Sette e più giacchette

Creato il 12 luglio 2013 da Trame In Divenire @trameindivenire

C'è qualcosa, nelle parole di Roberto Saviano (in calce), che mi suona familiare... tranne le manette. Ché, quelle, dalle mie parti sono per lo più riservate ai ladri di polli e a qualche imberbe smisurato fumatore di hashish, come si trattasse di un grosso narcotrafficante. In compenso, rispetto a quello che descrive Saviano, abbiamo il meglio della criminalità, spesso dotta e in colletto bianco. Quella criminalità, che festeggia si con lo champagne, in lussuosi resort e con auto di grossa cilindrata, con tanto di catene in oro zecchino al collo, ma che allo stesso tempo si confonde tra le pieghe della città-bene ed è presente in ogni consesso sociale; quella che continua imperterrita a fare razzia di appalti (basta farli di piccolo taglio, come le banconote, per sfuggire ai controlli), di territorio, di finanziamenti e contributi pubblici, che lottizza, in nome del turismo, consumando voracemente suolo, con la complicità delle istituzioni politiche, grazie alla farraginosità della legge, grazie alle leggi ad personam (che non necessariamente risponde al nome Silvio) e alla quasi totale mancanza di certezza del diritto. Qui le famiglie, "sette e più giacchette" (con al seguito una lunga schiera di fedeli servitori), già da tempo immemore hanno compreso che essere rivali non serve a nulla. Meglio essere alleati (trasversalmente), pur essendo consapevoli che "a chi sparte va la miglior parte".

"Scalea terra di vacanze e di 'ndrangheta. Le famiglie rivali Stummo e Valente si contendevano appalti, poi, a ridosso delle elezioni amministrative del 2010 si sarebbero accordate riuscendo a inserirsi nell'amministrazione comunale di Scalea per ottenere appalti e concessioni demaniali. I carabinieri hanno arrestato 38 persone tra cui il sindaco di Scalea, Pasquale Basile (lista civica di area Pdl) e cinque assessori: Maurizio Ciancio detto "il Dottore", Francesco Galiano detto "Franco la Cozza" o "Cozzarella", Antonio Stummo, detto "Gianmarco", Raffaele De Rosa e Pierpaolo Barbarello. Un indagato descrive così i festeggiamenti per i risultati di quelle elezioni: "In testa al corteo di auto che festeggiavano la vittoria di Basile, per le vie del paese, c'era Pietro Valente (boss del paese) a bordo di un'autovettura cabriolet, con una bottiglia di champagne in mano". Tra i beni sequestrati (per circa 60 milioni di euro) c'è di tutto: parchi divertimento, concessionarie auto, agenzie di viaggi, negozi di abbigliamento, supermercati, agenzie immobiliari, lidi balneari". [Roberto Saviano - sul suo profilo Facebook, il 12 luglio 2013]

E voi, non trovate nulla di familiare in queste parole?


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