Vittorio Sgarbi torna a far parlare di sé, questa volta offendendo e sparando a zero le proprie personalissime idee ed opinioni su “ La città della Scienza”, dilaniata da un incendio la notte del 4 marzo 2013, definendola un “antimuseo”.
Secondo il noto critico d’arte, è stata una vera fortuna che la Città della Scienza sia stata bruciata e che tutti i soldi spesi per edificarla e poi per ricostruirla sono stati letteralmente buttati.
“A che serviva?” sostiene Sgarbi nel suo monologo (perché di monologo si tratta), “ I giovani li porti a Capodimonte, non a città della Scienza. Una realtà inutile, di gente senza cultura. Non c’era niente da vedere.L’unica cosa di rilievo che c’era custodito al suo interno erano degli Schiele del 1930.“
Inutili i tentativi del giornalista nel replicare, nel difendere quel museo scientifico interattivo, parte del nostro patrimonio artistico nazionale, tra i più importanti al mondo. Sgarbi sembra un fiume in piena e non vuole sentire alcuna ragione, continua con le offese ed in termini piuttosto pesanti, come suo solito d’altronde.
E non solo.. durante quest’intervista del Corriere del Mezzogiorno, Sgarbi prosegue con i suoi attacchi, prendendo di mira anche la Mostra dell’Impossibile ed il Madre, descrivendoli come una “cagata pazzesca”.