Caro amico pidiellino,
TU che ti vantavi di appartenere ad un partito nuovo e dinamico, non al solito mucchio di nullafacenti comunisti
TU che affermavi baldanzoso che siccome Berlusconi ha fatto i soldi con le sue aziende, saprà dirigere anche l’Italia
TU che non capivi perché l’alleanza con la Lega è disgustosa
TU che non vedevi perché mai un uomo ultrasettantenne che si tromba la Minetti vada redarguito e anzi un po’ invidi il bunga bunga
TU che non capendo un cazzo di costituzionalità, leggi e affini sei passato sopra le leggi ad personam ed al legittimo impedimento con una scrollatina di spalle, perché tanto Silvio c’è
TU che non capisci perché la Marcegaglia voglia prendere un martello e romperlo in testa a tutto il Governo
TU che chiacchieravi a vanvera sul futuro dell’Italia
TU che non ti capaciti del declassamento dell’Italia e continui a dire che è colpa dei precedenti governi comunisti
TU che m’hai chiamata finto moralista
TU che ora canti un peana infinito e oltremodo lamentoso all’economia italiana e ai paura che i cinesi mangiabambini vengano qui e si comprino tutto.
TU che ora vedi la casta ovunque e te la prendi anche con l’impiegato delle poste.
TU che ora rivorresti la lira e ti lamenti che t’hanno levato il giorno di festa del Patrono
TU, proprio tu.
Una sola cosa volevo dirti.
Ma vaffanculo, và.