Uno tra gli errori peggiori che può fare uno sviluppatore è quello di sbagliare il periodo di lancio del gioco. Kult: Heretic Kingdoms fu un action GDR rilasciato nel 2005 e passato direttamente nel dimenticatoio senza avere mai avuto la possibilità di mostrare al mondo tutte le sue buone idee. Il gioco venne distribuito a qualche anno dall’uscita dell’espansione Diablo 2, probabilmente nel tentativo di sfruttarne la scia ma, tutti erano ancora troppo concentrati a farmare su Sanctuarium per guardarsi altrove, tanto bastò per azzerarne completamente l’interesse. Il gioco dei 3D People proponeva alcune soluzioni divertenti tra cui una gestione del party e dei combattimenti che si poneva a metà strada tra il colosso Blizzard e l’altrettanto titano dei giochi di ruolo Baldur’s Gate. Qualche giorno fa a quasi dieci anni di distanza dal primo capitolo è stato rilasciato Shadow: Heretic Kingdom seguito vero e proprio di quella che si appresta diventare una saga decisamente interessante. Se avete livellato a dovere tutti i personaggi in Diablo 3 ma avete ancora voglia di distruzione seguiteci in questa recensione perché potreste trovare pane per i vostri denti.
Una delle prime cose che si nota in Shadow: Heretic Kingdom è che il gioco dei Games Farm ha una trama, e per una volta è addirittura interessante. Il precedente capitolo raccontava di una spada chiamata Godslayer, reliquia magica in grado di uccidere il dio della Terra. Intorno all’arma ruotavano le fazioni degli Inquisitori e quella dei fanatici religiosi, decisi a combattersi pur di possederla e ottenere il potere che da essa ne deriva. La storia si sviluppava con una profondità decisamente superiore rispetto agli altri giochi del genere e siamo contenti di costatare come questa caratteristica sia rimasta inalterata. All’interno di una dimensione parallela chiamata Dreamworld, luogo dove finiscono le anime, non dissimile dal regno spettrale della serie Legacy of Kain: Soul Reaver, incontreremo il Divoratore, primo personaggi giocabile, un demone in grado di resuscitare eroi del passato e usarli in battaglia. Il Divoratore sarà il vero protagonista di una storia elaborata ricca di personaggi ben caratterizzati che grazie ad un plot decisamente ben studiato si farà apprezzare da tutti gli amati dei GDR. Dopo i primi minuti di gioco potremo selezionare l’eroe con cui iniziare la battaglia scegliendo chi resuscitare tra Kalig il re barbaro, Jasker il cacciatore ed Evia la maga. I tre rappresentano le classi iniziali utilizzabili nel gioco, ognuna contraddistinta da particolari abilità e caratteristiche. Gli eroi saranno caratterizzati da una un background pieno di conti in sospeso, da saldare nel mondo dei vivi e di scelte morali che determineranno lo sviluppo della storia. Scoprire le vicende di tutti e tre i personaggi sarà uno dei principali motivi per rigiocare l’avventura, il lato narrativo è sicuramente uno degli elementi migliori di tutto il gioco. Attualmente quanto provato rappresenta il Libro uno di quella che una volta finita sarà una trilogia, la cui avventura la abbiamo portata a termine in circa tredici ore. Il secondo capitolo è previsto per febbraio 2015 e sarà rilasciato come aggiornamento gratuito.
Il battle system è un altro dei punti di forza di Shadow: Heretic Kingdom, e a tal proposito è bene precisare subito una cosa: gli scontri sono impegnativi e quando si muore è finita, sarà importante salvare ogni volta possibile. In Shadow: Heretic Kingdom si possono usare contemporaneamente quattro tra quindici personaggi diversi, ognuno dotato di un suo specifico skill set e di una storia da raccontare. La natura prevalentemente action del titolo la si può notare dalla mancanza di un tasto per mettere in pausa lo scontro, questo però non vuol dire una mancanza di strategia. Attraverso i tasti A S D F potremo andare a selezionare velocemente l’eroe associato, e usare le sue abilità con i comodi Q W E D. Ogni personaggio è dotato di uno skill tree da potenziare e sviluppare a seconda dei gusti, conoscere tutte le abilità disponibili sarà fondamentale soprattutto nelle fasi avanzate del gioco. Chi possiede qualche esperienza con il mondo dei moba tipo League of Legends e Dota 2 si troverà rapidamente a suo agio, le meccaniche proposte sono simili e allo stesso tempo saranno importati elementi come la coordinazione tra le abilità e il posizionamento dei personaggi all’interno della battaglia. La scelta posta all’inizio del gioco con quale eroe iniziare la battaglia ricorderà un po’ quella che i giocatori della serie Pokemon si trovano ad affrontare a ogni inizio di una nuova storia, e in piccola parte il gioco ci chiederà di comportarci come dei novelli Pokemon Trainer. Nei panni del Divoratore dovremo raccogliere anime e nuovi eroi ampliando di volta in volta un nostro roster di combattenti, per poi scegliere quali personaggi usare negli scontri e come equipaggiarli. La squadra sarà sempre formata dal Divoratore più i tre eroi che decideremo essere i più adatti alla situazione, eliminando nemici riempirete una barra dell’essenza utile per curare i vostri personaggi durante la battaglia o farli resuscitare istantaneamente. Sarà necessario però tenere sempre il Divoratore al sicuro, se muore lui dovrete ricaricare dall’ultimo salvataggio. Il gioco propone due piani di esistenza paralleli, uno con gli eroi e l’altro del Divoratore. Alternarsi da una dimensione all’altra sarà fondamentale per risolvere i semplici puzzle ambientali o per scappare da una battaglia che non potete vincere.
Complessivamente il sistema proposto è un buon compromesso tra l’immediatezza di Diablo e la tattica di Baldur’s Gate e il livello di difficoltà tarato verso l’alto spingerà i giocatori a trovare i sistemi migliori per coordinare i personaggi. Shadow: Heretic Kingdome non porta con sé nulla di particolarmente nuovo o innovativo però tutte le battaglie sono ben strutturate e perlopiù divertenti anche se non tutto è andato per il verso giusto. Portata a termine l’avventura quello che si sente è il sapore di un gioco dal grande potenziale ma che non riesce a splendere. Il bestiario spazia attraverso tutto il fantasy classico con demoni e grifoni ma, il numero dei modelli nemici è veramente minimo, salvo qualche eccezione, la sensazione di abbattere sempre gli stessi avversari si farà sentire abbastanza spesso. Il ritmo in più occasioni ci è sembrato un po’ blando e, non abbiamo provato quella frenesia che generalmente ci accompagna quando eliminiamo ondate di demoni. Si sente anche l’assenza di miniboss o boss dai pattern di attacco particolari in grado di portare un po’ di varietà alle battaglie. Shadow: Heretic Kingdome presenta un buon numero di oggetti equipaggiabili e creabili tramite il crafting. Quasi a non voler imparare dagli errori degli altri, il loot ha gli stessi problemi di Diablo 3 agli esordi, dove abbattere tonnellate di mostri ci ricompenserà il più delle volte con oggetti fondamentalmente inutili.
Le ambientazioni sono realizzate con una buona direzione artistica ma troppe volte non riescono a colpire veramente l’occhio del giocatore, questo unito alle side quest troppo classiche non ci hanno dato particolari motivi per esplorare completamente i campi di battaglia. Lo stesso vale per i modelli dei personaggi e dei nemici, tutti realizzati in maniera apprezzabile ma senza particolari peculiarità. Tecnicamente il gioco necessita ancora di essere ottimizzato a dovere, Shadow: Heretic Kingdom è decisamente troppo pesante rispetto alla qualità proposta e i possessori di un sistema un po’ più datato saranno obbligati ad abbassare al minimo le impostazioni grafiche. Fortunatamente il gioco offre la possibilità di gestire tutti gli effetti visivi, compreso il passaggio dalle directx 9 alle 11 cosa che incrementa di molto la qualità.