Edito da "e/o" (tascabili), non solo possiede una prova letteraria notevole, ma ha anche una copertina molto accattivante e una delle poche che rispecchia il contenuto narrato nella storia. Devo dire che questa casa editrice è anche una delle mie preferite per svariati motivi che non elencherò certo ora.
Camelia, la protagonista del romanzo, vive sola con la madre dopo che il padre muore in un incidente stradale a bordo della sua auto, in compagnia dell'amante. La macchina finisce in un fosso, un buco, che perseguiterà la protagonista e condizionerà la sua vita. Dal giorno del ritrovamento dell'auto del padre, Camelia e la madre ( Livia ) perdono l'uso della parola e iniziano una strana comunicazione fatta di sguardi. La madre cade in un abbandono totale della propria persona, diventa quasi un vegetale. Camelia vuole fuggire da quella situazione e dalle paure e angosce create dai genitori sin da piccola, a causa del loro fragile matrimonio. Una figlia che si ritrova abbandonata dal padre e a dover diventare la badante di una donna che ormai non riconosce quasi più. A fare da sfondo a questa situazione c'è la città di Leeds nel nord dell'Inghilterra. Una città apocalittica, dove fa sempre freddo, piove sempre e dove raramente il sole si ricorda di mostrare il suo bagliore. La loro casa in Christopher Road è una casa come tutte le altre nella zona, un quartiere non ben frequentato. Camelia odia quel posto fino a paragonarlo all'inferno.
La giovane capisce che deve fare qualcosa per poter cambiare la sua situazione, quindi, comincia con un piccolo lavoro che consiste nel tradurre manuali per lavatrici. Le cose sembrano prendere una piega diversa quando avviene l'incontro fortuito con Wen, un giovane cinese che aiuterà Camelia a riprendere lo studio della sua lingua e diventerà il suo insegnante. Jimmy, il fratello di Wen troverà spazio all'interno della storia nel momento che le incomprensioni tra i due cominceranno ad aumentare fino a sfociare in un litigio che li separerà. L'instabilità emotiva e la mancanza di punti di riferimento la porteranno a compiere scelte sbagliate.
Il rapporto morboso che viene ad instaurarsi tra Camelia e la madre, ormai totalmente dipendente dalla protagonista, viene a cambiare con l'ingresso di un uomo con il quale la madre riesce ad interagire.
Disperazione, confusione, diffidenza, ingratitudine, ruoli genitori-figli che vengono a mancare e a capovolgersi, vendetta e richiesta di riscatto, tutti elementi che Viola Di Grado è riuscita a far convivere in un solo personaggio. Una personalità molto forte e complicata quella di Camelia, la protagonista di questo cupo racconto, che grazie alla maestria dell'autrice nell'uso delle metafore riesce a diventare una specie di eroina sino a rivelarsi fragile, come solo ogni essere umano può essere, sbagliando, nella ricerca di una tranquillità familiare persa con la morte del padre.
Una scrittura che in molte sue parti può risultare complicata da seguire ma che se letta senza sosta, conduce il lettore nella mente della protagonista. La simbologia cinese poi, gioca un ruolo importante in questo racconto, sapientemente utilizzata dall'autrice. Una lingua, questa, non sconosciuta a Viola Di Grado in quanto laureata in lingue orientali a Torino.
Attualmente è nelle librerie con il suo nuovo romanzo dal titolo "Cuore Cavo" edito da e/o, collana "Dal Mondo", e pubblicato il 13 febbraio scorso. Romanzo che tratta l'argomento del suicidio e di ciò che avviene successivamente al fatto stesso.
TITOLO: Settanta Acrilico Trenta Lana
EDITORE: e/o
PAGINE: 189
PREZZO: Amazon.it , Ibs.it, LaFeltrinelli.it €7,65 e €6,99 formato kindle per Amazon.it e formato EPUB per LaFeltrinelli.
I PREZZI DA ME ESPOSTI SI RIFERISCONO AL MOMENTO DELL'USCITA DEL POST!