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Sette ottimi motivi (più uno) per non vivere con una lettrice

Creato il 09 aprile 2014 da Diletti Riletti @DilettieRiletti
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Pochi giorni fa ho ricevuto una buona notizia: un mio amico convola a giusta convivenza con la sua ragazza, dopo diversi anni di estenuante fidanzamento. Gli ho fatto mille congratulazioni e con tono entusiastico gli ho assicurato un futuro pieno di gioie coniugali, anche perché sotto la sua felicità sentivo covare un pizzico di perplessità. Dopo averlo liquidato, però, ho iniziato a riflettere su quanto detto e questo articolo, somma di tutte le mie ponderazioni, è dedicato a lui.
Caro, caro amico… non farlo! E non perché la tua ragazza non sia la perfezione che tu mi hai dipinto, no. Anzi, la conosco abbastanza bene, ed è davvero un gioiello. Come potrebbe non piacermi? ama leggere proprio come me. Gli anglofoni, sempre carini, ci chiamano bookworm, come quei terribili vermiciattoli mangiatori di carta (bah, non capisco la similitudine). Insomma, non è per cattiveria, ma solo per il tuo bene che ti consiglio di cuore di non andare a vivere con una divoratrice di libri.
1) Intanto, benché sembri una cosetta da niente, non dormirai mai più con la luce spenta: hai mai guardato il suo comodino? Sarà una piramide di libri rispetto alla quale Micerino è ben poca cosa. Nulla le piacerà più che fiondarsi sotto le coperte e leggere fino a notte fonda, con le conseguenze di cui al punto 7.
2) Impara a non essere troppo puntiglioso sulla cottura dei cibi o, meglio, impara a cucinare: il troppo o poco cotto dipende dalla voglia di non staccarsi da un certo capitolo o di ritornarvi velocemente. Molleresti il Gran Premio al traguardo solo per scolare gli spaghetti? sarai d’accordo con me, non è il massimo.
3) Sii certo che non sarai mai certo di esser ascoltato: un lettore ben addestrato può sollevare lo sguardo dal libro e annuire solo per far tacere chi gli parla, senza non solo ascoltare una sillaba, ma neanche vedere il malcapitato interlocutore.
4) Nessuna casa sarà abbastanza grande per lei, nessuna libreria abbastanza capiente. Ogni scomparto, armadio, tavolino, cassetto può e deve essere al servizio della sua funzione vitale primaria. Devo dirti qual è?
5) Dovrai difenderla dai suoi stessi amici o da sconosciuti inferociti dalle sue dichiarazioni su “ignoranti che non leggono” e “scrittorucoli per allocchi”: lo riconosco, noi lettori non brilliamo per diplomazia.
6) Ti sarà impossibile vedere un film tratto da un libro senza sentirla brontolare sulle scelte del regista, la scarsa somiglianza degli attori ai “suoi” personaggi e su ogni singola frase pronunciata, fino a concludere con l’immancabile sentenza: è meglio il libro. (E comunque ha ragione, è molto meglio).
7) Abituati all’idea che quello che legge influirà sul suo umore: scoppierà a ridere nella sala d’aspetto del medico, la troverai sepolta da montagne di fazzoletti appallottolati se solo al protagonista accade qualcosa e se sei davvero benedetto dal cielo ti sveglierà nel cuore della notte per leggerti una frase particolarmente bella, che di norma non capirai. Ma ti conviene far finta di sì o ti spiegherà tutto il libro, l’autore e la corrente letteraria.

Inoltre si innervosirà se il suo autore preferito tarda a pubblicare il seguito della serie preferita (lo so, questo ti ricorderà Annie Wilkes, ma non siamo tutti così pericolosi) o a volte la vedrai accarezzare con aria sognante la foto in bianco e nero di qualche affascinante autore brizzolato (non credere quando ti dirà che è “platonico”, non lo è mai).

Ma soprattutto, caro amico mio, non regalarle maimai, siamo intesi- un libro, a meno che lei stessa non te ne indichi titolo, autore, edizione e tipo di rilegatura. Il libro che dovessi scegliere sarebbe oggetto di aspre discussioni, e persino di liti: se le piacerà, di certo lo avrà già letto anche nella versione originale in finlandese; ma se non dovesse piacerle, apriti cielo! Non avrai capito niente di lei, dei suoi gusti, del suo modo di intendere la cultura, la vita, il mondo e soprattutto la vostra coppia.
Ti vedo già che sorridi, pensando che io abbia esagerato: lei non è “quel” genere di persona, tu ne sei certo. E l’amore è cieco, lo sappiamo.

Almeno finché non inciampa in una pila di libri…

 


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