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Shadows in the mist (di Brian Moreland)

Creato il 20 dicembre 2011 da Mcnab75

Shadows in the mist (di Brian Moreland)

Continua l’operazione “recupero” dei post che ritengo più utili e/o interessanti del vecchio blog.
Visto che è un argomento di cui parlerò spesso e volentieri nelle prossime settimane, oggi vi propongo un’ottimo romanzo “nazi-horror”, purtroppo non ancora arrivato sul mercato italiano.
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Shadows in the mist
Di Brian Moreland
Berkley Publishing (in inglese)
368 pagine, 7.99 Dollari

Sinossi

Ambientato durante la Seconda Guerra Mondiale, Shadows in the Mist racconta di un plotone di soldati guidati dal tenente Jack Chambers, che ha accettato una missione speciale: accompagnare una unità speciale dell’Esercito americano chiamata X-2 dietro le linee nemiche, per intercettare e catturare un nazista, inventore di un’arma mortale che il nemico è pronto a scatenare.

Man mano che gli alleati si addentreranno in profondità nel territorio nemico, al buio, nella brumosa Hürtgen Forest, dovranno preoccuparsi di più che dei semplici soldati nazisti, perché qualcos’altro si cela all’interno della fitta nebbia. Qualcosa che è radicato nella occulto e implica un potere antico e quasi inarrestabile.

Commento

Band of Brothers incontra Outpost che a sua volta incontra X-Files.

Shadows in the Mist è un discreto intreccio di generi e di trame col vago senso del già visto, ma assemblate con bravura e mestiere.
Brian Moreland, debuttante assoluto sul mio blog, ha costruito un romanzo di genere senza se e senza ma, fatto solo con lo scopo di intrattenere e divertire. Non ci sono significati nascosti né messaggi elevati da tramandare ai posteri. Solo molta voglia di allietare quella vasta schiera di lettori che desiderano leggere di esperimenti esoterici delle SS, di plotoni dispersi in terre devastate dalla guerra, di misteri orribili che rischiano di cambiare il destino del mondo.

Detto così, il romanzo in questione può sembrare il regno degli stereotipi e del già visto. Per molti versi lo è. Ma c’è modo e modo di riproporre tematiche abusate. Moreland a quanto pare sa scrivere bene, e infatti la sua narrazione conquista, pur proponendo scene, dialoghi e situazioni viste e lette in mille libri e film.

C’è il plotone di soldati speciali, con una varietà di soldati che lo compongono: il coraggioso, lo sbruffone, l’artista, lo sportivo, l’ufficiale bastardo, l’ufficiale moralmente onesto, il sergente dai modi spicci e dal fisico colossale etc etc.
C’è il nemico misterioso, implacabile e non umano. Una torma spaventosa e letale che per molti versi ricorda quella dei Voodoo, i motociclisti criminali, silenziosi e patiti dell’occulto di Distretto 13: le brigate della morte. Solo che in questo caso i nostri villains indossano l’uniforme delle SS, e delle maschere antigas che ne celano i lineamenti.
C’è il segreto protoscientifico che sfida la sanità mentale e le umane certezze.
Ci sono i sacrifici eroici di chi si immola per il gruppo, ma anche le bassezze di chi venderebbe l’anima al diavolo pur di salvare la pellaccia.

Come ho detto, Moreland non inventa nulla. Prende alcune carte dal mazzo, le mescola e poi gioca la sua mano. Solo che lo fa bene. Con abilità da pokerista consumato. In Shadows in the mist ci sono miriadi di piccoli omaggi. Oltre ai titoli già citati, aggiungerei anche Aliens scontro finale, L’occhio nel triangolo, Nido di vespe, Terminator e Quella sporca dozzina.
Tuttavia l’autore ha un guizzo tutto suo nello spiegare la vera natura dei mostri in uniforme nazista che perseguitano il plotone X-2. Evito fastidiosi spoiler, ma vi lascio l’opportunità di tirare a indovinare.

Credo di avervi inquadrato il genere di romanzo di cui sto parlando. Una solida storia scritta come Dio comanda, non adatta a chi cerca dei libri con velleità d’originalità, ma perfetto per chi vuole saziarsi con la classica torta di mele della nonna.

Per assurdo che Shadows in the mist sia un libro che difficilmente troverebbe spazio in Italia. La cecità di editori completamente incompetenti di questi (sotto)generi ne causerebbero la bocciatura preventiva. Molto meglio affindarsi al romanzo n°3438 sui vampiri adolescenti, oppure all’ennesima indagine del commissario tal-dei-tali.
Il mio consiglio è quindi sempre il medesimo: imparate a leggere in inglese. Tra l’altro Shadows in the mist è scritto in modo così chiaro e scorrevole da risultare comprensibile e scorrevole anche a chi non è esattamente un traduttore professionista. Come se non bastasse ve lo potete portare a casa per otto dollari (nuovo) o per due (usato). Proprio come da noi, eh?


Filed under: libri, recensioni

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