Quando riflettevo su questo, pensavo anche che molti sguardi dal cinema non erano descritti. Tipo quelli della vicinanza. Quelli della fisicità nel suo aspetto più ampio e seduttivo. Quelli del fiato sulla pelle. Quelli del contatto.

L'essere genitori regala tanto sguardi così. E' un mondo fatto di carezze, di respiri, di vicinanze. A me accade spesso, soprattutto ultimamente con Gnomo Due. L'Uno è troppo impegnato a essere un bambino grande, il Tre è troppo impegnato a imparare cose nuove. Mi rimane il Due, che ogni tanto si avvicina, mi dice: "Mi prendi in braccio?". E io mi accomodo. E lui si accascia su di me.

Stiamo così per un po' di minuti e io me lo studio. Cerco di imprimere in me quei tagli di sguardo, così diversi, così strani. Cerco di fermare quel respiro calmo e profondo. Abbasso le difese, mi rilasso e ascolto.

E mentre sono lì mi dico anche che non c'è nulla di più intimo di quella vicinanza. L'intimità con una persona non si esaurisce nella nudità o nella parola. E' soprattutto questo contatto che rende un rapporto intimo, sia esso una carezza, un abbraccio, un bacio o un corpo abbandonato sull'altro nel sonno.Grazie Gnomo Due che mi regali tanti momenti così, che ti accasci e ti raggomitoli su di me.

Oggi è il tuo compleanno. "Quanti ne compio mamma, così?". "Sì così.". Sì, così.Abbiamo festeggiato nel tuo paradiso, coi tuoi amici. Sono bastate poche caprette.

E una collinetta erbosa dove rotolare.

Col sacco o senza. Il bello era l'ebbrezza della vertigine che si ha quando si scende e quando, ubriachi, ci si rialza.
E' il nostro periodo, tenero BDGO e me lo tengo stretto.Auguri.
