La realtà è lontana da noi mille e miglia.
Come fare a comprendere bene le cose che ci circondano? Si dice che basta guardarle bene e si capirà come funzionano. Ma le cose non stanno semplicemente così. Infatti, per poter fare un’osservazione che serva a farci capire, occorre essere intelligenti.
Mica tutti sono in grado di capire! La stragrande maggioranza degli esseri umani purtroppo non è dotata di grande cervello ed è totalmente incapace di fare osservazioni. Mi direte… ma da cosa si vede che uno è intelligente o scemo?
La risposta è estremamente semplice: la persona intelligente è quella, e solo quella, che riesce a mettere insieme più aspetti della realtà ed è capace di trovare tra di essi una correlazione. Non è, dunque, intelligente quello che ricorda a memoria la Divina Commedia, ma è solo uno che, per sua disgrazia, ha un cervello malformato. Non è, spesso, intelligente quello che fa il professore universitario, ma è semplicemente un raccomandato che ha vinto un concorso truccato, avendo degli sponsor che lo hanno aiutato in quella direzione. Non è intelligente quello che fa lavorare gli altri al suo posto, semmai sarà solo furbo. Che ne pensate di tutti quelli che guardano il Grande Fratello in televisione o che contano i fagioli nel barattolo della Carrà, seduta sul sofà? Dimmi che programma guardi e ti dirò chi sei!
Purtroppo la televisione ha scelto di programmare le sue trasmissioni seguendo un criterio basato sull’indice d’ascolto, cioè su quel parametro che ti dice quanti spettatori guardano un’altra rete televisiva. Per fare in modo che più spettatori guardino la tua emittente tu cosa fai? Programmi loro delle cose che abbiano un alto indice di gradimento, quindi se i tuoi spettatori sono stupidi, tu non fai altro che scegliere programmi da dementi e sei sicuro di avere alti share, cioè grandi coperture di audience su tutto il territorio.
Dunque la televisione produce programmi stupidi perché la maggior parte di coloro che guardano la televisione è stupida, ma questo perverso sistema non fa altro che aumentare il numero degli stupidi che si friggono il cervello guardando beotamente le icone del piccolo schermo. Bisogna, infatti, sottolineare che, secondo me, mentre intelligenti si nasce e non si può diventare, poiché il DNA non è acqua, stupidi ci si può ritrovare ad essere assai più facilmente di quanto non si creda…
È più facile, in altre parole, che una pallina caschi spontaneamente da un monte verso valle che non viceversa. In questo senso la televisione cerca di fare il suo tornaconto e non di fare informazione intelligente. Chi governa ha le televisioni apposta, proprio per coltivare la stupidità dei suoi sudditi, che così, essendo tali, lo voteranno alle elezioni politiche in eterno.
Da questo punto di vista i professori universitari sono come la televisione: si scelgono dei collaboratori sempre un poco più stupidi di loro, per poterli dominare, ma questi, quando faranno carriera, si sceglieranno, a loro volta, collaboratori ancora più stupidi e così via. Tali professori andranno a far lezione senza sapere niente e creeranno una classe di studenti stupidi che, a loro volta faranno carriera.
Se in questa situazione ci fosse, per caso, qualche unità intelligente, le converrebbe nascondersi tra le pieghe della stupidità, per evitare di essere scoperta ed eliminata come un virus dalla società che la circonda. Perché bisogna cercare di riprendere la situazione in mano? Perché altrimenti il cittadino terrestre verrà sempre di più fregato dai pochi che fanno i furbi e vogliono fare i loro interessi. Dietro la globalizzazione esiste proprio questo immenso rischio.
Per i loro interessi i potenti decidono di andare su Marte? Bene, per far ciò ci vogliono i tuoi soldi e tu devi essere convinto a darglieli. E ti convincono con la televisione, per mezzo di una scuola inesistente, con le religioni, con discorsi patriottico-militaristi, insomma attraverso le loro politiche. Una volta che tu gli hai dato i soldi o li hai votati non puoi più tornare indietro, né accusarli di niente, perché loro hanno fatto non quello che era giusto fare, ma quello che ti hanno convinto a fargli fare.
Quanto dico è espresso dalla ricerca scientifica nel mondo e diversi fulgidi esempi possono essere fatti. Uno di questi è rappresentato dal progetto SETI (Search for Extraterrestrial Intelligence). Ricerca sull’intelligenza extraterrestre.
Si direbbe che, non essendoci più intelligenza sulla Terra, a qualcuno sia venuta la balzana idea di andarla a cercare nello spazio, sempre che da qualche parte ce ne sia rimasta! Ma le cose non stanno così. Il progetto SETI nasce molti anni fa ed il principale sponsor ufficiale di questo mega-progetto era il popolo americano, il quale, attraverso il benestare del Congresso americano, forniva milioni di dollari di stanziamenti. Ma in cosa consisteva questo progetto? Nel cercare tracce di vita intelligente fuori dal nostro pianeta, con l’ausilio di radiotelescopi i quali, secondo chi aveva pensato questa cosa, avrebbero dovuto captare segnali radio emessi da fonti a noi aliene.Era ragionevole pensare che anche gli alieni avessero fatto un percorso simile al nostro, avessero inventato anche loro la televisione e fossero diventati scemi come noi. Dunque le televisioni aliene avrebbero involontariamente mandato messaggi nel cosmo e noi li avremmo potuti decodificare, forse allo scopo di copiare i loro demenziali programmi. Il progetto si basa su una serie di nonsensi ideologici gravissimi, o perché il progetto è stato fatto da stupidi o perché è stato fatto da furbi che, in qualche modo e per qualche ragione, ti vogliono far credere che questa cosa deve essere fatta per il tuo bene… di solito funziona così…
Analizziamo, dunque, questa storia un poco più da vicino. Il progetto non ha senso per diverse ragioni. Innanzi tutto, anche se dovessimo scoprire una razza aliena che è da qualche parte dell’Universo, di questa scoperta non sapremmo proprio cosa farcene. A chi interessa se esistono altre razze nel cosmo, che trasmettono segnali radio? Ci possiamo forse parlare? NO! Possiamo andarle a trovare? ARINO! La velocità della luce non si può superare, dice la scienza ufficiale, e quindi saremmo di fronte ad un’informazione che non servirebbe a nulla. Inoltre qualcuno aveva detto che, se per caso ci fosse una razza aliena ostile ed i nostri segnali radio finissero nei suoi ricevitori e questa razza si alterasse lievemente a causa del fatto che noi disturbiamo la sua più demenziale trasmissione televisiva, decidendo, pertanto, di distruggere il nostro molesto pianeta, noi correremmo dei rischi inutili. Perché cercare qualcuno che può essere ostile?
Non stuzzicare il can che dorme, dice il saggio, e noi avremmo fatto tutto il contrario. Dunque il SETI non serve a niente.
Nessuno può venirmi a dire che sarebbe una grande scoperta, scoprire che ci sono altre razze nell’Universo, perché già sappiamo che è così e quindi non dobbiamo scoprire una cosa che già sappiamo. Come? Già sappiamo che c’è vita nel cosmo oltre la nostra? E chi ce lo avrebbe detto? Ma la stessa scienza, con una branca della matematica che parla in termini statistici.
Sono state anche create delle equazioni che mostrano come solo nella nostra galassia ci sarebbero un milione di pianeti in cui la civiltà avrebbe uno sviluppo simile al nostro. Questi dati, messi in evidenza da Carl Sagan due decenni fa, non sono mai stati contestati dalla scienza ufficiale e vorrei vedere come potrebbero fare gli scienziati a supporre che Dio avesse creato l’Universo con un così grande spreco di spazio.
Solo una Chiesa Cattolica poco accorta tenta disperatamente di difendere il baluardo della Redenzione in questi termini. Tutto l’atteggiamento terrestre sulla ricerca spaziale assume toni grotteschi. Per gli Americani bisogna andare sulla Luna e poi su Marte, ma perché ci si deve andare, in realtà nessuno lo sa. “Perché bisogna conquistare lo spazio…” dice la NASA, pensando che tra il Vietnam e Marte non ci sia differenza. È proprio il verbo “conquistare” che fa comprendere la pochezza dei cervelli impegnati in quest’operazione, poiché a loro è stato fatto credere di essere degli eroi, mentre non si rendono conto di essere stati solamente e pesantemente strumentalizzati da un potere che, evidentemente, ha ben altre mire su questi progetti. Lo capirebbe anche un bambino che non si può andare alla conquista dello spazio e soprattutto non lo si può fare utilizzando i lanciatori Titan.
Ma dove volete che vada l’uomo, alla velocità del missile? Non andrebbe da nessuna parte anche se andasse alla velocità della luce e questo gli scienziati ce lo ricordano ogni cinque minuti, quando si tratta di dire che gli alieni, se ci sono, abitano troppo lontano da noi e non possono in nessun modo interferire con noi. Ma allora, se noi non possiamo interferire con loro e loro con noi, perché sprecare tempo, soldi, illusioni, dietro una cosa che non andrà mai da nessuna parte? Perché, per esempio, non investire in fonti di energie alternative, meno costose e più efficaci od in tecnologie avanzate, per tentare di sfondare il muro del tempo e viaggiare in tutta la galassia, rendendo ancora più inutile il progetto SETI e totalmente fuori luogo i viaggi spaziali di oggi?Possibile che gli scienziati non siano in grado di fare due più due? È evidente che da qualche parte esiste il trucco, che si vede benissimo. Il progetto SETI rappresenta un progetto di depistaggio, su quella che è in realtà oggi la vera ricerca in campo extraterrestre.
Se dobbiamo, infatti, credere alle dichiarazioni del Colonnello Corso, già consulente di tre presidenti degli Stati Uniti e braccio destro del generale Trudeau, gli Americani avrebbero già altre tecnologie di matrice aliena capaci di prestazioni eccezionali, che, per ovvie ragioni di tipo strategico, non possono essere rese note. Dunque il progetto SETI avrebbe l’unico scopo di far credere alla gente che gli Americani stanno comunque facendo qualcosa nel campo aerospaziale. La CIA, invece, sovvenzionerebbe le vere ricerche trasportando droga dall’Asia con i propri voli militari e spacciandola in tutto il mondo, per crearsi fondi neri che non sarebbero presenti sul libro paga di nessuno…
Ma la ciambella aveva troppi buchi ed il Congresso americano, verificando i bilanci del SETI, decise, due anni fa (1998, nota di TNEPD), di eliminare giustamente un progetto, a ragione, totalmente inutile. È stato questo l’aspetto della questione che la CIA non aveva previsto.
Il Congresso stesso, ignaro di questi giochetti, aveva d’un sol colpo azzerato l’organizzazione che serviva da debunker per la ricerca vera. Qualcuno, dopo, si sarebbe potuto chiedere quale ricerca facesse l’America in quel campo e non gli si sarebbe più potuto sbattere sotto il muso le inutili carte del SETI; magari qualcuno avrebbe fatto troppe domande e scoperto che la vera ricerca era un’altra cosa. Così, tra un patema d’animo e l’altro, la CIA suggerisce a suoi sponsor speciali, quali grossi industriali americani con cui l’agenzia ha sempre collaborato, di fornire i soldi privati per il mantenimento in vita del SETI.
Ed ecco che il SETI viene finanziato da improbabili sponsor i quali, non guadagnandoci niente, danno fior di miliardi ad un progetto che non serve a niente. Dovete sapere che gli Americani sono così legati ai soldi che non farebbero mai un’operazione in cui non ci si guadagnasse qualcosa. Ed ecco le varie fondazioni, tra cui l’immancabile Rockefeller, il cui fondatore è stato anche fondatore della stessa CIA, buttare apparentemente i soldi dalla finestra.
Finché esisterà il progetto SETI non si cercherà la vita aliena davanti a noi, sul nostro pianeta, perché tutti gli sforzi saranno spesi nel guardare dove gli alieni non sono. Basterebbe, invece guardare qui sulla Terra e rendersi conto dell’esistenza degli Ufo, per accorgersi che il progetto SETI è una vera fregatura. Ci sono, quindi, anche forti interessi privati nel tenere in piedi questo inutile progetto: gli industriali continueranno a tenerci in pugno con il prezzo della benzina, i professori universitari manderanno avanti le loro ricerche private con i fondi SETI, il Vaticano collaborerà attivamente al progetto con i più potenti telescopi di sua proprietà, perché comunque non si deve sapere che gli alieni sono già qui da un pezzo e non sono né cristiani né cattolici.Il progetto SETI, dunque, è una cosa che, pur non servendo a nessuno, serve a tutti quelli che ti vogliono fregare (hai visto quanti sono?).
SETI ti prende anche il tempo morto del tuo computer, usa la tua energia elettrica, quindi inquina; ma l’aspetto esteriore, la scatola del SETI, viene mostrato come una cosa importante… partecipa anche tu al progetto… metti a disposizione il tuo computer col progetto SETI@home… Ti fanno sentire un eroe, ed invece ti prendono per quella cosa tua che sta seduta sulla tua poltrona ed a te non resta che continuare a guardare, alla televisione, il Grande Fratello mentre quello vero, là fuori, controlla che tu guardi sempre la televisione, per assicurarsi, così, che tu non metta mai più in moto il tuo cervello.
SETI scoprono a pensare, sei finito!