Dopo un interessante omonimo debutto, un ulteriore omonimo 7” e uno split notevole coi Children Of God, tornano a farsi sentire i Seven Sisters Of Sleep, formazione americana che da qualche anno sta guadagnando sempre più credito tra gli amanti dello sludge più primitivo e viscerale. Provenienti da Los Angeles, hanno il merito di saper riassumere alla perfezione tutte le componenti base del genere, ossia la lentezza e l’ossessione del doom, una voce tipicamente hardcore e quella sporcizia di base tanto cara alla scuola di New Orleans. Mentre molti oggi sembrano seguire le orme di gruppi monolitici come Grief, Noothgrush e Fistula (vedi gli ottimi neozelandesi Meth Drinker), i quattro californiani suonano come un misto tra Eyehategod, Crowbar e Dystopia, sebbene quei tre nomi sopra elencati non siano affatto assenti tra le influenze dei Seven Sisters. Nel precedente split il loro sound già si distingueva dal resto delle band in giro, ma aveva ancora qualche difetto: la produzione era un po’ debole, troppo incentrata sulle distorsioni e poco sulla pesantezza dei riff. In questo Opium Morals tutti gli strumenti arrivano più rocciosi e compatti, dando molto più tono ai nuovi pezzi, che già dall’iniziale “Ghost Plains” mostrano una maturità che tutti i seguaci della band da tempo aspettavano. La proposta è ora più diretta e arricchita con degli ottimi mid tempos e delle parti thrash che prima faticavano ad emergere. Ormai i Seven Sisters Of Sleep dimostrano sempre di più di essere un gruppo ben avviato, assolutamente da seguire anche per chi non è molto informato sul genere. È un vero piacere vedere come la A389, che ha stampato il disco, abbia tirato fuori degli ottimi prodotti in questo ambito negli ultimi due anni, facendoli emergere dal giro più DIY, quello che oggi trova spazi nuovi in situazioni a noi europei poco note come quelle dei basement shows, durante i quali la stessa sera ci possono essere band sia metal sia hardcore senza che nessuno rimanga granché stupito da simili accostamenti (qui improbabili). Speriamo che in futuro i Seven Sisters Of Sleep, i Children of God, gli Ilsa e i Like Rats possano raccogliere consensi anche da noi.
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