ROMA – “Un poliomelitico, una terapista del sesso (assunta per fargli perdere la verginità con sei lezioni pratiche) e un sacerdote che consiglia al disabile di assecondare i desideri più intimi. Eppure nessuno ha gridato allo scandalo in un’America puritana sempre pronta a mettere veti”. Lo spiegano al Corriere della Sera i protagonisti del film “The Session”, Helen Hunt e John Hawkes.
Si narra la vera storia di Mark O’Brien, morto nel 1999, poeta e scrittore, costretto spesso a vivere dentro un tubo d’acciaio, ardente cattolico. Un giorno, nella San Francisco della liberazione sessuale anni Settanta, decide di usufruire dei servizi di una donna che non era una prostituta, ma svolgeva il lavoro di assistente sessuale. Racconta Helen Hunt: “Ho conosciuto la vera protagonista, Cheryl Cohen Greene, sposata e con figli sin da quando a 42 anni lavorò con Mark. Una donna straordinaria, come altre, che in seguito hanno amato lo scrittore”.
“Mancavano i soldi, nessuno credeva a questo progetto ma la pubblicazione postuma di un articolo di Mark O’Brien – prosegue la Hunt -scatenò vivaci reazioni in Usa da parte di associazioni per la tutela dei disabili, commosse milioni di persone e fece conoscere la vitalità e altre opere di Mark. Sì, nel film accade che Cheryl si innamori di quell’uomo menomato nel corpo ma non nello spirito. The Sessions rompe molte regole, eppure alle anteprime-test in diversi istituti scolastici superiori, considerato il visto Restricted , le reazioni sono state positive”.