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Shadowsphere – Darklands

Creato il 04 dicembre 2014 da Iyezine @iyezine
Shadowsphere torna sul mercato con la riedizione del debutto intitolato Darklands, un concept sui vampiri, i nosferatu, che molti identificano con i non morti.Dimenticatevi nenie gothic metal con la gentil dama che, prima di essere passata per i canini del vampiro, ci canta tutta la sua decadente mortalità: qui si viaggia a cento all'ora sulle strade di un death/thrash metal melodico sì, ma mai ruffiano anzi, in queste tracce escono tutta la violenza e l'aberrazione che una creatura simile prova e provoca, rendendo giustizia alle creature horror per eccellenza. La band esordì nel 2002 con un Ep prima di dare alle stampe Darklands, originariamente uscito nel 2004 e primo di tre full-length, seguito da “Hellbound Heart” (2006) e “Inferno” (2012). Darklands è un lavoro straordinario, il death/thrash, suonato dalla band esplode in tutta la sua efferata violenza in un tripudio di spettacolari solos chitarristici e di una sezione ritmica devastante: le atmosfere a tratti si fanno cupe e dark ma la furia distruttrice che esce dalle casse spalanca le porte dell'inferno, in un delirio dove il nosferatu sguazza tra massacri, sangue e carneficine. Un mostro, per niente affascinante, quello descritto dalla musica della band, che attraverso le urla inumane del vocalist Paulo Gonçalves raccontano tutta la demoniaca dissolutezza e bestialità del non morto. Questa è l'opera che più si avvicina a “Blut” degli Atrocity (1994), album che portò per la prima volta i concept sui vampiri fuori dal panorama dark/gothic per dargli una visione più violenta e meno romantica. Siamo al cospetto di un lavoro che lascia senza fiato per tecnica esecutiva e songwriting, i brani si susseguono in un'orgia di suoni estremi, solo in parte attenuati da piccoli cameo orrorifici che definire perfetti nell'economia del disco è un puro eufemismo; non vi tedierò con il solito elenco dei brani più riusciti, quest'opera va assaporata nella sua grandiosa efferatezza tutto d'un fiato.Tracklist: 1. Nosferatu 2. Into The Lungs Of Hell 3. …Of Passion And Pain 4. At The Graves 5. Carfax In Flames 6. Hunters Prelude 7. The Everlasting Dream 8. Love Never DiesLine-up Joao Sousa - Bass Ricardo Trincheiras - Guitars Luis Goulão - Guitars, Vocals Paulo Gonçalves - Vocals Euler Morais - DrumsSHADOWSPHERE - Facebook" itemprop="reviewbody" />

Recensione

  • Etichetta: Sphere Music
  • Anno: 2014
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La band portoghese Shadowsphere torna sul mercato con la riedizione del debutto intitolato Darklands, un concept sui vampiri, i nosferatu, che molti identificano con i non morti.

Dimenticatevi nenie gothic metal con la gentil dama che, prima di essere passata per i canini del vampiro, ci canta tutta la sua decadente mortalità: qui si viaggia a cento all’ora sulle strade di un death/thrash metal melodico sì, ma mai ruffiano anzi, in queste tracce escono tutta la violenza e l’aberrazione che una creatura simile prova e provoca, rendendo giustizia alle creature horror per eccellenza.
La band esordì nel 2002 con un Ep prima di dare alle stampe Darklands, originariamente uscito nel 2004 e primo di tre full-length, seguito da “Hellbound Heart” (2006) e “Inferno” (2012).
Darklands è un lavoro straordinario, il death/thrash, suonato dalla band esplode in tutta la sua efferata violenza in un tripudio di spettacolari solos chitarristici e di una sezione ritmica devastante: le atmosfere a tratti si fanno cupe e dark ma la furia distruttrice che esce dalle casse spalanca le porte dell’inferno, in un delirio dove il nosferatu sguazza tra massacri, sangue e carneficine.
Un mostro, per niente affascinante, quello descritto dalla musica della band, che attraverso le urla inumane del vocalist Paulo Gonçalves raccontano tutta la demoniaca dissolutezza e bestialità del non morto.
Questa è l’opera che più si avvicina a “Blut” degli Atrocity (1994), album che portò per la prima volta i concept sui vampiri fuori dal panorama dark/gothic per dargli una visione più violenta e meno romantica.
Siamo al cospetto di un lavoro che lascia senza fiato per tecnica esecutiva e songwriting, i brani si susseguono in un’orgia di suoni estremi, solo in parte attenuati da piccoli cameo orrorifici che definire perfetti nell’economia del disco è un puro eufemismo; non vi tedierò con il solito elenco dei brani più riusciti, quest’opera va assaporata nella sua grandiosa efferatezza tutto d’un fiato.

Tracklist:
1. Nosferatu
2. Into The Lungs Of Hell
3. …Of Passion And Pain
4. At The Graves
5. Carfax In Flames
6. Hunters Prelude
7. The Everlasting Dream
8. Love Never Dies

Line-up
Joao Sousa – Bass
Ricardo Trincheiras – Guitars
Luis Goulão – Guitars, Vocals
Paulo Gonçalves – Vocals
Euler Morais – Drums

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