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Sfide perdute

Creato il 10 dicembre 2012 da Rightrugby
Sfide perdute Sfide (Challenge) perdute da tre italiane su quattro nella Amlin Euro Challenge. Beninteso, le sconfitte riportate dalle nostre sono quattro su quattro ma almeno una, i Cavalieri di Prato, s'è comportata onorevolmente.
Partiamo dai cosiddetti campioni d'Italia [inciso: eh si, è una decisione Fir di stampo simil-nazional-popolare che lo Scudetto e il titolo spettino alla vincitrice del torneo Eccellenza; al contrario ad esempio della Scozia, dove la storica "1872 Cup" e il titolo spettano con una logica a nostro avviso più razionale, alla vincitrice dei prossimi derby in Pro12 tra le due rappresentative celtiche. Razionalità che va a farsi friggere, in un Paese dove l'ipocrisia regna sovrana e ci si riduce a usare a mo' di foglie di fico, simboli privi di contenuto: "nomina nuda tenemus"].
Trasferta inglese con punizione pesante, oltre l'attuale lignaggio degli avversari per il Calvisano: a Bath finisce 67-12, otto mete a una con doppietta di Horacio Agulla e una meta di penalità.
Ancor peggiore l'umiliazione subita dall'altra italiana in trasferta: Rovigo le va a prendere a Gernika, 13-3. Meta del terza linea Jon Magunazelaia. Che umiliazione, manco il bonus difensivo. Occhio Socio, nella nutrita colonia argentina in Navarra gioca l'ala 21enne Federico Mazzochi ...
In casa la solfa non cambia granché: Mogliano viene lasciata a zero dai Dragons di Newport, Wales. Il finale è 0-33 (avevan subito 32 punti i Dragoni a Treviso la settimana scorsa, li "sanano" pochi chilometri più vicino all'aeroporto di Tessera: su un piano puramente aritmetico, il test dimostra che il divario tutto interno Eccellenza -Treviso oggi è misurabile in circa settanta punti). Sono cinque mete con doppietta dell'ennesimo Jones che s'affaccia alla ribalta gallese: trattasi di Ieuan, massiccio 18enne terza linea, prime mete in carriera dopo l'esordio (poi dice che la Challenge non serva a niente ...).
Provano invece almeno a vender cara la pelle i Cavalieri, sconfitti in casa dallo Stade Francais per 23-37. Tre mete toscane (di Ruffolo, Sepe e Cannone) quindi niente bonus, contro cinque francesi con tripletta dell'ala australiana ex Brumbies FrancisFainifo (quest'anno solo tre presenze nel Top14). Primo tempo rutilante, in cui i Cavalieri vengono colpiti a freddo da due mete nei primi dieci minuti ma si riprendono subito, agguantando i più quotati avversari sul 15-17 del 21'. I pratesi sono capaci di tener aperta la partita fino al 18-20 del 50', poi il solito crollo: la seconda meta di Fainifo, una di punizione e quella dell'hat trick nel finale. Riposo assoluto per gran parte dei titolari parigini a partire da Parisse; in campo tra i "famosi" Bezy, Fillol, Rabadan, Sackey, Sinzelle, Warwick.
Non ci sono solo gli italiani tra gli umiliati: la apertamente disinteressata Agen di Patrick Sella cade in quel di Bucarest, 25-22 il finale. Tre mete per parte, rumeni sempre avanti, i francesi li agguantano sul pari al 75' ma il piazzatore di rilievo Florin Vaicu risistema la faccenda nei minuti finali.
Non va meglio a Bayonne, se non altro contro un avversario di rango: i Wasps gli impongono il 13 pari al Parc Y Aguilera dopo esser stati sotto 10-0 nel primo tempo. Scontro a ranghi completi, in reparto con Andrea Masi trai i londinesi c'è Varndell, Bell e Hugo Southwell, contrapposti a Rokocoko, Spedding, Heymans, Gerber; se fin qui par quasi una partita di vecchie glorie, rimediano i trequarti che vanno in meta:  Marvin O'Connor, ventenne francesino nonostante il nome e il noto coloured Chris Wade per i londinesi. Battuta d'arresto che fa il pari con quella di Perpignan di cui abbiamo detto in altro post; se però per i catalani non parrebbe difficile il recupero in casa nel prossimo weekend, ai baschi ora serve l'impresa a High Wycombe.
Riscatta le francesi nel secondo torneo europeo la prestazione casalinga di Grenoble che infligge un netto 20-9, due mete a zero ai London Welsh.
Andiamo a dare un'occhiata alle partite per la supremazia nei gironi, pur con l'avvertenza che i conti spesso definitivi, van fatti alla fine del prossimo weekend.
- nella Pool 1 vittoria importante del Gloucester sul campo dei London Irish: finale 22-29, tre mete dei padroni di casa contro due degli ospiti. Una meta e due penalty della new sensation Freddie Burns ( 24 punti totali) negano la vittoria e anche il bonus agli Exiles. I quali guidano nettamente la gara per un'ora, quando un giallo al lock ex Hawke's Bay Bryn Evans apre la strada alla marcatura di Burns per il sorpasso. E' risultato decisivo, a questo punto le gerarchie del girone risultano ampiamente definibili anticipatamente nel ritorno al Kingsholm. Ridotte a comparse, pure nemmeno tanto motivate, le francesi nel gironeBordeaux e Stade Montois.
- Pool 2: la vittoria per un punto in casa del Worcester di Andy Goode su Perpignan di cui già abbiamo riferito li pone al comando del girone, ma tutto verrà deciso all'Aimé Giral nel weekend prossimo. Gernika intanto incassa quattro punti dal generoso Rovigo, dove vedremo fino a che punto arriverà l'abiezione possibile del rugby italiano (il coach rodigino Polla Roux affermò dopo la prima giornata: questi sono i risultati di problemi generali, mica solo polesani).
- Pool 3: il pari a Bayonne offre un minimo edge di vantaggio ai Wasps, che non devono far altro che corroborarlo in casa. Dietro i Dragons, pur passando all'incasso del bottino completo di 10 punti col Mogliano, sono fuori dalla corsa per il passaggio del turno.
- Pool 4: Bath non lo prende più nessuno, chiuderà il conto coi 5 punti che graziosamente andrà a prendersi in provincia di Brescia. Agen ha lasciato strada ai Lupi e non stiamo celebrando una crescita prestazionale dei rumeni (a riprova, le prestazioni nei recenti Test Match); un girone che mostra quanto la misura sia colma e urga metter mano pesante al meccanismo delle Coppe.
- Pool 5: Grenoble prova ad oltranza a rompere le uova nel paniere allo Stade come ha fatto in campionato, ma il prossimo turno va a Londra mentre i parigini ricevono i Cavalieri, e ho detto tutto.  

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