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Sette arresti per la discarica di Malagrotta tra cui il proprietario Cerroni/2

Creato il 11 gennaio 2014 da Molipier @pier78

Scritto da: Genny Sangiovanni 11 gennaio 2014 in Ambiente, Attualità, Cronaca, News Inserisci un commento

Ma cos’era Malagrotta?

Malagrotta ha chiuso il 30 Settembre 2013, una discarica grande quanto una montagna  di 240 ettari di spazzatura arrivata da Roma, Fiumicino, Ciampino e dal Vaticano in circa 30anni. Secondo il rapporto Italia dell’Eurispes la discarica è diventata la ‘maglia nera’ del Paese. L’ultimo sigillo a Malagrotta era inizialmente previsto per il 2004 ma dopo varie proroghe da parte del governo, si è arrivati a fine 2013.

Il sindaco di Roma Ignazio Marino ha commentato la chiusura spiegando che “avevamo una ferita aperta, una discarica enorme che è quella di Malagrotta doveva essere chiusa anni fa poi numerosi rinvii. Con l’assessore Estella Marino abbiamo deciso che sarebbe stata chiusa per sempre. E grazie a lei e allo sforzo dei cittadini siamo passati inoltre a poco più del 20 per cento di raccolta differenziata a quasi un 40 per cento”.

Il primo cittadino ha anche aggiunto, riguardo l’operazione del Noe: “Non ho nessun commento da fare se non rimarcare la piena soddisfazione nell’aver chiuso la discarica di Malagrotta. Non ci troviamo di fronte a una sentenza definitiva, ci troviamo di fronte a un atto severo . C’è ancora una indagine in corso ma, come ho detto durante la mia campagna elettorale, voglio rendere il Comune una casa di vetro e ci stiamo comportando in modo che ciò avvenga”.

Ogni giorno 4500 tonnellate di rifiuti sono prodotti dalla sola città di Roma, e tutti finivano nella discarica di Cerroni. Per ogni chilo di immondizia, il comune versava 0,044 euro (circa 44 milioni di euro l’anno). Negli anni, per non chiudere la discarica come imponeva una normativa europea, Cerroni ha costruito un gassificatore (successivamente messo sotto sequestro perché non a norma). In seguito ad Albano Laziale ha ricevuto l’autorizzazione integrata ambientale per la costruzione di un ulteriore gassificatore ed ha rilevato l’inceneritore di Colleferro dal locale Consorzio Gaia.

La discarica, negli anni, ha raccolto il 6% della media nazionale. Incremento dovuto all’aumento delle confezioni da parte dell’industria. Secondo l’indagine Eurispes, un altro problema della discarica, oltre al danno ambientale, è il “dramma da percolato che, penetrato nel suolo, è arrivato sino alla falda, inquinandola”. Si incriminano anche i “30mila metri cubi di biogas” prodotti dai rifiuti della città.

Nicola Zingaretti, il presidente della regione Lazio ha spiegato che “i fatti citati da questa inchiesta risalgono e si riferiscono a un periodo molto precedente alla nostra amministrazione. Ringrazio la magistratura e la invito a fare piena luce. Se ho un rapporto con Malagrotta si riferisce a quando ero presidente della Provincia, con la differenziata penso di aver fatto crollare il conferimento in quella discarica. E da qui aver aiutato a chiuderla. Su questo sono molto sereno e contento della trasparenza e dell’innovazione che abbiamo messo nel nostro lavoro”.

Inoltre il presidente ha precisato che i due dirigenti della Pisana arrestati, Raniero De Filippos e Luca Fegatelli, non potevano essere rimossi dal loro incarico perché “la legge non lo permette”, ricordando che un “dirigente amministrativo di prima fascia non può essere demansionato e l’amministrazione politica ha l’obbligo di garantirgli una funziona legata alla sua funzione amministrativa”.

cerroni discarica malagrotta Marino zingaretti 2014-01-11

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