Shakespeare, che più di tanto non aveva dimestichezza con la filosofia nella sua evoluzione storica e teoretica, capisce molto bene l’importanza della Grecia e non solo per la sua arte. Teatro e filosofia vengono contemporaneamente alla luce, con Eschilo e Sofocle in particolare, ma anche in riferimento a tutto ciò che accade prima e dopo la fondazione della polis. Quest’ultima segnerà anche la nascita della politica, congiunta con il teatro e con la filosofia. I tentativi di Nietzsche e poi di Severino, di attingere la problematica filosofica occidentale attraverso la nascita della tragedia, sono già in qualche modo presenti nelle radici greche del pensiero e della drammaturgia shakespeariani. Questi non sono soltanto riferiti alle cosiddette Greek Plays di Shakespeare, ma a tutta la sua concezione della grecità. ovvero al suo atteggiamento nei confronti della storia del pensiero. Pertanto la grecità rappresenta il fondamento della filosofia di Shakespeare. nella sua accezione più fortemente teoretica, in riferimento a quella che è la sua arte, l’arte drammatica, nella tragedia ma anche nella commedia: dove nasce il teatro nasce anche la filosofia…
William Shakespeare non è solo stato tra i più grandi poeta e drammaturghi dell’Occidente, ma è stato anche un profondissimo filosofo. Shakespeare esprime la sua filosofia in modo chiaro e, malgrado non sia un filosofo di professione, fa vivere la filosofia come una situazione umana concreta, tangibile.
Nel secolo XX, dopo i forti sconvolgimenti del pensiero occidentale dovuti principalmente all’opera di Nietzsche e di chi lo ha anticipato o seguito, il senso stesso e l’impostazione della filosofia hanno subito un cambiamento profondo, soprattutto per la tensione sempre più drammatica che si è creata nei rapporti diretti o indiretti tra filosofia e arte, pensiero e poesia…
Franco Ricordi
Shakespeare filosofo dell’essere
Mimesis
2011