Arrivati al quarto anno non tutte le serie riescono a mantenere la stessa freschezza e la stessa coerenza a livello di scrittura. Si pensi a un Dexter sempre in precario equilibrio prima di cadere con un tonfo, si pensi a un The Walking Dead altrettanto altalenante o a un Misfits...
Resistere, nel mondo del piccolo schermo, non è cosa facile insomma.
Ma se sei un Gallagher sei ben abituato a tirare fuori l'artiglieria pesante e così, tornando alla fredda Chicago dopo un'annata esagerata, ritroviamo tutti i componenti della famiglia sempre più sballati, sempre più pieni di problemi e per questo sempre più folli e da amare!
La marcia in più di questa stagione viene proprio dall'inevitabile crescita dei componenti, con Carl e Debbie alle prese con le sfuriate e le prime cotte dell'adolescenza, Lip ad affrontare il mondo del college che non è certo la passeggiata che si aspettava, ma che anzi è piuttosto deprimente per uno alla buona come lui.
Ma si può crescere anche se si è già grandi, e così Fiona faticherà non poco a gestire una vita quasi normale tra lavoro sicuro e gratificante e ragazzo per bene, rovinando tutto come solo una Gallagher sa fare e mandando in frantumi quanto di bello costruito stracciando il cuore dello spettatore.
La gestione della famiglia diventa così una questione di Lip, che si destreggia bene quanto la sorella tra i suoi impegni, mentre Frank è più di qua che di là e trova in una figlia mai riconosciuta (una new entry spettacolare) l'appoggio insperato e non meritato per farcela ancora una volta.
Come sempre anche i personaggi minori hanno in Shameless il loro peso, facendosi pezzi fondamentali per il successo generale: i vicini Kevin e Veronica sono come al solito fenomenali e strepitosi, e con la loro gravidanza regalano perle di umorismo unico, Sheila e la sua solitudine trovano nuovi bambini da accudire, Mandy cerca di dimenticare Lip e infine Mickey con Ian dà nuova linfa alla storia più tormentata e shipposa della serie.
Con personaggi simili difficile sbagliare, si dirà, ma il livello di scrittura delle serie è davvero di quelli ottimi, e sa gestire caratteri diversi e sopra le righe senza mai farli esagerare, facendoli rimanere coerenti anche negli errori.
In questa stagione di crescita collettiva, le storyline di ognuno hanno modo di intrecciarsi senza mai sovrapporsi o annoiare, regalando attimi di puro divertimento come di pura commozione, facendo passare tranquillamente dalle lacrime alle risate in pochi minuti. Merito di una gran sceneggiatura, certo, ma anche di grandi attori ancora snobbati dagli Emmy.
E giusto per non farsi mancare niente, anche la colonna sonora non abbassa i suoi toni mantenendosi nell'indie-rock più gradito!
Vista la crescita esponenziale della serie che sembra inarrestabile, dopo le new entry davvero azzeccate (e che new entry!) e soprattutto dopo il finale a sorpresa (e che sorpresa!), sarà davvero dura resistere nuovamente fino a gennaio!
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