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Shakespeare in Love di John Madden

Creato il 06 maggio 2014 da Spaceoddity
Shakespeare in Love di John MaddenShakespeare in Love (1998) è uno dei titoli più celebrati sul bardo. La sceneggiatura di Marc Norman e Tom Stoppard, insieme alla regia  di John Madden, è riuscita a catalizzare l'attenzione di un pubblico decisamente superiore a ogni aspettativa dalla sua uscita a oggi, tanto che si potrebbe parlare di un film davvero popolare, nonostante sia anche parecchio colto.
Il presupposto, certo, è fantasioso e romanzesco, di quelli che piacciono tanto alle fanciulle romantiche, ovvero l'identificazione tra il personaggio di Romeo e William Shakespeare (Joseph Fiennes). Ma l'ipotesi di fondo è parecchio più sofisticata ed è il legame che unirebbe Romeo and Juliet e La dodicesima notte attraverso il personaggio di Viola (Gwyneth Paltrow): la donna, nobile destinata a interpretare Romeo e poi in scena nei panni di Giulietta, porta il nome della protagonista di Twelfth Night e "anticipa" diverse soluzioni drammaturgiche. Come nel caso dei due giovanissimi amanti di Verona, il legame tra William Shakespeare e Viola de Lesseps è impossibile: la donna è stata promessa in sposa a Lord Wessex (Colin Firth), addirittura con un giuramento della famiglia di fronte alla regina Elisabetta (Judi Dench). Il matrimonio, però, è una questione d'affari e in gioco non c'è soltanto l'amore di una ragazza - e la sua verginità - bensì il conflitto tra due diverse idee di coppia: una basata sul desiderio della carne, l'altra fondata sulla propria posizione sociale.
Tra l'una e l'altra brulica un intero mondo abitato da impresari sull'orlo del fallimento come Philip Henslowe (Geoffrey Rush), attori bellocci e vanesii come Ned Alleyn (Ben Affleck), drammaturghi in auge e anzi nel pieno del loro turbolento successo come l'immenso Christopher Marlowe (Rupert Everett) e altri in divenire come John Webster (Joe Roberts). Il mondo del teatro è, però, solo il linguaggio attraverso cui la vicenda si snoda tra il severo Hugh Fennyman (Tom Wilkinson) e la balia di Viola (Imelda Staunton) e tutto un corteggio variopinto, instabile di destini più o meno sfortunati. Il regista John Madden ha curato lo sfondo con sapienza e condotto i suoi protagonisti attraverso sotterfugi più o meno avventurosi con un ritmo incalzante e riuscitissimo.
Shakespeare in Love di John MaddenNe deriva un film nel quale Shakespeare, a differenza di quanto le testimonianze (e lo stesso mercato cinematografico, se pensiamo ad Anonymous di Roland Emmerich) ci dicono, è un autore storicamente molto ben configurato, con le sue passioni trasparenti e foriere di conseguenze incredibili nella Londra a cavallo tra '500 e '600. Eppure ribadisco che la sottotrama di una storia che non vuole essere filologia accademica è una ricostruzione più che convincente di quell'epoca. Tra le altre soluzioni, lo stesso surreale gioco di travestimenti è profondamente shakespeariano, ovvero derivato dalla metamoforsi di quella drammaturgia che aveva dominato tutto il Rinascimento europeo così come venne tradotta dal bardo. Ma quel che più conta è che Shakespeare in Love è un film appassionante e magnetico, che lascia di sé il ricordo di buon cinema e di una poesia ben più grande delle semplificazioni alle quali la si può sottoporre.

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