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Settimana santa, settimana di passione, "giorni del paradosso" come ha spiegato il cardinal Dionigi Tettamanzi, arcivescovo di Milano. "Giorni strani" nei quali pare che il velo del tempio debba squarciarsi per la seconda volta sotto gli strali di chi si crede un nuovo messia, ma è solo un vecchio, senza se e senza ma.
Settimana santa in cui un cardinale arriva a chiedersi dal pulpito: «Perché molti agiscono con ingiustizia, ma non vogliono che la giustizia giudichi le loro azioni?». L'anno chiamata una predica ad personam, ma ci interessa un po' tutto quando arriva a parlare di uomini che combattono «ma non vogliono che loro decisioni vengono definite “guerra”». Quando giunge a domandarsi: «perché tanti vivono arricchendosi sulle spalle dei Paesi poveri, ma poi si rifiutano di accogliere coloro che fuggono dalla miseria?». O a constatare come «nella società, nella politica, nelle famiglie e anche nella Chiesa, consideriamo stoltezza mettere gli altri al di sopra di noi e crediamo piuttosto nella forza del denaro, del potere, del successo ad ogni costo. Alzare la voce, cercare giusta vendetta, mostrare la nostra forza sono diventati i criteri per regnare». Giorni strani in questa settimana santa che di santo, guardandosi in giro, sembra aver conservato assai poco. Giorni del paradosso, dell'invettiva, della menzogna, dove alla forza dei cavalli non sarebbe male riscoprire la "mansuetudine dell'asino".
Che fare? La risposta è forse quella di un altro uomo di chiesa, Luciano Monari, vescovo di Brescia, che sabato sera ha parlato ai giovani durante la veglia delle Palme: "Abituatevi, educate voi stessi a fare tutto ciò che fate perfettamente, con cura e precisione; che il vostro agire non abbia niente d'impreciso, non fate niente senza provarvi gusto, in modo grossolano. Ricordatevi che nell'approssimazione si può perdere tutta la vita, mentre al contrario, nel compiere con precisione e al ritmo giusto anche le cose e le questioni di minore importanza, si possono scoprire molti aspetti che in seguito potranno essere per voi fonte… di un nuovo atto creativo… non permettete a voi stessi di pensare il maniera grossolana. Il pensiero è un dono di Dio ed esige che si abbia cura di sé. Insomma, abbiate fede in Dio e abbiate cura di voi stessi: siate umani e ogni giorno cercate di diventare più umani: più attenti, più intelligenti, più razionali, più responsabili, più giusti, più buoni. Facendo così salverete la vostra anima e renderete più umano il mondo".
E forse così anche un nano come Zaccheo (e con lui tutti i nani della terra) può diventare un gigante. Buona settimana.
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