giulia Bosetti ed intitolata «Il Tabù del sesso». Il suo programma ‘Presa Diretta’ è da anni interessante laboratorio di analisi sociale del nostro Paese e del mondo che ci circonda, capace ben spesso di rilevarne anomalie e contraddizioni, talvolta inspiegabili per un’Italia che invoca un ruolo guida su più fronti in ambito europeo. I temi del cyberbullismo, del sexting, e dell’ educazione sessuale e sentimentale sono stati efficacemente accompagnati da testimonianze, spesso scottanti e cruciali per dimostrare la necessità di un coinvolgimento della istituzione Scuola nella formazione personale (e perciò anche sessuale) dei giovani italiani.
Ma la Rai, principale emittente televisiva nazionale e “titolare” del cosiddetto servizio pubblico, ha optato per lo spostamento in seconda serata dell’inchiesta, ritenendola non congrua alla fascia protetta. La decisione è quella di proteggere i minori da un documentario rivolto ai minori. Ai giovani. A coloro che vivono e stanno vivendo un periodo di crescita, magari tra i più delicati, come quello adolescenziale. Decisione a cui il conduttore è costretto ad adeguarsi ma che non esime lo stesso dall’esprimere posizione contraria rispetto a quella dei vertici. Come adeguatamente mostrato in alcuni passaggi dell’inchiesta, Paesi europei come Germania ed Olanda impongono attraverso le Istituzioni centrali lo studio dell’educazione sessuale per mezzo delle scuole, a cominciare da quella primaria. Il meccanismo risulta particolarmente efficace, alla luce del fatto che se è la scuola che viene a mancare, l’unica fonte di apprendimento resta quella del nucleo familiare. Ma ben spesso, l’adolescente è spesso contratto ed imbarazzato dalla delicatezza di un tema sintomatico del proprio personale percorso di crescita, a tal punto da preferire silenzio ed isolamento. Con la scuola esclusa e con l’adolescente che autoesclude la famiglia, il sesso e la sua educazione ad esso restano spesso tabù, rendendo il giovane incapace di discernere corretti comportamenti da rischi indesiderati (personali e non).
<img src="http://retroonline.it/wp-content/uploads/2016/02/293847744_93867e7a61_b-300x225.jpg" alt="Photo credit: Erik Cleves Kristensen via Foter.com / CC BY" title="" width="300" height="225"></a> Photo credit: <a href="http://www.flickr.com/photos/44504567@N00/">Erik Cleves Kristensen</a> via <a href="http://foter.com/">Foter.com</a> / <a href="http://creativecommons.org/licenses/by/2.0/">CC BY</a></p> <p>In <strong>Olanda</strong> si comincia a <strong>4 anni</strong>. In Francia e Germania, la qualità dell’insegnamento dell’educazione sessuale è indice di crescita e fervore culturale non lontanamente paragonabile alla nostra situazione nazionale. A parlare sono i dati: basti osservare il report <strong>«Policies for Sexuality Education in European Union».</strong> Datato 2013, se ne legge:<strong><em> «L’educazione sessuale è obbligatoria in tutti i Paesi dell’Unione Europea tranne che in Italia, Bulgaria, Cipro, Lituania, Romania, Polonia e Regno Unito».</em></strong> In Italia, le innumerevoli riforme scolastiche, che avrebbero dovuto essere risolutive e migliorative della qualità del servizio scolastico, hanno<strong> ignorato e volutamente dimenticato questo aspetto.</strong> Si consideri che il 45% delle donne italiane tra i 18 e i 45 anni <strong>non usa contraccezioni</strong> mentre <strong>solo il 15% usa il preservativo</strong>. Dopo il 2005 l’analisi di malattie sessualmente trasmissibili è <strong>aumentato del 31%.</strong> Questo è l’allarme lanciato da Presa Diretta.</p> <p> </p><p>Le responsabilità della politica vi sono, come vi sono <strong>difficoltà laiche e liberali</strong>  tese al superamento del nostro personale e nazionale <strong>dogmatismo religioso</strong>. Una unica timida iniziativa in materia si intravede con il <strong>Ddl Fedeli (Pd)</strong>:<strong><em> «Introduzione dell’educazione di genere e della prospettiva di genere nella attività e nei materiali didattici delle scuole del sistema nazionale di istruzione e nelle università».</em></strong> Qui è necessario chiarire un punto: <strong>la distinzione tra sesso e genere</strong>. Se infatti il sesso è ciò che caratterizza una diversità determinata dagli organi genitali (uomo o donna, in caso di difficoltà di determinazione si parla di intersessualità) e dunque una diversità <strong>biologica e corporea</strong>, il genere rappresenta un diverso modo di concepire <strong>culturalmente</strong> la differenza sessuale. Purtroppo, il regno della confusione (si veda il fantasma “Gender”) rischia di allontanare il cittadino dal tema fondamentale: la necessità di conoscere correttamente il proprio corpo e ciò che ci circonda, nonché la prevalenza del diritto della persona su quello del credente. Perciò la buona informazione<strong> non può essere né censurata, né essere posta in secondi piani o «seconde serate».</strong> Perché contribuisce a formare i <strong>cittadini del domani</strong>, ed a comprendere che il nucleo familiare è solo una piccola modalità di rappresentazione della realtà,<strong> non sufficiente a catalizzare un punto di vista completo e lineare.</strong></p> <p> </p><p>Educare alla sessualità, alla differenza ed al rispetto dell’altro permetterebbe di ridurre o addirittura eliminare quei tristi casi di sexting e cyber bullismo, che <strong>deridono, umiliano e persino uccidono.</strong> La politica ha il compito di dimostrare come l’unica soluzione a riguardo possa muovere da aspetti di <strong>continuità e collaborazione con la famiglia, non di chiusura e diffidenza.</strong> Ed è in questa soluzione di condivisione che il Paese dovrebbe credere e dunque sostenere: <strong>ciò vale anche per la Rai e per il Servizio Pubblico.</strong> Diviene perciò opportuno chiedersi il perché di un simile spostamento di un grande prodotto come quello di Presa Diretta. Nella convinzione che la buona informazione possa prevalere su interessi politici e personalistici.</p> <p> </p><p>Si legge dalla relazione relativa al Ddl Fedeli: <strong><em>«Tra gli obiettivi nazionali dell’insegnamento alla scuola italiana è divenuto  pertanto, indifferibile porre espressamente, come elemento portante e costante, sia la promozione del rispetto delle identità di genere sia il superamento di stereotipi sessisti. Il che risponde altresì all’esigenza di dare puntuale attuazione ai princìpi costituzionali di pari dignità e non discriminazione di cui agli articoli 3, 4, 29, 37 e 51 della Costituzione. Questo è anche il senso delle politiche europee in materia: quasi tutti i paesi europei hanno infatti predisposto in campo educativo e scolastico strumenti di sensibilizzazione e di lotta contro gli stereotipi. In particolare, già con il Quarto Programma d’azione (1996-2000) la politica europea delle pari opportunità si era integrata in tutti i settori e nelle azioni dell’Unione e degli Stati membri, ivi compresa l’azione educativa che si svolge nella scuola, pur nel rispetto delle peculiarità e tradizioni dei singoli Stati membri»</em></strong>. Ecco, forse quelle peculiarità e tradizioni dello Stato membro Italia dovrebbero essere il punto da cui ripartire. Con il coraggio di guardare avanti.</p> <span>Tags:</span><a href="http://retroonline.it/tag/educazione-sessuale/" rel="tag">educazione sessuale</a>,<a href="http://retroonline.it/tag/germania/" rel="tag">Germania</a>,<a href="http://retroonline.it/tag/italia/" rel="tag">Italia</a>,<a href="http://retroonline.it/tag/olanda/" rel="tag">olanda</a>,<a href="http://retroonline.it/tag/presa-diretta/" rel="tag">Presa Diretta</a>,<a href="http://retroonline.it/tag/rai/" rel="tag">Rai</a>,<a href="http://retroonline.it/tag/riccardo-iacona/" rel="tag">Riccardo Iacona</a> <a href="http://retroonline.it/04/02/2016/news-from-earth/mondo/occhi-aperti-sulla-russia-invasione-36-ore-le-debolezze-di-nato-e-usa/68899/"> <i></i> </a> <h3>Related Posts</h3> <a href="http://retroonline.it/category/attualita/" rel="category" title="View all posts in Attualità">Attualità</a><a href="http://retroonline.it/category/blog/" rel="category" title="View all posts in Blog">Blog</a><a href="http://retroonline.it/category/our-modern-society/cultura/" rel="category" title="View all posts in Società & Cultura">Società & Cultura</a> <h4> <a href="http://retroonline.it/01/02/2016/attualita/benoit-violier-muore-suicida-cosa-ce-dietro-la-vita-di-un-grande-chef/68869/" rel="bookmark">Benoît Violier muore suicida. 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