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Sguardo alla politica dei miserevoli: tra cinema e futuro, sognando l'onorevole italia
Creato il 11 aprile 2011 da Alessandro @AleTrasforiniTristezza è sentire che quel nostro tempo che ogni giovane invoca, molto probabilmente, non arriverà mai. E' triste vedere che parole come amore o responsabilità vengono strumentalizzate da cialtroni, incapaci di scollarsi da caldissime poltrone.
E' tristissimo vedere un centrosinistra sempre lamentoso, quando in un tempo corretto e non corrotto moltissimi sostengono che avrebbe potuto tagliare alla radice questa degenerazione, divenuta nel tempo irreversibilmente cronica.
E' triste vedere un processo breve che ammazzerà la sete di giustizia di famiglie che hano perso figli, costrette a scrivere lettere ad autorità che di Onorevole hanno poco o nulla.
E' emblematico di questa condizione di malinconia assoluta l'opinione di Daniela Rombi, madre di una delle vittime della strage di Viareggio. Grazie al tanto amato processo breve, questa e tante altre tragedie potrebbero finire nell'oblio:
"[...]Ma io voglio rivolgermi direttamente al Presidente del Consiglio. [...] Gli vorrei dire che non deve pensare solo a sè stesso, ha già tanti soldi, tanto potere. Perchè deve ancora schiacciare questa pItalia che si definisce democratica?
I processi vanno fatti, velocemente ma vanno fatti.
Non si può far finta che a Viareggio non sia successo niente. Se non è successo niente perchè mia figlia non torna a casa la sera? All'Aquila sono morte 308 persone, perchè non tornano a casa la sera?
Perchè è successo qualcosa e chi ha sbagliato deve pagare. Se nessuno paga vuol dire che questa non è più una società civile. [...] Per la strage di Viareggio le imputazioni sono di omicidio colposo e disastro colposo, gli imputati sono tutti incensurati, le pene previste non superano i cinque anni.
Mi dice lei chi paga se entra in vigore la prescriione breve?[...] A noi non bastano nè due, nè cinque anni, figurarsi se possiamo accettare che la prescrizione breve vanifichi tutto. Faremo tutto ciò che è in nostro potere per fermarli.[...]"
Qualcuno fermi la nuova (vecchia) classe politica, fatta non da onorevoli ma da pensionati e gerontocrati miserevoli.
Si dia spazio al civismo cavalcante, si dia spazio ai giovani disoccupati o precari ed alle donne, senza bisogno di citare le quote rosa. Onorevole era chi sosteneva i giovani a tutta forza, incitandoli a difendere i valori che erano stati conquistati con dure battaglie nel passato; onorevole era chi pensava al domani e non alla poltrona, onorevole era chi dava priorità alla giustizia collettiva e non individuale.
Tutto questo è tristezza, oltrechè assurda incoerenza.
Al di fuori della malinconia, forse, prima o poi usciremo a riveder le stelle.
Nel mentre, limitiamoci a ricordarle cinematograficamente scrivendo:
"Mi dispiace, ma io non voglio fare l'Imperatore: non è il mio mestiere; non voglio governare né conquistare nessuno. Vorrei aiutare tutti, se possibile: ebrei, ariani, uomini neri e bianchi.
Tutti noi esseri umani dovremmo aiutarci sempre, dovremmo godere soltanto della felicità del prossimo, non odiarci e disprezzarci l'un l'altro. In questo mondo c'è posto per tutti.
La natura è ricca, è sufficiente per tutti noi; la vita può essere felice e magnifica, ma noi lo abbiamo dimenticato.
L'avidità ha avvelenato i nostri cuori, ha precipitato il mondo nell'odio, ci ha condotti a passo d'oca fra le cose più abbiette.
Abbiamo i mezzi per spaziare, ma ci siamo chiusi in noi stessi. La macchina dell'abbondanza ci ha dato povertà; la scienza ci ha trasformato in cinici; l'avidità ci ha resi duri e cattivi; pensiamo troppo e sentiamo poco. Più che macchinari, ci serve umanità; più che abilità, ci serve bontà e gentilezza.
Senza queste qualità la vita è violenza e tutto è perduto.
L'aviazione e la radio hanno riavvicinato le genti; la natura stessa di queste invenzioni reclama la bontà nell'uomo, reclama la fratellanza universale, l'unione dell'umanità.
Perfino ora la mia voce raggiunge milioni di persone nel mondo, milioni di uomini, donne e bambini disperati, vittime di un sistema che impone agli uomini di torturare e imprigionare gente innocente.
A coloro che mi odono, io dico: non disperate!
L'avidità che ci comanda è solamente un male passeggero, l'amarezza di uomini che temono le vie del progresso umano. L'odio degli uomini scompare insieme ai dittatori e il potere che hanno tolto al popolo ritornerà al popolo e, qualsiasi mezzo usino, la libertà non può essere soppressa.
Soldati! Non cedete a dei bruti, uomini che vi disprezzano e vi sfruttano, che vi dicono come vivere, cosa fare, cosa dire, cosa pensare, che vi irreggimentano, vi condizionano, vi trattano come bestie. Non vi consegnate a questa gente senza un'anima, uomini macchina, con macchine al posto del cervello e del cuore.
Voi non siete macchine, voi non siete bestie: siete uomini!
Voi avete l'amore dell'umanità nel cuore, voi non odiate, coloro che odiano sono quelli che non hanno l'amore altrui. Soldati! Non difendete la schiavitù, ma la libertà! Ricordate nel Vangelo di S. Luca è scritto: "Il Regno di Dio è nel cuore dell'uomo".
Non di un solo uomo o di un gruppo di uomini, ma di tutti gli uomini. Voi! Voi, il popolo, avete la forza di creare le macchine, la forza di creare la felicità.
Voi, il popolo, avete la forza di fare che la vita sia bella e libera; di fare di questa vita una splendida avventura. Quindi, in nome della democrazia, usiamo questa forza.
Uniamoci tutti! Combattiamo per un mondo nuovo che sia migliore!
Che dia a tutti gli uomini lavoro; ai giovani un futuro; ai vecchi la sicurezza.
Promettendovi queste cose dei bruti sono andati al potere, mentivano!
Non hanno mantenuto quelle promesse, e mai lo faranno!
I dittatori forse sono liberi perché rendono schiavo il popolo. Allora combattiamo per mantenere quelle promesse! Combattiamo per liberare il mondo, eliminando confini e barriere; eliminando l'avidità, l'odio e l'intolleranza.
Combattiamo per un mondo ragionevole. Un mondo in cui la scienza e il progresso diano a tutti gli uomini il benessere. Soldati, nel nome della democrazia, siate tutti uniti!
Hannah, puoi sentirmi? Dovunque tu sia, abbi fiducia.
Guarda in alto, Hannah! Le nuvole si diradano: comincia a splendere il Sole.
Prima o poi usciremo dall'oscurità, verso la luce e vivremo in un mondo nuovo.
Un mondo più buono in cui gli uomini si solleveranno al di sopra della loro avidità, del loro odio, della loro brutalità. Guarda in alto, Hannah!
L'animo umano troverà le sue ali, e finalmente comincerà a volare, a volare sull'arcobaleno verso la luce della speranza, verso il futuro. Il glorioso futuro che appartiene a te, a me, a tutti noi.
Guarda in alto Hannah, lassù."
(Charlie Chaplin, discorso da Il Grande Dittatore)
Speranza, luce e futuro sembrano essere gli ingredienti per combattere questa malcelata ipoteca sull'avvenire delle giovani generazioni.
Anche questa può essere definita moderna dittatura, è risaputo.
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