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Sfida per la successione a capo di al qaeda

Creato il 09 maggio 2011 da Madyur

La Cia spera di trovare nei computer sequestrati a Osama Bin Laden, le risposte ad alcune domande : Osama dettava soltanto le linee strategiche e lasciava agli altri i dettagli operativi?.

Questo per cercare di capire quale ruolo avrà il suo successore. Dal fronte pakistano – afghano arrivano notizie su una riunione del Consiglio qaedista per designare l’Emiro , l’uomo che dovrà raccogliere la spada lasciata da Bin Laden. Gli specialisti fanno alcuni nomi incrociando quanto c’è nei loro dossier con gli sviluppi di questi mesi. Il candidato più citato è al-Zawahiri. Sessant’anni , egiziano, ha condiviso l’avventura qaedista di Osama e acceso la sua propaganda. Ha cominciato l’azione terroristica prima di Bin Laden , ha forgiato rapporti jihadisti , si è creato il ruolo all’interno dell’organizzazione e del mondo come ideologo , piace all’ala estrema.

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Al-Zawahiri non ha, però, preparazione religiosa e carisma, da alcuni è considerato un usurpatore che si è legato ad Al Qaeda per convenienza. Il leader è stato ripudiato da molti religiosi egiziani.

Più soft negli atteggiamenti , ma non nella sostanza Abu Yahya al-Libi. Viene dalla Libia e si è fatto strada all’interno del Gruppo combattente libico. Dopo lunghi studi coranici in Mauritania si è spostato in Afghanistan . Per gli americani è ossessionato dalla purezza. Grande oratore e abile nei computer , tra il 2000 e il 2001 era il webmaster dei talebani. Catturato nel 2002 , e finito in un carcere afghano , dopo tre anni è riuscito ad evadere trasformandosi in una primula rossa. Ricevendo ammirazione dei mujaheddin. Da allora è umentata la frequenza dei suoi sermoni.

Per i qaedisti è un pensatore moderno e combattente Per alcuni esperti il lato debole è l’età : essendo nato nel 1963 è forse troppo giovane a sedere a fianco di vecchi combattenti.

E’ ancora più giovane – è del ‘73 – Anwar al-Awlaki , un imam ambizioso nato in New Mexico da una famiglia dello Yemen dove oggi è tornato. Molti credono , però, che sia solo un predicatore del web e non ha la statura dei veterani. Si è fatto il nome, comunque, sfruttando le operazioni tentate della branca yemenita di Al Qaeda. Avrebbe arruolato il nigeriano dell’aereo di Natale. E’ un istigatore regionale , che ha contatti con i capi storici ma cui ruolo è stato ingigantito dall’eccessiva attenzione che gli ha riservato gli Stati Uniti.

Se il successore non è stato dato è perché i qaedisti hanno paura di essere individuati. l’organizzazione potrebbe adottare un sistema doppio : la guida è assicurata dal comitato dove è riconosciuto un ruolo preminente ad uno dei dirigenti , mentre gli affiliati continuano perseguendo obiettivi locali e , quando sono nelle condizioni, quelli internazionali . Questo permetterebbe di vendicare Osama.

Altro aspetto importante è la comunicazione. La Cia ha paura che Osama abbia registrato un filmato da diffondere in caso di Morte. Rispetto al passato, i propagandisti di Al Qaeda sono apparsi sotto tono , anche se hanno inventato un nuovo logo e usato come testimonial proprio Al Libi. Per l’Intelligence il silenzio non può continuare all’infinito. E per quanto immersi nella clandestinità i qaedisti dovranno reagire per dimostrare che la Carovana della Jihad è in piena marcia anche senza la guida spirituale.


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