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Sfruttiamo di più il web2.0

Da The Book Of Saturday

Sfruttiamo di più il web2.0

Cosa pensano gli altri utenti dei Soulwax? C’è qualcuno che ha recensito Heart of the Saturday Night di Tom Waits? E ancora, è apprezzato veramente Godbluff dei Van Der Graaf Generator? E i Gotic si conoscono abbastanza? Cosa ne pensa l’utente ungherese dei Tükrös Zenekar, li avrà veramente apprezzati come è accaduto per il sottoscritto?

È da queste, e altre mille domande, che nasce in me l’idea di dare voce al web, quello aperto al gusto e alle novità musicali, quello di lettori/utenti che come noi hanno, nella scoperta, carpito il fine ultimo della creatura più infinita che mai abbia conosciuto, la musica.

Ciò che propongo è una cosa nuova, la quale studiando un po’ le dinamiche del web ho da subito compreso l’importanza. Sto parlando dell’esigenza di aprirci agli altri siti, perché una rete (si chiama web, no?) è tale solo se tutti i fili si vanno ad intrecciare. E se restiamo chiusi in noi il nodo non sarà mai così stretto. Direi allora che è giunto il momento di aprire la finestra e guardare fuori che tempo fa, che dice la gente, cosa ne pensa di un album, linkare anche gli articoli degli altri, ragionarci su, provare ad allestire un dialogo indiretto tra autori (e ascoltatori di musica). Un modo interessante anche per consigliare non solo musica da ascoltare ma anche articoli e siti magari a noi sconosciuti. Una pratica che non può, e non deve, mettere in secondo piano il nostro intento ultimo, e mi pare che in questo (quasi)anno di vita, Book Of Saturday abbia dato prova di grande duttilità e varietà di temi. Non si tratta quindi di un modo per svicolare dalla nascita di nuove idee, ma soltanto fornire nuovi strumenti di conoscenza (se è vero che questa, e soltanto, è la nostra missione ultima…). Di che si tratta?

Prendiamo il blog legrandirecensioni, ormai imparentato a BOS da tempo, e aggiornato quasi giornalmente da Ares79. Quindi non una novità al riguardo, ma anche un ringraziamento all’utente che più di tutti (Collettivo a parte) ha avuto modo di commentare su BOS. La cosa per quanto mi riguarda è reciproca e seguendolo ho avuto modo di valutare i suoi gusti (molto, molto vari e di gusti musicali quasi totalmente affini ai miei…), e soprattutto il suo modo di affrontare una recensione. Molto critico, talvolta irriverente ma sempre puntuale nel fornire i motivi per cui è arrivato a dare un voto negativo a un album che magari ha fatto la storia di un gruppo o di un genere. Si tratta senza ombra di dubbio di un conoscitore di musica, anche se per certi versi molte sue bocciature (o promozioni) non mi trovano concorde, ma questo è il fascino del confronto.

Bene, da legrandirecensioni vi consiglio allora di leggere la (ormai quasi conclusa) fatica di Ares nel recensire l’intera discografia dei Queen. Questo è l’ultimo post su Miracle, disco uscito nel 1989, praticamente in quel periodo precedente alla morte di Freddy Mercury e alla fine dei Queen. Ne emerge un chiaro apprezzamento soprattutto per la versione in studio di I Want it All un brano che sinceramente ritengo, come lo stesso Ares precisa, «una delle vette» di Brian May. Apprezzo, infine, la testuale affermazione «gli anni 80 e (quasi) tutto quello che hanno portato di buono e brutto». È questa una battaglia che porterò sempre avanti, sempre di più, il saper apprezzare che non tutto è stato sbagliato di quegli anni.



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